Ci provò a non farmi capire di essersi commossa ma era difficile nasconderlo a uno che aveva guardato più lei che lo spettacolo. Perché sì la verità era che Nicolò aveva passato il tempo a osservarla con la coda dell'occhio e a fantasticare su di lei, loro.... possibilmente loro, insieme. Nina non avrebbe approvato i suoi pensieri, lo sapeva. Ma che ci poteva fare, ormai faticava a mantenere quel distacco che lei cercava di imporgli... per il suo bene poi, mica perché si divertisse sia chiaro. E quella cosa di vederla commuoversi, beh, che doveva farci, lo emozionava moltissimo. Era così lui, il tipo socievole, simpaticone ma dal cuore non adatto ai diabetici. A pensarci, proprio come il tortino dal cuore morbido, quello che quando lo apri l'interno si squaglia.
Quando capì che poteva essere pronta si alzò.
《Allora, dammi una rece del tuo primo spettacolo dei pupi!》
《Non... non so che dire》cominciò a gesticolare finendo per mordicchiarsi le unghie《c'è immaginavo fosse una cosa bella, curiosa, però boh non sapevo cosa aspettarmi... è proprio bello!》Rimasero in silenzio mentre uscivano dal teatro insieme al flusso delle persone《Quindi tu ci vieni spesso?》
Gli stava per scappare un sincero "In realtà no sono venuto solo una volta" ma poi un'illuminazione divina, probabilmente, gli ricordò che aveva detto di avere questa tradizione, di farlo due volte l'anno e bla bla bla.
《Ehm...sì beh diciamo che mi piace molto! Mi è venuta fame, ti va di mangiare qualcosa?》e in men che non si dica cambiò argomento salvandosi dalla figuraccia che lo aspettava dietro l'angolo.Si infilarono dentro a un vicolo con un'esplosione di piante.
《Wooo》
Nicolò si mise a ridere《Direi che abbiamo trovato dove fermarci!》
Ma lei non lo stava ascoltando. Si era avvicinata alle piante e stava a naso in su a guardare quelle sui balconi.
《A te piacciono proprio eh?》
《Che cosa?》
Lui indicò le piante attorno a loro.
《Mamma mia, tantissimo! A te no?》
《Non è che non mi piacciono, sono belle... ma ho il pollice nero... non ne dura mezza a casa mia》
Lei rise, non era una battuta, cos'avesse da ridere lo sapeva solo lei.
《Sì davvero eh》proseguì lui《sai quante piante ci ha portato mia madre per "dare un po' di anima alla desolazione di questa casa"》fece le virgolette con le dite imitando la voce materna
《Dai poverina!》cercò di difenderla ma non riuscendo a smettere di ridere
《Ti assicuro che parla veramente così! Vabbè ci sediamo qua che io sto ancora morendo di fame?》
《Va bene va bene così posso guardarmi le piante invece che te!》
《Ma.... che antipatica! Stavo per farti un gesto gentile ma ora non te lo meriti proprio!》
《Oh no ti prego》giunse le mani in preghiera《sii buono con me!》
《Tu non sei normale!》le rispose indicando la tempia con l'indiceEra una bella serata calda per cui si sedettero ai tavoli all'aperto di questa osteria... alcolica. Nina lo avrebbe preso in giro, senza dubbio!
In pochi minuti gli portarono i menù che cominciarono a sfogliare silenziosamente.
《Nooo vabbè!!》esclamò alzando la testa
《Che c'è?》
《Maccio! Si chiama Maccio sto posto!》
《Eh sì ho visto》rispose lui non capendo dove volesse arrivare
《Il comico!》proseguì lei ridendo《Maccio Capatonda!》
《Aaah sì》
《Ma dai!!! Questa cosa è fantastica! Io lo adoro! Li hai mai visti i suoi TG?》
《Mmmh》
《Deduco di no! Male male dobbiamo rimediare....oh ho fatto la rima!》
"Tutto da sola fà" pensò lui divertito
Detto ciò prese in mano il telefono e cercò uno di quei video che gli aveva menzionato mostrandoglielo divertita.
Effettivamente era divertente, non poteva dire il contrario Nicolò. Ma c'era la sua risata in sottofondo che l'avrebbe distratto anche dall'intrattenimento migliore del web.
《Mi sa che avrò un po' di video da recuperare》disse lui alla fine di quello
《Assolutamente!! Tipo nei momenti di tristezza, quando pensi che la vita faccia schifo.... ecco guarda Maccio!》esclamò lei entusiasta
《Volete già ordinare?》chiese il cameriere che era sbucato come dalla lampada di Aladino
《Oh scusi non ho ancora scelto!》esclamò rammaricata Matilde
《Non c'è problema, ripasso tra poco》
《Grazie mille!》rispose sempre pigolando
Lui la osservava divertito, pensando a che razza di personaggio fosse quella ragazza dello Zen.
《Mi distraggo sempre troppo facilmente! Non riesco a stare concentrata...capperi!》disse più a sé che a lui. Poi lo guardò e si accorse che ormai stava ridendo di gusto
《Che c'è??》
《Niente, mi fai ridere》rispose con un'alzata di spalle
《Non so se è una cosa positiva eh!》
《Sì sì positivissima》affermò convinto《poche persone riescono a farmi ridere》
《Ah ottimo quindi hai una vita molto triste》non si capiva se era una domanda o una constatazione《Dai basta mi stai distraendo e non riesco a scegliere cosa ordinare!》
Le pietanze erano buone. Alla fine si era tuffata sul suo piatto preferito, gli anelletti al forno, che a solo leggerne il nome sentiva l'acquolina in bocca. Quel sugo saporito, le fette di melanzane fritte che si scioglievano in bocca... tutto di quella pietanza la deliziava.
"Questa città non mi delude mai" pensò Nicolò mentre si puliva la bocca, evidentemente d'accordo con lei pur non sapendolo.
《Hey....Nic!》esclamò una voce alle spalle di Matilde.
Il viso di Nicolò cambiò colore.
《Ehilà》rispose con tono stupito.
Matilde lo osservò per provare a capirci qualcosa ma percepiva soltanto una dose generosa di imbarazzo da parte sua.
《Come stai? È un botto che non ci vediamo!》
《Eh già... tutto bene... il solito. Ah ti presento Matilde》
A quel punto la voce, femminile, sembrò accorgersi della sua presenza ed entrò nella visuale di Matilde.
《Piacere!》esclamò sempre con un entusiasmo esagerato.
"Forse si droga" pensò Matilde.
《Scuuusa non ti avevo salutato prima!》ora con eccessivo rammarico.
Matilde finalmente riuscì a dare un volto a quella voce che le stava già dando sui nervi... non che fosse difficile dopo tutto, data la sua avversione per gli esseri umani.
"Ah ok" pensò, convinta di aver capito tutto.
C'era poco da dire su quella ragazza che nel mentre si era presentata come Ilenia. Per guardarle il viso doveva piegare all'indietro notevolmente la testa e già questo basterebbe ma quando riuscivi a guardarla in faccia ti trovavi davanti un angelo, o almeno Matilde se li immaginava così. Un caschetto biondo che incorniciava due occhi blu. Era bella sta ragazza, su questo non aveva dubbi.
《Ciao, piacere, Matilde!》replicò allungando una mano che Ilenia strinse con slancio.
《Piacere! Sei la nuova ragazza di Nicolò?》
Matilde sgranò gli occhi e Nicolò la salvò rispondendo per lei《No siamo amici!》
《Ah beh mi raccomando non fartelo scappare!》affermò facendo un occhiolino a Nicolò che raggiunse il colore di un pomodoro.
《Va bene.... allora...》disse Nicolò cercando il modo di liberarsi elegantemente di lei
《Uh vedo che state mangiando! Vi lascio allora!》
《Sì grazie buona serata》
《Ciao Matilde è stato un piacere conoscerti!》la congedò con un sorriso sincero
《Grazie anche per me》replicò con il sorriso migliore che riuscisse a tirare fuori
《Scusami veramente!!》affermò lui pieno di imbarazzo
《Ma no di che! È molto carina》
Le rivolse uno sguardo confuso《Scherzi?》
《No no! A parte che è bellissima! Ma poi nel suo modo di essere sembra sincera, limpida》si interruppe per un secondo《ecco forse se solo potesse abbassare di un tono la voce...》
Nicolò scoppiò a ridere《Ah ecco mi sembrava》
《Sì comunque, nonostante io sia abituato a Nina, è una cosa che disturbava anche me all'epoca》
"Che epoca?" Si chiese Matilde non sapendo se potesse esternarla ma non ce ne fu bisogno perché lui le lesse la confusione in viso.
