8.Sorry

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Cercando di non farsi vedere dalla professoressa di religione,Maria aveva aperto il bigliettino con il cuore a mille per la paura di trovarsi di fronte ad un nuovo insulto. Aperto il bigliettino,con sua sorpresa,aveva notato che era un messaggio di scuse.
C'era scritto:"Cara Maria, scusa... Dopo il nostro litigio non sono più la stessa,perché mi manchi...Sono stata egoista, una vera vigliacca... Ho messo me prima di te. Essere amici vuol dire mettere il bene degli altri prima del tuo,ed io non l'ho fatto. Non sono stata una buona amica,non lo sono stata affatto. Scusa.
Stamattina,mentre pensavo a quanto mi manchi,ho visto dei segni rossi spuntare da sotto la manica della tua felpa. Mi sono sentita una merda...È tutta colpa mia. Se solo non fossi stata così cogliona non ti avrei persa,me ne pento un sacco. Non è giusto che tu ti sia fatta del male per qualcosa che non hai fatto. Ricordati che non sei tu che devi cambiare,sono gli altri che sono ciechi  perché non vedono la bellezza che c'è in te...Ti prego perdonami,ti prego. Mi manchi troppo... Scusa."
Davvero Alexja pensava queste cose? Davvero stava così male?
Senza pensarci troppo,Maria  aveva preso un bigliettino e aveva scritto la sua risposta per Alexja e aveva fatto in modo che le arrivasse.

                       
                                ***

All'uscita da scuola Alexja non aveva potuto fare a meno di correre incontro a Maria e di saltarle al collo. L'aveva perdonata. E per lei voleva dire tanto.
"Dio Mio! Grazie,grazie e ancora grazie per avermi perdonata...Sai,ad essere sincera,non pensavo che l'avresti fatto,dato l'enormità della cazzata che ho fatto..."
"Sbagliare è umano,ma perdonare è divino...Anche se io di divino non ho niente, ho deciso di farlo lo stesso!"
"Posso chiederti il perché di questa scelta?"
"Beh ecco...Ho provato a mettermi nei tuo panni...E,come ti ho detto prima,ho pensato al fatto che sbagliare sia umano."
"Grazie,davvero...!"
"Ma scherziamo? Dopotutto,se avessi perso anche te,non mi sarebbe rimasto davvero più nulla. E poi sai troppe cose su di me,avrei dovuto ucciderti!"
"Ahahah scema,così mi fai paura! Ricordarmi di non farti mai più arrabbiare,non voglio morire giovane ahahha!"
"Ti voglio bene Scema!"
"Io di più!!"
 
                
                             ***

Scesa dall'autobus,Maria si era messa a camminare verso casa di mala voglia:non le piaceva stare in famiglia,soprattutto per come veniva trattata...
Aveva appena iniziato ad attraversare il piccolo ma curato giardino che già si sentivano delle urla. Adele era ancora all'asilo,quindi lei di certo non poteva essere. Chi altri se non mamma e papà?
"Senti,non ne posso più di questa situazione!"
"E lo vieni a dire a me? Cristo Santo,io davvero non ti sopporto più!"
"Senti,adesso non cercare di dare la colpa a me. Qui l'uomo sei tu,sei grande e vaccinato:è ora che impari a prenderti le tue responsabilità!"
"Ancora con questa storia...Sono tre secoli che vai avanti a dirmi che ho sbagliato...Okay...,è stato solo un incidente,non serve farla lunga..."
"Quello che tu chiami 'piccolo incidente' ha generato delle conseguenze più grandi di noi!!"
"Eravamo giovani e non abbiamo pensato a conseguenze...Abbiamo agito d'impulso,è vero,però non serve ingigantire le cose! Dio solo sa quanto sei diventata fastidiosa!"
"Ascoltami chiaro e tondo:è vero che eravamo giovani quando è nata Maria,però adesso mi sto davvero stancando. Voglio chiedere il divorzio".
A Maria gli occhi erano diventati rossi ed aveva lasciato cadere lo zaino per poi scappare via...Ora era colpa sua? Allora davvero era capitata...
Una cosa era certa: per un bel po' non sarebbe più tornata a casa.
Casa è quel posto dove ci si sente al sicuro. Famiglia è quella cosa che ti fa sentire protetta,non giudicata. Per Maria non era così.

Mi fido di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora