CAPITOLO 5

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(draco's pov)
Quello che l'amichetta di Potter andava dicendo in giro tormentava i pensieri di Draco, fino a indurgli forti emicranie. Determinato nel suo intento di farsi almeno accettare da alcuni studenti cercava di eccellere nelle materie, sorridere ai più piccoli, rendersi disponibile a prestare i suoi appunti. Alcuni ragazzi continuavano a prenderlo in giro dicendogli che era talmente sfigato da non essere stato capace nemmeno di mettere al tappeto quel bulletto arrogante. 

A volte Draco restava in biblioteca a studiare fino a tardi, fino a oltrepassare l'orario del coprifuoco. Draco non fu esente dalla severa punizione impartita dalla professoressa McGrannit, quindi non poteva far altrimenti che tenere la mente concentrata fino notte fonda sui libri. Quando usciva per tornare alla propria casa, cercava di essere sempre molto silenzioso per non farsi beccare da Gazza o dalla sua malefica gatta impicciona. Una sera però non fece ritorno alla propria casa e si addormentò in biblioteca. Il mattino seguente venne svegliato da Potter che era alla ricerca disperata di un libro per un tema su erbologia.

<<Da quanto sei qui, Malfoy?>>
<<Circa ieri sera dopo i piatti.>> disse con voce ancora addormentata.
<<Sarà meglio che ti vada a preparare, altrimenti farai tardi per il test di pozioni.>>
<< Avevamo un test di pozioni oggi?>> chiese Draco sobbalzando. Harry lo guardo e a Malfoy parve scorgere un sorriso tenero sul suo volto tanto da ricambiare il sorriso e uscire dalla biblioteca. 

Draco si chiedeva perché avesse ricambiato il sorriso. Ripensando all'espressione di Potter, sorrise ancora nascondendosi e quando si accorse del gesto involontario e del comportamento ambiguo che stava assumendo si ricompose all'istante e riprese a camminare con la sua solita eleganza. A chi poteva chiedere? Come poteva sapere cosa gli avesse provocato quel risolino? Perché di colpo si era comportato così? Perché mai Harry Potter gli aveva sorriso così dolcemente? Draco non aveva alcun amico, se non un ragazzo bassino dagli occhi smeraldo e di certo non osava entrare in una tale confidenza proprio con la persona su cui si poneva domande. 
La solita routine era cominciata e una volta in aula pozioni il posto accanto al suo venne occupato da Harry che gli diede una leggera gomitata per richiamare la sua attenzione per dirgli<<Ti passo tutto io, ho studiato per una volta.>> sottovoce. Sul viso di Draco ricomparse quel sorriso, ma egli parve non accorgersene. Non subito almeno. 
<<Grazie Potter.>> lo ringraziò Draco appena usciti dall'aula.
<<E di che? Hermione si era imposta nel non passare e se voglio fare l'auror devo per forza ottenere più della sufficienza. Poi ho avuto anche fortuna, erano domande che avevo riletto prima di dormire.>>
<<Anche per stamattina.>> continuò Draco imbarazzato.
<<Ti senti bene? Sei strano>>. Sì, era strano. Strano che si comportasse così con tutti, eccetto che con Harry. Era strano che avesse cominciato a comportarsi così anche con lui.
<<Sto bene. Più o meno. Stressato. Non reggo più la mia gentilezza con tutti. E studiare fino ad addormentarmi senza accorgermene è diventato pesante. Non potevo essere esente dalla punizione? Insomma, io sono la vittima, o no?>>
<<Secondo il discorso che ha fatto la McGrannit, no. Potevi fare la spia e parlare con "gli adulti" anziché farti ridurre in brandelli di carne, saltando le lezioni.>> disse Harry imitando la McGrannit.
<<Sul serio? Secondo lei io mi volevo fare una villeggiatura sotto le mani rudi e cocktail di medicinali della guaritrice di questa scuola? Avrei preferito essere guarito da un elfo, piuttosto. Mi sembra abbastanza punitivo.>>
<<Dovremmo esserne esenti anche io e la bambina, secondo questo ragionamento. Io ti ho portato in infermeria avendo più sangue addosso di quanto me ne scorra in corpo e quella povera bambina... bè, lo sai.>>.
Draco stava cominciando a provare una strana sensazione di nausea. <<Scusa Potter, ma adesso ho ora buca e vorrei mangiare qualcosa, mi viene da vomitare.>>
<<Vengo con te. Non ho fatto la ricerca di Erbologia ed Hermione non me la fa copiare.>>
<<Ti posso dare la mia. È già corretta d'altronde. La consegnai la settimana scorsa.>>
<<Lo faresti?>> chiese Harry con un tono che a Draco parve essere quasi smielato. Non capiva, però, perché a lui non dispiacesse affatto quell'atteggiamento strano che Potter gli rivolgeva. Anche lui si sentiva strano, ma non sapeva perché.
<<I miei appunti girano per tutta la scuola, perché non dovrei darli all'unico amico che ho?>> disse. Si accorse di ciò che aveva detto solo dopo averlo sentito. Non aveva nemmeno pensato a quello che stava per dire. Si solerebbe dire che non aveva collegato il cervello alla bocca. Difatti, Draco si imbarazzò molto a tal proposito, notando soprattutto l'espressione soddisfatta che Harry fece dopo ciò che aveva sentito. Si accinse a prendere la ricerca di Erbologia e quando la consegnò a Potter si raccomandò di cambiare le parole, nell'eventualità che la professoressa si ricordasse che era una ricerca che gli era stata già presentata.

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