Prologo

27K 886 885
                                    

Prologo


- Louis... -

la voce di Harry Styles si perdeva nel vento su quella scogliera dell'isola di Arran, mentre l'altro, a pochi passi da lui, non dava nessun segno di volersi fermare e voltare a quel richiamo. Con i capelli scossi dalla brezza forte, il riccio provò a chiamare quel nome ancora una volta, finché non si convinse a correre per raggiungerlo, afferrandogli il braccio con una mano, costringendolo finalmente a voltarsi.

Gli occhi ora ghiacciati e glaciali abbracciavano quella pupilla che minacciava di diventare ancora più piccola o addirittura di sparire.

- Non è stata una buona idea venire qui, non lo è stata per niente! -

Aveva risposto alla fine, con quel tono stremato di chi è stanco di tutto. Il suo sguardo adesso fisso di nuovo in quello di Harry. Era così naturale quel colore, proprio come i giardini di quella villa che aveva appena abbandonato per cercare un posto dove rifugiarsi, da solo. 

Sfortunatamente, lui aveva mal pensato di seguirlo. Come sempre.

- Lo è stata invece! -

Esclamò a voce alta, pronto a cominciare quel dibattito che chissà quando sarebbe finito. La presa si allentò sul braccio del ragazzo quando Harry, avendo già agganciato il suo sguardo sempre sfuggente, fu sicuro che non servisse altro per convincerlo a fermarsi ed ascoltarlo.

- No, Harry, non lo è stata. È uno sbaglio e continuerà ad esserlo per sempre. -

Quello che aveva tutto il tono di essere un battibecco sfinente, in realtà racchiudeva in sé una questione molto più profonda e spinosa. Louis sembrava non essere più in grado di formulare una frase di senso compiuto, eppure tra tutte quelle parole confuse, Harry riuscì a trovare il  punto preciso del discorso. 

- Cosa è uno sbaglio, Louis? Io e te o io e lei? -

L'espressione si era subito addolcita, ma era rimasta sporca di un'ombra di tristezza e malinconia in quegli occhi che ora, dal verde chiaro per la luce del sole, erano sembrati più scuri. Quella era una domanda troppo diretta in quel momento.

Louis rimase lì, braccia lungo i fianchi, il petto a muoversi in modo irregolare per il respiro affannato, a boccheggiare per una risposta che non sarebbe riuscita a venir fuori.

Ready to run|| Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora