CAPITOLO 9

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Draco venne risucchiato un un turbine di emozioni che lo fecero arrossire. Avrebbe voluto dire qualcosa, continuare a parlare, finire il suo discorso, ma non fu così. Silenzio. Entrambi si persero l'uno negli occhi dell'altro. Draco nell'immenso verde di Potter ed Harry nel freddo grigio di Malfoy. Poi Harry tossì, rompendo il gelido e devastante silenzio.

<<Perché comportarti così, allora?>> disse Harry.
<<Così come?>> chiese Draco facendo un passo indietro rispetto ad Harry.
<<Così. Hai trattato male Hermione e...>>
<<Mi sono già scusato con lei, sembrava che lo avessi capito, visto che sono stato esplicito più volte.>>. Draco, irrigidendosi, prese ad allontanarsi sempre di più da Harry. Stava per combattere un'altra guerra, sarebbe stato di nuovo da solo e stavolta nessuno avrebbe potuto aiutarlo. 
<<Lo stai facendo di nuovo.>>
<<Cosa?>>
<<Appena si tocca un tasto scoperto, anche se con gentilezza diventi freddo e apatico>>
<<Gentilezza, Potter? Mi hai baciato senza che io lo volessi.>> Ribattè calmo. Non voleva perdere il controllo di ciò che gli stava accadendo.
<<Tu non la finivi di parlare>>
<<Giusto. Hai minimamento pensato che potesse non farmi piacere?>>
<<Credevo fosse palese che tu ricambiassi...>> Harry cominciò a balbettare e i nervi che Draco teneva saldi stavano per scardinarsi. Prima di aprir bocca e rovinare tutto, prese un respiro. Avrebbe voluto gridargli in faccia che non era così, che aveva frainteso, che magari aveva sbagliato a provare ad essere suo amico, ma riempì i polmoni fino a sentirli quasi esplodere, trattenne e buttò fuori tutta l'aria trattenuta.  <<Pot... Harry>> si corresse, <<io ricambio, se ho ben capito dal tuo gesto inappropriato e non richiesto, ma non era questa l'occasione. Siamo passati da te che mi evitavi, a me che evitavo te e, al posto di parlare, ragionare, agisci. Come hai sempre fatto d'altronde. Ho molto a cui pensare e anche tu. Sarà meglio ritornare ai dormitori, prima che qualcuno ci veda. Buonanotte, Harry.>> così, voltandosi lasciò Harry da solo in balia dei pensieri. Anche Draco non si dava pace. Ogni passo percorso tra i corridoi e le scale riecheggiavano svegliando i quadri e facendoli borbottare. Infastidire quella pittura parlante ha sempre destato in Draco divertimento. Infatti, ad ogni borbottio e ad ogni eco di un suo passo sogghignava, ancor di più quando lo maledicevano o lo insultavano. Quella sera però sorrideva meno del solito. Sebbene fosse motivo di distrazione, la sua mente era pervasa dal ricordo del contatto con le labbra di Harry.
Quando si accoccolò sotto le pesanti e calde coperte del suo letto, chiuse le palpebre e la sua mente cominciò a viaggiare in mondi inesistenti fino ad addormentarsi totalmente. 

Era oramai quasi giunto il fine settimana e Draco fece di tutto per evitare Harry. Non era ancora riuscito a mettere in chiaro le sue idee nella testa.

