Cinque minuti all'appuntamento. Cinque minuti di ansia totale. Cinque minuti di pensieri assurdi, tipo: "E se finisco le parole e rimaniamo in silenzio?" o "E se gli sto antipatica?". Mentre camminava per rivedere il Misterioso Ragazzo, la testa di Maria sembrava un centro di smistamento delle poste: piena di casino. Non riusciva a stare calma e le mani le sudavano. Era pienamente cosciente del suo stato, ma non riusciva a tranquillizzarsi. Odiava quando era preoccupata e in ansia per motivi vari,a volte anche stupidi, e la gente le diceva che avrebbe dovuto stare calma. "Stupido,credi che se ne fossi in grado non lo farei?" pensava sempre, ma non aveva mai avuto il coraggio di rispondere così. Il più delle volte nemmeno si degnava di parlare, o al massimo, se proprio doveva, rispondeva con uno scontato "Sì, lo so!"
***
Ecco, finalmente era arrivata a destinazione. Ma del Misterioso Ragazzo nemmeno l'ombra.
Si era messa a fissare l'orologio per assicurarsi di non essere troppo in anticipo, ma,al contrario, era in ritardo di una decina di minuti.
"Vabbè dai, magari ha avuto un piccolo contrattempo e arriva un po' in ritardo..." aveva pensato, tanto per tranquillizzarsi un po'. Così, si era seduta sull'argine a fissare l'acqua del fiume che scorreva e sentiva dentro di sé una vaga sensazione di freschezza. Senza un particolare motivo, se non per l'acqua del fiume che sentiva sotto di lei, si era messa a canticchiare " acqua azzuuurraaa, acqua chiaaaraaaa, na na na na na na na" . E, dato che da cosa nasce cosa, aveva collegato all'acqua un'idea di trasparenza, e al pensiero della trasparenza, aveva legato i suoi occhi. I suoi occhi che,appunto, a volte lasciavano trasparire pezzi della sua anima. Quante volte stava male, ma cercava di rendere tutto il meno evidente possibile facendo finta di niente? Tante. Troppe. E tutto invano. I suoi occhi lasciavano vedere che in realtà niente andava bene, al contrario di quanto voleva dimostrare.
Poi si sa che un pensiero tira l'altro.***
Risvegliatasi un attimo dai pensieri, aveva controllato di nuovo che ora fosse e si era resa conto che era seduta ad aspettare circa da tre quarti d'ora. In più aveva anche dieci minuti di ritardo.
"Perfetto! È passata quasi un'ora e non è ancora arrivato... Ormai penso che si sia dimenticato di me.
Tanto a chi vuoi che importi di una povera sfigata come me?"
"A me importa" aveva detto qualcuno che da dietro le aveva messo una mano sulla spalla.
"Dio santissimo, che spavento che mi hai fatto prendere!","Scusa,non volevo spaventarti...".
Sembrava così dolce quel Misterioso Ragazzo che la fissava con quei suoi occhioni azzurri come il cielo in un giorno d'estate. Ma...,un momento. Cos'avevano i suoi occhi?
"Scusa se mi permetto, ma che ti sei fatto? Hai gli occhi viola e la faccia piena di lividi...","Oh niente, non ti preoccupare... Posso sedermi qui vicino a te?"
"Certo che puoi! Ma ora mi racconti che cos'è successo. Non esiste che tu presenti in queste condizioni e sostieni che non sia successo niente!"
"Ehm...Ecco...Vedi... È solo che...È solo che ho avuto una discussione con dei conoscenti, ma niente di che. Ora è tutto risolto,non ti preoccupare..."
"E c'era bisogno di arrivare alle mani per risolvere?"
"No, certo che no. Forse avremmo dovuto mantenere la calma...
Ma ora passiamo a te: come stai oggi?"
"Ieri sera ho chiamato mia mamma..."
"Ah,davvero? E com'è andata?"
"Beh ecco, le ho detto che ero venuta a trovare la nonna e che avevo bisogno di stare con lei per un po'. Tanto, il giorno che sono scappata, era l'ultimo giorno di scuola. Per ora non ho il problema di doverci andare. Posso prendere un po' di tempo anche per me stessa. A mamma ho detto che a scuola ho fatto amicizia con una ragazza che abita vicino a casa della nonna, così, dato che sono qua, possiamo vederci più spesso..."
"E lei come ha reagito?"
"Ha detto che avrei dovuto avvisare prima. E si è arrabbiata. Comunque per ora posso restare qua. L'importante è quello!"
"Oh certo... Che ne dici se andiamo a fare una passeggiata in paese,così ci divertiamo un po'?"
"Mmmm...non lo so. Non mi piace tanto stare in mezzo alla confusione e tanto meno in mezzo alla gente!"
"Beh io un giro me lo faccio volentieri! E ci sta pure un bel gelato! No?"
"Mmh... Va bene dai,non mi va di stare ancora qua da sola. Ho proprio bisogno di distrarmi un po'!"
"Bene perfetto,si parte! Cosa ti piacerebbe visitare?"
"Oddio non saprei... Non ci ho mai nemmeno pensato. Tu che mi consigli? Mi raccomando,dev'essere un posto fantastico!"
"Direi che per prima cosa possiamo fare un giretto per la piazza e ci prendiamo un bel gelato. E poi,per il gran finale,ho in mente qualcosa di semplice ma speciale. Andata?"
"Andata,idea approvata!"
"Si parte! Pronti,partenza,parte una pausa da tutti i problemi!".
La strada che portava in centro era
piuttosto stretta e davvero poco trafficata. Inoltre,una delle cose che Maria amava di più di quella piccola stradina,era il fatto che da una parte si affacciava sul fiume e dall'altra era baciata dall'ombra di enormi alberi secolari. Sembrava quasi l'entrata di un bosco magico. Gli unici rumori che si potevano sentire nei dintorni erano lo scrosciare del fiume e le allegre voci dei due ragazzi che chiaccheravano spensieratamente. Spensierata era proprio la parola perfetta per descrivere quella conversazione.
Una volta dentro le mura del paese non si poteva non notare che all'improvviso si cambiava aria. Letteralmente. Si sentiva un forte profumo di fiori mescolato a quello del pane appena sfornato.In quel momento stava passando davanti ai due ragazzi una coppia di giovani innamorati che si tenevano per mano. Lei aveva nella mano,appunto,un enorme mazzo di fiori e tutti e due avevano un sorriso allegro e contagioso stampato in faccia. Anche a Maria veniva da sorridere. "Chissà se magari un giorno anche lui un giorno mi terrà per mano e mi regalerà un mazzo di fiori come quello"- e si sentiva arrossire- "Maria,Maria! Non ti starai mica innamorando eh! Non sai nemmeno il suo nome! Hey aspetta! Non mi ha ancora detto il suo nome!". Ecco che la testa di Maria partiva per conto suo.
"Stavo pensando che non mi hai ancora detto il tuo nome,Ragazzo Misterioso!"
"Oh è vero,hai ragione. Beh,penso che Ragazzo Misterioso mi stia abbastanza bene come nome,non trovi?"
"Eddai,scherzi a parte. Saprò mai il tuo nome?"
"Forse sì,forse no. Non lo so. Tu che dici?"
"Io dico che devi dirmelo. Dai non tenermi sulle spine,mi da fastidio!"
"Okay okay,scusa. Il mio nome è Dan..."
"Oh wow! Mi piace molto come nome!"
"Ahah grazie! Ascoltami...C'è una cosa che devo dirti..."
"Dai spara,dimmi pure!"
"So che può sembrare presto per dirlo ma..."
"Oddio! Possibile che mi stia per dire che mi ama? Oddio non ci posso credere,sarebbe troppo bello!! Ecco che divento rossa..."- pensava Maria,tutta agitata-.
"Ecco io ti..."
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Mi fido di te
RandomMaria è la classica ragazza di buon cuore, ma criticata da tutti perché considerata una "sfigata". Spesso è vittima di atti di bullismo. Le cose con la famiglia vanno piuttosto male,soprattutto dopo l'arrivo della sorellina Adele. Un giorno,in preda...