La seguì con lo sguardo mentre camminava sulla banchina a passo svelto, come se fosse in ritardo a un appuntamento, con i lunghi capelli castani che saltavano su e giù cercando di stare al passo. Chissà se era sempre così o perché quel giorno era davvero in ritardo, si chiese.
《Mati sei tu?》
《Sì mà》le rispose mentre si toglieva le scarpe e appendeva la borsetta all'attacca panni
《Com'è andata oggi? Cos'hai fatto? Hai conosciuto qualcuno?》chiese tutto d'un fiato dandole le spalle mentre cucinava
《Vuoi farmi qualche altra domanda per caso?》
Finalmente si girò a guardarla《Gne gne gne non mi racconti mai niente!》
《Ma che ti devo raccontare! Al lavoro tutto bene, i turisti sono sempre di più. Oggi è arrivato un gruppo che ci han dato un bel da fare. Per pranzo mi sono presa un'arancina alla carne da Rosa nero》
Le lanciò uno sguardo di rimprovero.
《Sì lo so lo so ma non era avanzato niente ieri sera e stamattina ero in ritardo. Poi non me li fai mai mangiare eh!》le disse con un broncio infantile
《Basta che non lo fai tutti i giorni. Lo sai che ti rimane tutto sul sedere!》
《Bedda matri!》
《E non parlare in dialetto che rischi si riconosca da dove vieni ovunque tu vada!》
Matilde sollevò lo sguardo spazientita da questi promemoria materni. Come se non si guardasse allo specchio. [Come se non finisse per girarsi ogni volta che passava davanti alle vetrine a osservare il suo riflesso. Come se non si accorgesse nei camerini quando vestiti, jeans e gonne si fermavano proprio lì, ogni volta.] Sapeva di essere minuta ma c'era quella parte del suo corpo che avrebbe desiderato affettare e gettare via. Eppure lei pensava che non se ne accorgesse e glielo ricordava regolarmente credendo di fare il suo bene. Dell'accento invece, non se ne preoccupava proprio! Sapeva parlare benissimo italiano e coniugare i verbi meglio di certa gente del nord.Fece un lungo respiro e cercò di distogliere la mente da quei pensieri che la rendevano di cattivo umore ma non fece neanche in tempo che suo padre le arrivò alle spalle e le diede una pacca.
《Ciao beddazza! Com'è andata oggi?》
Le venne istintivamente da sorridere.
《Ciao popo, tutto bene stavo affrontando l'interrogatorio materno》
《Ottimo sono arrivato al momento giusto allora! Che news ci sono?》
Lei si mise a ridere come ogni volta che volendo fare il moderno usava parole inglesi.
《Nessuna a parte che stanno aumentando i turisti e ho mangiato un'arancina alla carne per pranzo》
《E non me ne hai preso uno?》
《Volevi sorbirti le lamentele di tua moglie?》
《No per carità, va bene così, grazie》
《Immaginavo》fece una pausa indecisa se raccontargli ciò che stava succedendo 《ho fatto amicizia con un ragazzo in sti giorni》
Entrambi si girarono a guardarla con gli occhi sbarrati
《Amicizia?》chiese per prima la madre
《Sì più o meno. Anzi, manco quella dato che ci ho parlato tre volte. Diciamo conoscenza》
Fecero entrambi un sospiro di sollievo ma il padre per sicurezza decise di sedersi al tavolo.
《Beh, che aspetti? Racconta》le disse mentre si versava un bicchiere di acqua.
Decise di sedersi anche lei《Niente di che, è solo un ragazzo che si è seduto vicino a me sulla panchina》
《Che panchina?》chiese il padre
《Una delle panchine che ci sono alla fermata di Cardillo》li guardò e capì che erano in attesa che lei proseguisse《ha cominciato a parlarmi e poi si è seduto nel sedile di fronte al mio sul treno. Come ho detto ci siamo incontrati solo tre volte, niente di che!》
《E com'è?》chiese la madre
《Com'è cosa?》
《Fisicamente, di carattere, tutto》disse quasi spazientita
《Simpatico, fa battute, ascolta musica indie, sembra socievole》
《Musica che? Vabbè lascia stare. Poi?》
Sospirò《Vuoi l'identikit?》
《Penso proprio di sì》rispose per lei il padre
《Dunque, è abbastanza alto, capelli mossi castani, denti dritti, occhi nocciola》
《Scusa》la interruppe il padre mentre si sbucciava un fico d'india《che differenza ci sarebbe tra il colore dei capelli e degli occhi? Sempre marroni sono, no?》
Lei ridacchiò《Gli occhi sono di un marrone più chiaro》
Si mise a cercare una foto su Google immagini che rendesse l'idea.