《Quando stavamo insieme》
《Mi leggi nella mente?》
《No nella faccia》le rispose in una risata
《Sta cavolo di faccia anti sgamo... dici che mi rovinerà?》
《Sì probabile》confermò con la bocca piena
《Quindi è la tua ex... ah aah molto interessante!》
《Non più di tanto in realtà. È una storia morta e stra morta》
《Sì sì e chi dice niente!》replicò con un sorriso malizioso
《Ero giovane》
《Ah perché ora sei un pensionato, giusto?》
Lui continuava a guardare nel piatto come indeciso se aprirsi o meno.《Siamo stati insieme un anno》proseguì senza neanche averla sentita.
《Dove l'hai conosciuta?》si azzardò a chiedere lei dopo un silenzio che parve interminabile.
《All'università, credo di essermi innamorato di lei a prima vista. Come ho detto... ero giovane》
《Perché? Non credi più all'amore a prima vista?》
Nel tempo che si decise a rispondere finì le ultime cozze rimaste nel piatto《No, non direi, non più. Penso》e a questo punto alzò finalmente gli occhi su di lei《che una persona può attrarti o affascinarti a prima vista. Ma no non puoi innamorarti di lei. L'amore è una pianta che per sbocciare va coltivata, ti innamori giorno dopo giorno a ogni sguardo, ogni risata sincronizzata, ogni discussione conclusa in un bacio. Non basta vedersi una volta per dire di amare! Per questo so che quello che c'era fra me e Ilenia non era vero amore. Il nostro rapporto era stato costruito su un sentimento fugace, nulla di solido che potesse durare nel tempo》detto questo bevve un ultimo sorso di vino.
Matilde era confusa e stupita. Non lo aveva mai visto così serio e questo quasi la spaventò.
《E tu? Cosa pensi invece?》le chiese guardandola dritta negli occhi
《A me le persone non piacciono neanche dopo averle conosciute bene, figurati a prima vista》rispose cercando di allentare la tensione.
《Secondo me non è vera questa cosa!》le rispose con aria di sfida incrociando le braccia sul petto
《Oh si che è vera, te lo assicuro! Tu per esempio, di certo non mi sei piaciuto la prima volta e ancora adesso sono in dubbio se posso tollerarti o meno》
《Che scimunita!》replicò con un mezzo sorriso《che ne dici di farci una passeggiata? Sempre che tu possa tollerare la mia compagnia ancora un po'!》
Lei fece finta di pensarci su《Ma si dai, farò questo sforzo》
Lei si alzò diretta verso l'ingresso del locale e prima ancora che lui avesse tirato fuori la carta dal portafoglio aveva pagato la sua parte.
《Ma che...》
《No va bene così!》
Pagò ciò che rimaneva del conto e la raggiunse fuori《Io volevo offrirtelo!》esclamò quasi irritato.
《Grazie ma va bene così... davvero》
Non sapeva cosa dirle. Di certo non si sarebbe mai aspettato che una ragazza non volesse fargli pagare il conto. E ora gli ronzavano per la mente mille pensieri.
"Forse vuole mettere dei paletti?
Vuole farmi capire che c'è solo un'amicizia?
O lo ha fatto perché la imbarazza che qualcuno paghi per lei?"
Disse solo un《Ok》chiaramente amareggiato.
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Avvicinarsi alla linea gialla
General FictionMatilde è cresciuta al quartiere Zen di Palermo, considerato uno dei peggiori d'Italia. Incontra Nicolò alla sua fermata del treno, entrambi sono pendolari ma lui è un tipo socievole mentre lei è delusa dalle persone e solitaria. Nel mezzo le loro...