<<Potter? Che ci fai tu qui?>> disse il ragazzo dalla carnagione pallida.
<<No, che ci fai tu qui!?>> ribatté Harry.
<<Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Devo lasciare una deposizione venerdì. Sarà un inferno. Non so se dichiararmi colpevole o scaricare tutte le colpe a mio padre.>> disse con voce tremante.
<<Perché non dici semplicemente la verità, per una volta?>> propose Harry pungente.
<<Cosa dovrei dire? Sentiamo. Forse che volevo diventare mangiamorte perché credevo che quella sarebbe stata la mia strada? Che non volevo morire e ho scelto di stare dalla parte sbagliata perché sono stato un codardo? Che non volevo che la mia famiglia morisse perché mi stavo sottraendo alla scelta di Voldemort e di mia zia Bella? Mi dispiace, ma non posso.>> il tono di Draco si faceva cupo e tetro e sembrava minacciare la sua stessa sorte.
<<No, intendevo che potresti dire che hai scelto di stare con Voldemort perché sei un codardo razzista. Che hai scelto di stare dalla sua parte perché avevi paura di lui, ma anche perché appoggiavi i suoi ideali.>> lo corresse Harry. Era arrabbiato. Sentiva il fuoco della sua ira divampare dentro di sé fino a fargli arrossire gli zigomi.
<<Sapevo che te l'avrebbe detto.>> disse Draco soffocando un pianto.
<<Sì. Sì me l'ha detto. È stato brutto. Molto. Soprattutto perché ero l'unica persona che credeva che avresti ampliato i tuoi orizzonti. Io ci credevo, Draco. Credevo in te e avevo un barlume di speranza che saresti diventata una brava persona. Invece non cambierai mai.>>
<<Anche io mi aspettavo larghi e grandi cambiamenti, ma li ho fatti, Sfregiato. Non sono come me li immaginavo, ma fidati, che uno grande c'è stato.>>. Quello che Harry gli disse, fece formare a Draco un nodo alla gola, al punto tale da forzare la voce. Il battito del suo cuore era accelerato. Lo percepiva in ogni angolo del corpo. Avevano ragione entrambi dai loro punti di vista. Harry non sapeva in cosa era migliorato e Draco che Potter ricambiasse (malvolentieri) il suo "miglioramento".
<<E in cosa? Sono curioso di sentire...>>
<<C'è una bambina alla quale io piaccio. Christine. Io non so cosa lei ci veda in me, evidentemente quello che ci vedevi tu prima che io tradissi la tua fiducia, ma io proprio non riesco a vederlo. Non riesco a vedere il Draco che vede lei. È una cosa pesante da sopportare.>>
<<È più pesante portare addosso la delusione di due persone che si fidavano di me e che ora, perché mi sono fatto trascinare, non lo fanno più.>> disse triste Harry sedendosi sull'erbetta bagnata del campo.
<<Cosa ti fa pensare che io non sappia cosa voglia dire perdere amici?>> chiese Draco imitando il gesto.Erano vicini, così tanto da potersi quasi sfiorare. Malfoy ignorava totalmente le pulsazioni a ritmo incontrollabile del suo cuore.
<<Non credo minimante che ti pesi il fatto che tu abbia perso ogni cosa che hai costruito.>> disse Harry. Unì le ginocchia e le portò al petto.
<<E invece mi pesa. Eccome.>> rispose. Parve esserci qualche minuto di silenzio. Harry mise le braccia conserte sulle ginocchia e vi posò il mento tenendo uno sguardo basso che sembrava pensieroso. Poi Draco continuò <<Mi... Midspiuce.>> disse facendo sembrare che avesse mangiato le lettere. Harry non si smosse. Restò in quella posizione senza emettere nemmeno un respiro diverso. Un sospiro. Un fiato spezzato. Nulla. Egli rimase impassibile e Draco si armò di quel coraggio che non aveva mai avuto. <<Mi dispiace>> ripeté scandendo. Si aspettava che il compagno gli comunicasse in qualche modo che aveva capito, ma Harry, nuovamente, non si mosse di una virgola. Così Draco fingendosi ancora spavaldo (forse grazie alla sua arroganza) continuò <<Se cercassi la Granger per scusarmi direttamente con lei, le accetterebbe?>> chiese. Ma Harry, ancora una volta non gli rispose. Draco cominciava a perdere la sua compostezza e alzandosi si mise di fonte a lui. <<Harry, non mi ignorare.>> disse cercando di sembrare gentile. Con la mano delicatamente spostò la frangetta del ragazzo scoprendo che si era addormentato. Draco pensò che era davvero bello e che aveva ragione, la cicatrice stava lentamente sparendo. Era meno marcata rispetto agli anni precedenti. <<Potter? Potter?>> lo chiamò scuotendolo con delicatezza. <<Suvvia, non c'è ancora il giusto clima per dormire fuori.>>. Harry, con i modi gentili di Draco, riuscì a svegliarsi. Quando alzò lo sguardo assonnato si ritrovò di fronte due occhi grigi che lo guardavano. Rimase per qualche secondo ad osservarli.
<<Sono sveglio. È meglio che torni al dormitorio. È meglio che lo faccia anche tu.>> disse.
<<Non hai sentito niente, vero?>>
<<Non ho sentito niente.>> disse Harry traendosi in inganno. Draco con quella frase capì che non dormiva sul serio. Capì che aveva sentito tutto: le sue scuse rivolte a lui e che si sarebbe sforzato di porgerle anche alla sua amica. Ciò che non capì però fu il perché fingere.

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Another Chance
FanfictionLa forza di volontà è tutto per Draco. Ci sono ancora tante sfide che il nostro finto buono deve affrontare, soprattutto quella di vedersi innamorato e scoprirsi diverso da come era sempre stato. Anche Harry è diverso da come lo ricordavamo, anche l...