#MATILDE
《Eh dimmi》rispose a sua sorella scocciata
《Tildy scusa lo so che sei a lavoro, ma domani pomeriggio puoi tenermi Leo che devo andare a far la spesa?》
《A che ora?》
《Per le 17 va bene?》
《Pfff》
《Oh ma si può sapere che c'hai?》
《Niente, di venerdì sera mia sorella decide di sbolognarmi il figlio》
《Mi hai risposto male ancora prima che aprissi bocca, non trovare scuse! Che cos'hai?》
《Ancora?》
《Ancora sì! Finché non sarai onesta》
Matilde fece un bel respiro《Niente Gin, sono solo stanca. Comunque va bene, portalo per le 17, ma sbrigati a far sta spesa. Non come tuo solito che poi ti perdi dentro i negozi di abbigliamento del Conca d'oro. Grazie!》
《Seh seh va bene. Oh ma aspetta》
Ormai lei aveva il dito sul tasto di chiusura chiamata《Che c'è?》
《Il tizio del treno l'hai visto stamattina?》
《Si chiama Nicolò e comunque no》
《Ah aaah Nicolò. Ecco perché stai girata allora!》
《Ma che stai dicendo!》
《Eh sì ora capisco! Tu ti aspettavi di trovarlo e invece niente. Ti immagino. Sei arrivata in stazione e ci sei rimasta male a non trovarlo seduto sulla panchina. Così hai pensato che sarebbe salito alla sua fermata, ma nulla. Hai sperato finché non sei scesa in Centrale, nervosa come non mai》
《Hai finito? Sto per chiuderti il telefono in faccia, te lo dico!》
《Eh dai ma perché non lo ammetti! Pensi che non ti conosca?》
《Gin perché non mi lasci in pace una buona volta? Che ne pensi?》
《Va bene, ne riparleremo》
《Ma speriamo di no》disse in un sussurro tra i dentiChiuse quella chiamata ancora più nervosa di prima. Non sapeva perché si sentisse così, dopo tutto si era svegliata di buon umore quella mattina.
No, in fondo sapeva qual'era il problema ma la infastidiva enormemente ammetterlo.
Non sopportava questo suo affezionarsi facilmente alla gente, ecco perché teneva lontane le persone. Lo trovava un ragionamento logico il suo. Se si avvicinavano a lei e malauguratamente questi le stavano simpatici, emotivamente si legava mentre per gli altri era una qualunque, forse una ragazza simpatica nel migliore delle ipotesi, ma non di certo una di cui diventare amici.
Ecco cos'era successo con quell'essere, come lo chiamava nella sua mente in preda alla rabbia con sé stessa.
A essere onesta lo trovava simpatico, "un buono" come si suol dire e le faceva piacere la sua compagnia durante il viaggio. Per cui sì, le era dispiaciuto non vederlo quella mattina. E questo la faceva sentire ancora più stupida perché maledizione l'hai visto due volte, non puoi affezionarti così in fretta alle persone, stupida Matilde! Ripeteva dentro di sé così nervosa da essere arrabbiata con il mondo intero, compresa sua sorella anche se non c'entrava nulla. Ma era decisa a proteggere sé stessa e il suo piccolo cuore già ferito da amicizie e amori che l'avevano mandato in frantumi, non poteva permettersi di soffrire ancora, non voleva. Perché va bene che la vita davanti è lunga quanto hai solo ventun'anni e di persone ne hai da conoscere, ma era come se la sua volontà di aprirsi al mondo fosse terminata quando di anni ne aveva diciannove.《Hey ciao!》
Stava attraversando il corridoio del treno quando una voce che la salutò da un sedile la fece girare di scatto
《Hey》si sforzò di mostrare indifferenza
Ma da dove è sbucato??
Bah... avrà capito che può salire anche alla sua fermata!
《Se vuoi qua c'è posto》le mostrò con un largo movimento del braccio i tre sedili liberi attorno a lui.
Lei li guardò indecisa, in realtà aveva cambiato vagone perché nel suo c'era un tizio puzzolente. Pensò che forse sarebbe stato meglio starsene di là ma alla fine si si mise di fronte ma verso il corridoio e fissò il sedile vuoto davanti a sé.
