CAPITOLO 9

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《Mi non ci posso credere!》esclamò Matilde mentre si nascondeva dietro a un totem.
Ginevra la guardò stranita《Che succede?》
《Ssh abbassa la voce!》
Cominciò a capire e si guardò intorno.
《Chi hai visto?》bisbigliò
《Nicolò》
《Chi?》
《Il tizio del treno!》
Ancora più incuriosita cercò di capire chi fosse delle tante persone che stavano passeggiando nel centro commerciale in quel sabato pomeriggio di pioggia.
《Ma chi è?》
《Lascia perdere e aiutami a trovare un modo per uscire senza farmi vedere!》
《Perché non passargli accanto invece?》
《Allora sei proprio scema! Non voglio incontrarlo, voglio evitarlo, capisci?》
《Grazie della precisazione non l'avevo capito! Ma intanto, se è nei dintorni, pensi che non abbia notato una donna che parla con un totem?》
Matilde si ammutolì di colpo.

Porcaccia di quella miseria e mò che faccio?!

Si affacciò dal totem per controllare dove fosse. Stava guardando la vetrina di un negozio di scarpe da ginnastica.

Si sarà accorto che sarebbe ora di cambiare le sue vecchie Vans

《Vieni con me》le disse la sorella mentre prendendola per mano la trascinava fuori dal suo nascondiglio rischiando che cadesse.
Guardando la gente presente in galleria aveva ipotizzato chi potesse essere il famoso Nicolò. Un ragazzo con un cappellino al contrario e un ciuffo di capelli castani che gli spuntavano fuori.
《Che stai facendo, sei pazza?》sibilò Matilde
Arrivarono a pochi metri quando Ginevra rallentò il passo e si fermò a due vetrine di distanza da lui.
《Stavo cercando dei calzini nuovi》le rispose con un tono di voce più alto del necessario《sai, di quelli con gli strass》e intanto la spostava davanti alla vetrina di Goldenpoint《ecco vedi, come questi!》concluse indicando dei calzini neri con un'applicazione di strass a forma di cuore.

Matilde era paralizzata, aveva il terrore di girarsi e scoprire Nicolò a osservarla.
Si rese conto dell'assurdità del suo comportamento. Avevano parlato e scherzato fino al giorno prima quando si erano augurati un buon weekend con il tacito accordo di rivedersi il lunedì successivo.

Quindi perché tutte queste paranoie?

Era una situazione inaspettata e Matilde odiava le circostanze impreviste, non avere il controllo delle cose.
Sapeva che il lunedì mattina sarebbe salita sul treno e poco dopo avrebbe incontrato Nicolò che si sarebbe seduto al solito posto di fronte a lei. Sapeva che nel giro di trenta minuti il loro tempo insieme sarebbe scaduto e sarebbe potuta scendere tornando alla sua vita. Di certo non si aspettava di incontrarlo al centro commerciale, così vicino a casa sua, al suo mondo e per di più con sua sorella. Il rapporto che aveva con lui doveva rimanere fuori dalla sua vita vera e lontano dalla sua famiglia. Dopotutto si sa che quando fai entrare qualcuno in famiglia è perché l'amicizia è reale, consolidata e non era questo il caso, almeno non per Matilde.

Fece un respiro profondo e decise di rispondere alla sorella.
《Se ti piacciono allora entriamo, no?》
Fu in quel momento che capì di essere osservata.

CAPITOLO 7
Sentì una donna parlare a voce alta a pochi metri da lui. Era una cosa che trovava particolarmente irritante delle persone ma, siccome stava lavorando su se stesso, decise di trattenere la sua reazione istintiva di girarsi e rivolgerle un'occhiata torva. Questo non gli impedì comunque di tendere le orecchie per seguire il discorso. Ciò che lo stupì fu che la conversazione non proseguì, bensì la donna e il suo interlocutore rimasero in silenzio davanti alla vetrina. Tentò di guardarli con la coda dell'occhio ma vide solo due ragazze, una più alta dell'altra, ferme davanti a un negozio di articoli femminili. Finché la voce della seconda ragazza ruppe il silenzio e lui fu colto da un sussulto che lo portò a girarsi di scatto nella loro direzione.

Oh porca miseria ma è Matilde! Pensò quasi preso dal panico.

Lui che faceva sempre il gasà, come si direbbe dove vivo io, in quel momento rimase bloccato per quell'incontro inatteso.
Pensò a cosa fare, dopotutto lei non lo aveva visto, poteva fare dietro front e uscire dalla parte opposta facendo finta che non fosse successo nulla.

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