CAPITOLO 6

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(Harry's pov)
Si alzò dal letto e quasi trascinandosi giunse all'armadio per tirare fuori una toga pulita. Sempre con la stessa aria assonnata camminò per i corridoi. L'aria era fredda e Harry odiava il freddo. Il cielo era ancora scuro anche se si intravedevano stralci illuminati dal sole. Era quasi l'alba, mancava un'ora ancora. Quando arrivò in biblioteca si ricordò del perché si fosse svegliato così presto. Aveva da fare un lavoro per il quale Hermione non l'aveva aiutato.

<<Io mi rifiuto. Non potete sempre chiedermi di aiutarvi quando poi alla fine fate fare sempre tutto a me!>> disse arrabbiata. Così Harry, che non aveva avuto riposo per via dello studio intenso dovuto ad un test che avrebbe sostenuto alla prima ora, si convinse che doveva svolgere quel lavoro da solo se voleva prendere almeno la sufficienza. 

Quando entrò si mise a cercare tra gli enormi scaffali e su uno dei tavoli notò Draco. Gli si avvicinò per chiedergli cosa ci facesse in biblioteca a quell'ora del mattino, ma si accorse immediatamente che dormiva. Osservò la sua pelle pallida e quell'aria da angelo demoniaco nel suo viso. Si disse poi che il suo pallore non era dovuto a tutto il sangue perso a un mese dall'inizio della scuola. Voleva svegliarlo, ma sembrava essere così in pace che gli dispiaceva interrompere un sonno così tranquillo. Pensò che doveva aver studiato tutta la notte fino ad addormentarsi, proprio come aveva fatto lui. Però doveva svegliarlo, quel test per il quale si erano tanto impegnati lo avrebbe saltato e sarebbe stata fatica sprecata. 
Quando si svegliò la voce assonnata di Draco piacque moltissimo ad Harry, fino a dargli sensazioni stravaganti. Stravaganti almeno quanto la sua amica spaventata dai Nargilli. 

Dopo la lezione di Erbologia Harry corse da Luna. 
<<Ho bisogno di parlarti. Non ci capisco più niente.>> disse Harry affannato e preoccupato.
<<Cosa è successo, Harry? Ancora dubbi? Io non trovo più le mie scarpe. Le hai viste?>>. Harry, per quanto bene le volesse, a volte proprio non la capiva. Guardò in giù e vide Luna con indosso solo le calze. Gli venne da sorridere, ma si trattenne.
<<Non ho visto le tue scarpe>> disse concentrandosi sulle sue orecchie. Luna indossava un paio di orecchini diversi. Uno lungo dorato con forme strane e imprecise, l'altro più corto e dalla manifattura perfetta e color argento. <<ma posso aiutarti a cercarle.>> concluse distogliendo lo sguardo.
<<Ti piacciono? Se vuoi te ne posso regalare uno.>> disse Luna riferendosi agli orecchini. Harry si imbarazzò poiché lei aveva capito cosa osservasse.
<<Sono molto belli, Luna. Ma stanno sicuramente meglio a te.>> disse. Harry e Luna cominciarono a cercare le scarpe perse.
<<Dove ti sei accorta di non averle più?>> chiese.
<<Che domanda sciocca, Harry. Stamattina prima di scendere per la colazione. Ieri sera le avevo, ma nel mio dormitorio non ci sono. Sono stati di sicuro i Nargilli.>> rispose. Harry cercava vanamente di non sembrare stupido davanti agli occhi di Luna, ma puntualmente abbassava la testa come se si auto-rimproverasse. <<Sei innamorato, Harry, solo che lo neghi a te stesso. Sarebbe più facile se lo accettassi.>>
<<Luna, non voglio credere che io mi sia innamorato di Draco. Con Ginny non è andata bene, ma a me piacciono le ragazze.>>.
<<L'amore non ha gli occhi. Non vede se è un ragazzo o una ragazza. Che importa? Se è buono, fa bene.>>
<<Anche il cioccolato è buono, Luna, ma se ne mangi troppo, stai male.>> disse Harry.
<<Tutto fa male se è troppo. Oh, ecco le mie scarpe! Ma... caspita i Nargilli hanno tolto i lacci. Li devo cercare. Ci vediamo Harry!>> disse allegra. Ogni volta lo lasciava in sospeso, eppure ad Harry sembrava che per una volta non avesse nient'altro da chiederle. Non aveva chiarito nulla eppure a modo suo, Luna lo aveva fatto. Quella sensazione che gli lasciava ogni volta, lo rendeva artefice di sorrisi soddisfatti e teneri nei suoi confronti. La guardava andar via saltellando felice, anche se i "Nargilli le rubavano tutto" e sorrideva vedendola così. Voleva spesso chiederle come erano fatti i Nargilli, ma cambiava idea quando pensava a quale risposta assurda gli avrebbe dato.  Sembrava pura, ingenua, come una bambina, ma era di sicuro la ragazza più intelligente e strana che Harry potesse conoscere.

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