Raven come Sophie sembra essere nella scuola sbagliata da un po' troppi anni e per qualche motivo si rifiutano di spostarla. I buoni non fanno per lei, quello che Raven desidera più di ogni altra cosa è studiare nella scuola del male così aiuterà Ag...
Tornai a letto e riposati fin quando miss Dovery ci svegliò aprendo le finestre. Dovery: alzatevi splendori il sole è alto e vi sta aspettando R: aspetta e spera Ridacchiai quando la professoressa mi si avvicinò guardandomi disgustata. Dovery: e quelli cosa sono Indicò i miei vestiti. R: i miei vestiti Dovery: oh no cara, ci vuole un vestito o niente cambio scuola R: brutta stronza Sussurrai Dovery: hai detto qualcosa Raven? R: no Dovery: e che sia sul rosa o viola chiaro? R: si
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A: bello dove li prendi i vestiti? R: lì faccio io Agata rimase stupita e poi la accompagnai nell'aula di imbellimento. Mi sedetti in un banco in fondo all'aula di fianco ad agata. R: che merda A: cosa si fa qua? R: sorridere, truccarti e tutta quella roba lì A: perché? R: non chiederlo a me, io faccio schifo. A: devi solo sorridere, come fai a fare schifo? R: non è quello il punto, diciamo che io non sono d'accordissimo su tutta questa pagliacciata e lo dico ai prof e questa cosa non gli va giù. E poi dicono che sono troppo camionista come se mi importasse. Entrò la professoressa e così mi ricomposi sulla sedia lanciando uno sguardo d'odio alla donna. Anemone: io sono la professoressa anemone, vi insegnerò come combattere con il sorriso. Ora date il vostro meglio, domande? R: io ho una domanda Anemone: Raven prego R: ma a che cazzo serve sorridere in battaglia? Se ti sparano dubito che sorridendo magicamente creo uno scudo protettivo Anemone: le parole Raven e poi noi principesse non combattiamo ma lasciamo ai principi questo compito. R: questo è molto sessista lo sa prof? Ma che cazzo ne sapete voi di femminismo e parità Anemone: fuori R: grazie a Dio, era ora. Addio stronzi Uscì canticchiando dalla stanza e mi sedetti nel corridoio dove scrissi un'altra storia sempre sullo stesso quaderno.
La morte regna sovrana nel nostro mondo e in altri, ma ce n'è uno in cui la vita prevale. Una ragazza abitante di questa realtà intraprese un viaggio in un'altro mondo. Quando arrivò là conobbe un gruppetto di ragazzi della sua età e diventarono subito amici. Solo che con il passare del tempo gli altri crescevano, mettevano su famiglia e invecchiavano finché non iniziarono a morire. Invece la ragazza non poteva crescere perché la vita vinceva contro la morte e quindi il suo corpo perdurava in eterno. Sconsolata tornò al suo mondo e si rese conto che quello che loro tanto elogiavano, la vita eterna, in realtà era una punizione. Perché la morte è il destino di tutti noi che lo vogliamo o no, e vivere è solo la tortura a cui siamo costretti senza il nostro consenso ma per l'egoismo di altri.