You only have to open your eyes
you might just get a big surprise
{Devi solo aprire gli occhi
potresti rimanere parecchio sorpreso}
[Take that – Shine]2.
Incontro con l’autrice
Marianna Monday, ragazzina del primo anno di Serpeverde, era seduta sola soletta sui divanetti della Sala Comune quando Draco Malfoy fece il suo ingresso plateale: spintonando un povero malcapitato, infatti, il biondo marciò fino quasi ad arrivare al centro della stanza, guardandosi attorno come fa un cane da caccia in cerca della preda. Lo vide ghignare e notò con chiarezza le linee della sua espressione farsi aspre, cattive – le fece quasi paura.Lo osservò mentre si avvicinava ad una ragazza, anche lei come lui dell’ultimo anno, e capì che si erano messi a parlare, ma non poteva sentirli. Incuriosita, nascose gran parte del viso dietro l’enorme libro che aveva tenuto fino a quel momento appoggiato sulle gambe e continuò a fissarli di sottecchi.
Aveva sentito dire tante cose sul conto di Malfoy. Ciò che aveva capito di lui era che si trattava di un ragazzo piuttosto antipatico che ce l’aveva a morte con il tanto famoso Harry Potter, aveva inoltre preso parte alla guerra nella schiera dei cattivi e, per finire, era molto bravo nel preparare pozioni. Nel complesso, le sembrava un personaggio decisamente interessante.
Sorrise appena. “Vorrei proprio conoscerti, ragazzo antipatico”, pensò mentre Draco – a giudicare dai gesti – se la prendeva con la sua interlocutrice.“Ma ora ho fame”, proseguì distrattamente tra sé e sé Marianna, lasciando il grosso libro sul divanetto e alzandosi in piedi.
Uscì tutta sola dalla Sala Comune con l’intento di salire per cena, sfoggiando una smorfietta tranquilla.
« Ti ho detto che non so dov’è », ripeteva intanto Millicent Bulstrode, « è inutile scaldarsi tanto ».
Draco ringhiò per l’ennesima volta: Pansy Parkinson non era lì e, secondo Millicent, non si trovava nemmeno nei dormitori femminili. « Dannazione », bisbigliò e, senza nemmeno una parola di congedo, girò i tacchi e la piantò in asso.Setacciare la scuola in cerca di quella maledetta ragazza sarebbe stato un bel problema, ma fortunatamente l’orario era dalla sua parte: la cena sarebbe stata servita a breve e, a rigore di logica, appostandosi davanti all’entrata della Sala Grande sarebbe dovuto riuscire ad intercettarla.
Fu quindi lì che si affrettò ad andare, nascondendo accuratamente il plico di pergamene, piegate alla bell’e meglio.
Pansy Parkinson non era ancora arrivata – aveva scorso con lo sguardo tutto il tavolo di Serpeverde, e lei non c’era. Fu quindi costretto a sostare davanti alla porta per aspettarla: in breve tempo, si rese conto che era piuttosto imbarazzante starsene piantati lì senza un apparente motivo. Alcune persone gli rivolsero persino delle occhiatacce stranite.
Decise così di appoggiare le spalle al muro incrociando le braccia, tanto per prendere una posizione: stava aspettando qualcuno, non era un disadattato sociale, e voleva che fosse chiaro a tutti.
Scrutò il corridoio per diversi minuti, mordendosi una guancia e ripetendo mentalmente lunghe liste di insulti che non vedeva l’ora di poter sciorinare.D’un tratto comparve nel suo campo visivo l’ultima persona che avrebbe voluto vedere, lo Sfregiato, che era in compagnia della sua petulante ragazza e dei suoi cari amichetti. Rabbrividì e quasi si sentì male al solo pensiero di aver più o meno letto quella robaccia hard che lo coinvolgeva e, scocciato, voltò il capo dall’altra parte, cercando di ignorare la combriccola di Grifondoro in avvicinamento.
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DRARRY//Le serpi non miagolano
FanfictionGuerra finita, normalità da ristorare. Cosa accadrebbe se, in un momento tanto delicato, l'equilibrio di Hogwarts venisse fatto vacillare... dalla letteratura? Dal prologo: "[...] non poteva fare a meno di pensare che quelli suoi e di Malfoy non era...