《E quindi, ti piace?》chiese la madre
《Ne parli come se non fosse interessante.》
Il suo scopo era proprio questo. Evitare che i genitori si montassero la testa e cominciassero a mettere i soldi da parte per il suo matrimonio. Lo trovava carino e simpatico ma lei era più brava come amica dei ragazzi che come fidanzata. Considerato che non aveva alcuna intenzione di instaurare una relazione romantica con quel ragazzo, era inutile che facesse commenti maggiori su di lui.
《Mi piace come mi può piacere la signora Celestina, ma'》
《Chi è Celestina?》chiese il padre ancora con la bocca piena, alla moglie
《Ma come chi è, Linù!! La signora Marino》gli disse indicando con la mano le finestre dell'appartamento di fronte
《Aah la pettegola》rimase un attimo a riflettere《cosa c'entra scusa? Non ci sto capendo niente!》
《È per dire che possono esserci tante persone nel mondo che ti stanno simpatiche o ti piacciono, ciò non vuol dire che hai intenzione di sposartele tutte, no?》
《Tante persone che piacciono a te?》la pizzicò mentre si alzava per lavarsi le mani.
Matilde si accasciò sulla sedia esausta da quella conversazione mentre la madre si sedeva di fronte a lei e la guardò negli occhi.
《Matilde io lo dico per te! Sempre sola stai!》
《Ma quando mai! Non sono sola! Ho voi, Ginevra, Francesco e pure Leo mò》
《Sai bene di cosa parlo tesoro》
《Ti ricordi cos'è successo l'ultima volta che mi sono fidata di qualcuno che non avesse il mio stesso sangue?》
《Ti riferisci a quel tizio insopportabile?》intervenne il padre che era rimasto appoggiato al mobile della cucina ad ascoltare.
《Non era insopportabile dai popo!》
《Altroché se lo era! Titina ti ricordi come lo avevamo soprannominato?》
《Come lo avevi soprannominato tu, vorrai dire! Mister boria comunque》
《Appunto, questo era!》
《Non era così all'inizio però!》
《All'inizio non lo so! Tu ce l'hai portato a casa che si sentiva già Gesù Cristo. Quando mai, quando mai!》
《Ma che ti importa! Mica ha spezzato il cuore a te!》
《L'ha spezzato alla mia bambina e questo già basterebbe per assoldare dei sicari, ma sono una persona onesta e attenderò che la ruota giri. A proposito, che fine ha fatto? Lo sai?》
《Ho incontrato solo una volta l'anno scorso il fratello. Avevo fatto finta di non vederlo ma lui si è avvicinato a salutarmi. È stato molto carino, ha detto che Alessio era partito per Londra e lavorava in una pizzeria di napoletani.》
《Per tanto così poteva starsene in Italia!》
《E dai Ninù ma che ti importa?》lo sgridò la moglie
Borbottò《Se voglio parlare male dell'ex di mia figlia lo faccio, d'accordo?》
Lei alzò gli occhi al cielo arresa.
《Se l'interrogatorio è concluso posso andare a farmi una doccia allora!》
《Muoviti però che mezz'ora ed è pronta la cena!》la avvisò la madre.
STAI LEGGENDO
Avvicinarsi alla linea gialla
General FictionMatilde è cresciuta al quartiere Zen di Palermo, considerato uno dei peggiori d'Italia. Incontra Nicolò alla sua fermata del treno, entrambi sono pendolari ma lui è un tipo socievole mentre lei è delusa dalle persone e solitaria. Nel mezzo le loro...