《Allora, com'è andata ieri? Ti sei annoiata?》le chiese
Si girò verso di lui ma non lo vedeva realmente, guardava l'alba fuori dal finestrino.
《Quanto è bella l'alba》sussurrò lei fra se e se
《Molto, sì!》
《Ma se non la stai neanche guardando》gli disse appoggiando la testa al sedile, perché al cuscino che c'era più in su lei neanche ci arrivava
《Lo so che è bella, la guardo tutte le mattine! Non c'è bisogno di averla sotto gli occhi ogni momento una cosa per essere consapevoli della sua bellezza》
Tornarono a guardare fuori in silenzio
《Comunque non hai risposto alla domanda》
《Qual'era?》
《Ah non mi ascolti proprio, complimenti!》
《Sai, avevo cose più belle a cui pensare》
《Che brutta persona che sei》
《Allora, qual'era sta domanda?》
《Era una scemata》
《Come al solito allora》gli rispose sghignazzando《dai su muoviti che non ho tutto il giorno》
《Ti sei annoiata ieri dato che non c'ero io a importunarti?》
Lo guardò con fare di disapprovazione《Sì era proprio una scemata. Ma no, c'era una pace qui, un silenzio. Non puoi immaginare come sono arrivata al lavoro rilassata》
《Che bugiarda》
《Chi può dirlo》
《A proposito, che lavoro fai?》
Lo sguardo di lei continuava a oscillare tra il paesaggio all'esterno e lui. Ora il mare, ora villette, condomini bassi e campagna. Adorava guardare le luci delle case che si accendevano e la vita all'interno che iniziava.
Questa volta la domanda l'aveva sentita bene, è che era indecisa se dare una risposta vaga o quella chiara.
《Faccio la receptionist》
《Ma dai che bello, ti piace?》
《Ci sono i pro e i contro, come in ogni lavoro penso》
《Certo! Quali sono i contro?》
《Perché partiamo proprio da quelli?》
《Perchè se parli dei pro per ultimi ti rimangono quelli in testa e vai a lavoro felice e contenta》
Alzò le sopracciglia《Okay speriamo che sia vero! Dunque, i contro sono che》cercò di pensare a come esprimerli restando vaga《sono costretta ad avere a che fare con molte persone, certi giorni più, certi giorni meno e le zanzare》
《Le zanzare le abbiamo tutti, lo sai vero?》
《Certo, ma dove sto io ce ne sono più del normale in certe zone. Ma roba che ti divorano eh, non hai scampo. Sai, potresti venire a fare un giretto ora che ci penso》e rise soddisfatta della sua malvagità
《Oh oh oh che simpaticona! Dimmi i pro va invece!》
《Okay》si rese conto che se li avesse detti lui avrebbe capito dove lavoravaAh, al diavolo! È l'alba, il mio cervello non ce la fa a studiare ragionamenti complicati. Dopo questa scoprirò ufficialmente se è uno stalker
《Sto in mezzo al verde, imparo un sacco di cose interessanti sulla botanica e a volte assisto anche a dei concerti》
《Wow ma che bello! In che hotel lavori scusa?》
Sorrise《Non lavoro in un hotel》
《Ah》cominciò a pensare《e dove allora?》
《Non credo di volertelo dire! Metti che sei uno stalker e poi ti trovo pure lì》
Lui socchiuse gli occhi《Perchè mai dovrei essere uno stalker?》
《Ti ricordo che due giorni fa volevi farmi salire sulla tua auto》Fece una breve pausa《e mi conoscevi da due giorni! Se questo non è da stalker... psicopatico per giunta》
《Aah me l'aveva detto》disse dando un colpo al bracciolo
Lo guardò confusa《Di che parli?》
《Mia sorella》rispose distogliendo lo sguardo《me l'aveva detto che era stato da stupido farti quella proposta》
Lei si mise a ridere《Parli di me con tua sorella?》
Storse la bocca infastidito da questa ammissione《Non ti esaltare! Mi era venuto il dubbio di essere apparso un po' pazzo》
《Sì giusto un po'》lo interruppe
《E quindi avevo chiesto il suo parere per sicurezza》
《È una ragazza saggia tua sorella》
《Sì molto》disse in tono riflessivo guardando fuori《va bene, allora, proverò a indovinare》proseguì e si girò nuovamente per concentrarsi e fare mente locale delle informazioni che gli aveva fornitoScende in centro, non lavora in un hotel ma è nel verde, in quella zona ci sono tante zanzare e ha anche a che fare con molte persone. Ma dove lavorerà?
Ebbe un'idea. Aprì maps e spostò la cartina direttamente sul quartiere attorno alla stazione. Non ci mise più di pochi secondi prima di visualizzare una grande zona verde. Fece lo zoom per capire cosa fosse.
《L'orto botanico》disse con un tono di voce così alto che le fece aggrottare le sopracciglia per il disappunto
《Anche se non urli va bene lo stesso eh》
《No scusa è che ho avuto l'illuminazione》
Lei allungo lo sguardo verso il suo telefono 《Maps ti ha dato l'illuminazione》lo corresse sghignazzando
《Come sei camurriusa, intanto l'idea di andare a cercare su maps è stata geniale!》
《Okay》gli rispose con un'espressione di concessione sul volto.Lo sguardo di Matilde si posò lungo il corridoio, le spalle della gente che comparivano dai sedili avanti a loro, i suoni che uscivano da alcune cuffiette e il suo pensiero andò come sempre a immaginare la vita di quelle persone, dove stessero andando, cosa gli aspettava fuori da quel vagone.
《Allora ho indovinato o no?》
Fece un sospiro e si girò verso di lui《Sì, lavoro all'orto botanico》
《Ah, lo sapevo!》
《Ora puoi morire in pace》
《Sì ti piacerebbe!》
《E tu invece? Sai già un po' troppe cose di me mentre io non so niente》
《Se non me le chiedi》disse con un'alzata di spalle
《Eh, lo so sono fatta così》Fece un lungo sospiro《va che è imbarazzante fare domande alla gente sulla loro vita! Anzi, ti dirò, è imbarazzante proprio parlare con la gente》ci rise su, chiaramente imbarazzata
《Quindi devo sentirmi onorato che mi stai rivolgendo la parola?》le chiese ridendo
《È possibile sì. Ma non credere, è solo perché sei una persona sola. Se ti becco in gruppo tiro dritto》
《Ah grazie, buono a sapersi!》
《Beh quindi me lo vuoi dire che lavoro fai o no?》
《Ah giusto! Lavoro per un'azienda che vende valigie, borse, scarpe e pelletteria varia》
《Mh interessante. E che fai lì dentro te?》
《Sono un grafico quindi progetto e realizzo la grafica delle confezioni dei prodotti, collaboro con la progettazione del design, etc. etc. roba noiosa al seguito》disse con un largo gesto della mano come per minimizzare《Ah ci sono anche mille mila riunioni, sempre noiosissime ovviamente, a settimana》
《Mamma mia quanto entusiasmo! Ti piace proprio pare!》
《No vabbè mi piace, solo che a volte stare chiuso in un ufficio otto ore mi soffoca. Ogni tanto ho pensato di mollare tutto e farmi assumere in qualche stabilimento balneare di Mondello》
《Ma che idea geniale! Come mai non l'hai fatto?》chiese sarcasticamente
《Dubito che la mia padrona di casa accetterebbe che le paghi l'affitto solo 4 mesi l'anno.》
《Sì hai ragione, immagino che avrebbe qualcosa da obiettare》
《Già, un vero peccato》
《Oh io devo scendere》gli disse alzandosi e infilando la borsetta a tracolla 《ci si vede》
《Certo》rimase un secondo in silenzio indeciso se continuare《a domani!》
Lei si girò verso di lui, rise e facendogli un cenno di saluto con la mano scese dal vagone.
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Avvicinarsi alla linea gialla
General FictionMatilde è cresciuta al quartiere Zen di Palermo, considerato uno dei peggiori d'Italia. Incontra Nicolò alla sua fermata del treno, entrambi sono pendolari ma lui è un tipo socievole mentre lei è delusa dalle persone e solitaria. Nel mezzo le loro...