16.Confuso come me
Per tutta la giornata, Ron riempì ogni istante di silenzio con borbottii sulla discussione avuta con Ginny quella mattina.
« Come le è venuto in mente? » Ripeteva tra sé e sé, « E cosa dovrei fare io, adesso? »
Erano nell'aula di Trasfigurazione quando Harry si azzardò a intervenire. « Perché, c'è qualcosa che puoi fare? » Chiese, stressato dalla continua tiritera a cui l'altro li stava sottoponendo. « L'ha fatto. Cioè, l'ha scritto. Non si può rimediare ».
Il rosso sbuffò: era stato frainteso. « So che non si può rimediare », fece, « quello che vorrei sapere è cosa dovrei fare ora che non state più insieme ». Abbassò lo sguardo, « Dovrei dare ragione ad uno di voi due? »
« Uhm » scrollò le spalle, « non per forza, credo. Anzi, sai che ti dico? Non farlo; non scegliere. Non ce n'è bisogno: tu non c'entri. È una cosa tra me e lei ».
Al che, Ron sospirò. « C'entro, invece. Lei è mia sorella, ma non mi ha detto niente del casino che ha combinato; mentre tu sei il mio migliore amico, ma la stai facendo soffrire ». Scosse il capo, seccato. « Miseriaccia, si sa che sorelle sono off limits, Harry! »
Lui quasi sorrise, divertito. « Hai ragione », ammise scherzosamente.
« È una situazione scomodissima », si lamentò ancora il rosso, e non si fermò lì, aggiungendo altre motivazioni e lagne varie, ignaro di aver perso l'attenzione dell'amico.
Harry, infatti, si era distratto: un gruppo di Serpeverde era appena entrato in aula, e tra di loro c'era anche Malfoy. Seguì i suoi movimenti con gli occhi."Nemici con benefici", pensò perplesso, incapace di mettere a fuoco la situazione.
Dopo un po', si costrinse a staccare gli occhi dal biondo e girò la testa per tornare a rivolgersi a Ron. Fu così che si ritrovò a fronteggiare uno sguardo indagatore di Hermione, seduta più avanti: lo scrutava come se potesse vedergli l'anima. Si sentì a disagio e per mascherarlo forzò un sorrisino. « Che c'è? » Buttò lì con malcelato imbarazzo.
Lei non rispose, ma fece un cenno come a dire: ne parliamo dopo.
Quel dopo arrivò nel pomeriggio. Erano seduti tranquilli in biblioteca. Ron, deconcentrato, disturbava involontariamente lo studio altrui con sospiri e sbuffi. Ad un certo punto, la castana non resse più.
« Harry » chiamò, « credo di conoscere un libro che potrebbe esserti molto d'aiuto per il compito che stai svolgendo. Vieni, ti faccio vedere dov'è ». Sulle note di quelle ultime parole, si alzò in piedi ed esibì un'espressione che urlava: muoviti!
Vagamente stranito, il moro annuì e si alzò a sua volta, seguendo l'amica dietro ad una scaffalatura poco distante. « Non devi mostrarmi un libro, vero? » Improvvisò con un tono che sarebbe dovuto essere scherzoso, ma che invece finì col suonare rigido e poco spontaneo.
« No », confermò asciutta Hermione. « È da questa mattina che aspetto il momento giusto per parlarti, ma c'è sempre stato anche Ron e― insomma, non posso più rimandare. Dobbiamo parlare adesso ».
« Di cosa? » Temeva la risposta.
Lei, colta da un lampo di insicurezza, si prese qualche istante prima di vuotare il sacco. « Malfoy », mormorò, e subito aggiunse: « ho visto come lo guardavi a Trasfigurazione. E il litigio di questa mattina, in quel corridoio― » non sapeva spiegarsi bene « sento che c'è qualcosa che non mi hai detto, Harry ».
Lui deglutì ed ebbe un momento di vuoto cerebrale. « Ehm », mugugnò – come aveva fatto Hermione a capire che stava mantenendo un segreto? Era davvero tanto evidente?
« È successo qualcosa tra voi? »
« No », replicò istintivamente. « Non è successo niente ».
« Ne sei sicuro? » Gli rivolse un'occhiata seria, « Perché, stando a quanto mi hai raccontato, vi siete scambiati baci alla francese in uno stanzino a caso – e, per come la vedo io, questo è un precedente che mi dà il diritto di sospettare ». Passarono un paio di secondi di silenzio, durante i quali si sciolse un pochino. Addolcì persino la voce, proseguendo: « Sai che puoi dirmi tutto ».
Harry abbassò lo sguardo. « Sì, lo so », sussurrò, « ma, davvero, non― » e lì si bloccò, incapace di mentire oltre. « D'accordo » soffiò, « hai ragione. È vero » pausa « è successa una cosa ».
STAI LEGGENDO
DRARRY//Le serpi non miagolano
FanfictionGuerra finita, normalità da ristorare. Cosa accadrebbe se, in un momento tanto delicato, l'equilibrio di Hogwarts venisse fatto vacillare... dalla letteratura? Dal prologo: "[...] non poteva fare a meno di pensare che quelli suoi e di Malfoy non era...