12- Forgive...

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Jack

Sono passate ormai due settimane da quella cena e le cose vanno peggiorando.

Noi quattro non esistiamo più.

Dopo quella cena sia io che mio fratello non riusciamo più a vedere Grace con gli stessi occhi.

Per quanto mi riguarda non è assolutamente facile ignorarla.

È sempre stata una parte di me. Ad ogni litigio in famiglia, la prima sbucciatura dopo la caduta dalla bici e persino il primo provino di football, lei c'era. Era lì in prima fila.

Lei e Diane, le due gemelle diverse. Ricordo ancora le loro lunghe trecce more e rosse, l'apparecchio di Grace e gli occhiali di della bruna, i vestiti quasi sempre uguali e i loro fantastici cartelloni "Rompete le palle in campo e non a noi grazie".

Per Thomas sembra una passeggiata. Si comporta come se nulla fosse. Insomma, ricordo ancora gli occhi con cui mi parlò di lei e sono sicuro al cento per cento che non erano dovuti alla sbronza.

Infondo c'era d'aspettarselo, Thomas Green non è un tipo che perdona facilmente, anzi, non perdona affatto.

Ricordo che una volta all'elementari Dylan Montgomery, uno degli ex migliori amici di Thomas, gli aveva fatto cadere il vassoio con il cibo a terra schizzando ovunque. Il mio adorato fratellino, con la maglia bianca impregnata di schizzi di sugo, ha fatto ritrovare al povero bambino i pantaloncini della squadra di basket della scuola nel water non propriamente pulito. Tutto ciò ovviamente non gli bastava e quindi ha completamente dimenticato della sua esistenza.

Okay forse ho un pochino aiutato Thomas con l'affare "pantaloncini" ma quella maglietta mi piaceva e gliela rubavo spesso.

"Buongiorno Willy"

Alle otto del mattino no.

E invece proprio lei.

Occhi azzurri accentuati dal make-up mai troppo esagerato, il corpo esile ma formoso, lunghi capelli castani ondulati, aspetto da bambina innocente fuori e perfetta provocatrice dentro. La ricetta perfetta per essere Chloe Wilson.

"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi con il mio secondo nome?!" non lo sopporto proprio, soprattutto perché l'ha scelto mio padre.

"Ho perso il conto ma ogni volta che ti chiamo così finiamo a letto quindi continuerò"

Stronza.

"Spiritosa"

"Quindi quando ci vediamo?"

Proprio in quel momento vediamo passare l'inconfondibile chioma color fuoco.

"Willy?" mi richiama lei ma quegli occhi verdi mi hanno ormai catturato.

"Jack ma che cazzo ti prende?!"

La ragazza volta la testa seguendo la direzione dello sguardo tagliente, se ne avessero avuto la possibilità si sarebbero lanciate tutte le maledizioni possibili, ma visto che non siamo in Harry Potter, si limitano a guardarci in un modo talmente tagliente che mi sono sentito a disagio.

"Passa da me dopo scuola Chloe" le dico velocemente mentre continuo a fissare Grace.

Cazzo perché non riesco a smettere di guardarti rossa?

"Certo magari prima passo dalla parrucchiera, vedo che il rosso ti piace come colore"

"Non iniziare con queste scenate da fidanzatina. Senza impegni ricordi?"

"Ricordo, stronzo. IO ti voglio ricordare che sei stato proprio tu, mister 'sei solo una scopata', a chiamarmi e pregarmi di venire"

Si, purtroppo avrei voluto esser ubriaco, ma non lo ero: "Ti prego Chloe, ho bisogno di te come l'aria, vieni qui, te ne prego"

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