Terminata l'ultima lezione della settimana, Draco si accinse a raggiungere la biblioteca. Non appena varcò la soglia dell'aula, con passo lento ma determinato, percorse il lungo corridoio. In preda ad un flusso di pensieri che gli offuscavano la mente, Draco si fermò di colpo. Pensò che prima di andare in biblioteca sarebbe stato meglio prendere un po' d'aria. L'ultima lezione lo aveva sfinito e i compiti che erano stati assegnati da svolgere durante il fine settimana lo avrebbero fatto ancora di più. Dunque decise di andare in cortile, il luogo dove aveva avuto quella discussione con Harry. Magari, tornando lì, i suoi pensieri si sarebbero messi finalmente in ordine. Il cielo era ancora chiaro, ma si apprestava a scurirsi. Le nuvole sparse fecero pensare a Draco che quel sabato e quella domenica avrebbe piovuto. "speriamo, così non patirò lo stare rinchiuso a studiare", pensò.
<<Draco?>>
<<Ehi,Ranocchietta>> Draco salutò Christine con la solita allegria. <<Oggi non ci siamo visti. Niente biscotti?>> chiese. La piccola scosse il capo in cenno di negazione e lui finse di essere dispiaciuto. 
<<Perché sei triste.>> domandò Christine.
<<Perché pensi lo sia?>> chiese prendendola in braccio. Voleva che si sedesse sul muretto cosicché lei potesse arrivare alla sua statura.
<<Ecco, da qui lo vedo ancora meglio.>> continuò la riccioli d'oro mettendogli gli indici alle estremità delle labbra per tirarle in su.
<<Lo sai che in realtà con questo sorriso sono solo inquietante?>> disse Draco ridendo al suo gesto. Christine allungò una mano al suo naso e l'altra la portò davanti alla sua bocca, per nascondere un ghigno non così malevolo.
<<Perché sei giù? Hai litigato con qualcuno?>>
<<Bambina perspicace. Curiosa, ma perspicace.>> disse Draco. <<Diciamo che non è stato un vero e proprio litigio. Ma queste sono cose per adulti e tu devi crescere ancora per diventarlo.>> concluse.
<<Guarda che sono molto più grande di quello che pensi. Ho già dato il mio primo bacio quest'anno.>> confessò Christine. Draco a quella affermazione sobbalzò e la sua espressione si incupì al punto da far tornare serio il volto di Christine.
<<E sentiamo, a chi lo avresti dato questo bacio?>> domandò glaciale.
<<Non sono così sciocca che te lo dico, anche perché con quella espressione,secondo me se sai il suo nome, lo ammazzi.>>
<<No, non succederà. Te lo prometto.>> disse ancora una volta Draco in modo freddo. Ma Christine poteva leggere chiaramente nei suoi occhi che non avrebbe potuto mantere fede a quella promessa.
<<Non ti credo. Anzi, voglio scendere. Se ti devi arrabbiare, non ti parlo più delle mie cose.>> concluse quasi frignando. 
Draco la aiutò a scendere dal muretto e lei corse via come un gattino selvatico terrorizzato. Sospirò.
<<Le passerà>>. Draco avvertì una voce femminile alle sue spalle.
<<Oh, Granger. Qual buon vento ti porta da questo lato del castello?>>
<<Harry, in verità.>> disse Hermione con tono sottomesso. Draco rimase sopreso dal suo atteggiamento.
<<Se sei venuta per riferirmi qualcosa che potrebbe dirmi lui, state sbagliando di grosso.>>
<<No, in verità no. È successo qualcosa tra di voi?>> chiese. Il suo tono di voce tornò quello di sempre. Draco allora comprese che Harry non aveva raccontato ai suoi amici della discussione avuta.
<<Non credo che la cosa ti riguardi.>> rispose Draco.
<<Certo, ma non vedo Harry con il suo solito umore. Solitamente restiamo nella sala comune prima di andare a dormire, ma è da qualche giorno che tira diritto solo per il dormitorio. Credevo che magari tu sapessi qualcosa.>> confidò Hermione.
<<Qualche sera fa abbiamo parlato, ma oggi non l'ho visto. Spiacente, non posso aiutarti.>> concluse. Draco le diede le spalle e si incamminò nella stessa direzione di Christine. I suoi pensieri ripresero a torturarlo. Come mai non aveva raccontato nulla ai suoi amici? Forse loro non sapevano dei sentimenti di Harry? E se si fosse cacciato in qualche pasticcio? Anche se così fosse, saprebbe sbrigarsela da solo, d'altronde aveva sconfitto Voldemort, cosa potrà mai essere peggio.
Draco raggiunse la sala grande per la cena, dove incontrò di nuovo Christine. Voleva scusarsi, così rubò un foglio di pergamena e ripiegandolo su se stesso riuscì a ricreare un fiore con lo stelo.
<<Ehi, Rompiscatole>> la chiamò affettuosamente <<mi perdoni?>> chiese porgendole l'origami. Christine alzò lo sguardo e i suoi occhi cominciarono a brillare.
<<Però non devi piangere.>> disse con tono delicato.
<<Non sto piangendo!>> ribatté riccioli d'oro mettendo le braccia conserte.
<<Va bene, non stai piangendo, però, voglio sapere se mi perdoni. Prometto, giurin giurello, che non ammazzerò nessuno.>> disse mettendo la mano destra sul lato sinistro del petto. Draco si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò <<Però non te lo posso promettere se ti farà soffrire. Finirà in grossi guai>> concluse. Christine lo guardò. Sembrava che i suoi occhi fossero diventati più grandi e più brillanti. Prese l'origami e gli sorrise. Alzando lo sguardo, scorse Hermione e accanto a lei Ron. Mancava Harry. Salutò Christine e si avvicinò a loro.
<<Sta così messo male da non presentarsi neanche a cena?>> chiese ironico.
<<Senti, Malfoy...>> sbottò Ron. Hermione prontamente lo zittì. 
<<Non si è presentato neanche ieri sera. Oggi non c'era a pranzo. Per questo ti ho cercato prima. Harry è strano e noi non riusciamo a farlo parlare.>> il suo tono di voce era molto preoccupato. <<Malfoy, io mi sto fidando di te, ma se per caso, c'entri tu in questa storia...>> concluse Hermione con tono minaccioso.
<<E se così fosse, cosa faresti? Granger, io lo dico per te, se Harry non ti ha raccontato nulla, allora non devi saperlo. Fattene una ragione>> disse Draco con rabbia. Diede le spalle a Hermione e si ritrovò faccia a faccia con Potter. 

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