Stai attenta, Tris.

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Estratto da Four, di Veronica Roth. Pagina 271.

UN ABNEGANTE, CINQUE CANDIDI, DUE ERUDITI. Questi sono i miei iniziati.

Per quel che ne so, i Candidi e gli Intrepidi hanno una percenutale di trasfazione, in ingresso e in uscitam piuttosto alta; di solito ne perdiamo quanti ne acquistiamo.

Considero mio compito portare questi otto iniziati almeno fino al primo giro di eliminazione. L'anno scorso mi sono battuto più che ho potuto contro Eric e Max, quando hanno insistito per introdurre le eliminazioni, ma ormai pare che non verranno tolte, a tutto beneficio dei nuovi Intrepidi che quei due vogliono creare: crudeli e ottusi.

Ma io ho intenzione di andarmene da questa fazione non appena scoprirò che cos'hanno in mente Max e Jeanine.

E se questo capiterà nel bel mezzo dell'iniziazione, tanto meglio.

Aspetto che tutti gli interni - compresi Uriah, Lynn e Marlene - ci abbiano raggiunto e mi infilo nel tunnel, facendo loro segno di seguirmi.

Percorriamo il buio e lungo corridoio che conduce alla porta del Pozzo.

"Qui ci dividiamo" dice Lauren quando arriviamo. "Gli iniziati interni vengono con me. A voi il giro turistico non serve." Sorride e gli interni la seguono nel corridoio che, aggirando il Pozzo, porta direttamente nella sala mensa.

Li guardo andarsene e, appena scompaiono alla vista, raddrizzo la schiena. Ho imparato l'anno scorso che per essere preso sul serio devo mostrarmi subito inflessibile. Non ho il fascino naturale che aveva Amar, che si conquistava la lealtà della gente con un semplice sorriso o con una battuta, per cui devo compensare in altri modi. "Di solito lavoro al centro di controllo, ma nelle prossime settimane sarò il vostro istruttore" comincio. "Mi chiamo Quattro."

Una dei Candidi -alta, con la pelle scura e una voce squillante - prende parola: "Quattro? Come il numero?"

Percepisco una punta di ribellione. Chi non conosce il significato del mio nome spesso ne ride, e a me non piace essere preso in giro ... soprattutto non da un gruppo di iniziati freschi di Scelta, che non ha ancora idea di cosa li aspetta.

"Si" ribatto con irritazione. "C'è qualche problema?"

"No" risponde la ragazza.

"Bene. Stiamo per andare al Pozzo, a cui vi affezzionerete con il tempo. E' ..."

La Candida m'interrompe di nuovo. "Il pozzo? Che nome arguto."

Sento montare l'irritazione e d'impulso mi avvicino a lei.

Non posso permettere che qualcuno faccia battute su tutto quello che dico, soprattutto nei primi giorni dell'iniziazione, quando sono ancora così suggestionabili. Devo dimostrare a tutti che sono una persona a cui è meglio non creare problemi, e lo devo fare subito.

Mi chino su di lei e la fisso per qualche secondo, finchè non vedo il suo sorriso vacillare. "Come ti chiami?" chiedo, tenendo la voce bassa.

"Christina."

"Bene, Christina, se fosse stato disposto a sopportare l'impertinenza dei Candidi, avrei scelto la loro fazione. Lezione numero uno: impara a tenere la bocca chiusa. Chiaro?"

Lei annuisce. Io mi allontano, con il cuore che mi rimbomba nelle orecchie. Credo che sia bastato, ma non ne posso essere sicuro, non finchè l'iniziazione non comincerà davvero.

Spingo la doppia porta che si apre sul Pozzo e, per un momento, lo guardo come se lo vedessi per la prima volta: uno spazio incredibilmente vasto, brulicante di vita e di energia, con l'acqua che pulsa nello strapiombo e si infrange contro le rocce, e conversazioni che riecheggiano dappertutto. In genere cerco di stare lontano dal Pozzo, perchè è sempre così caotico e pieno di gente, ma oggi lo adoro, non posso farne a meno.

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