******
Dal capitolo precedente.
Io-:"eravamo presi a far altro!"
C-:"non vi capisco"
P-:"ehehheheh capisci!"
*******C-:"Vabbe non mi interessa. Volete qualcosa?"
P-:"una coca cola!"
Io-:"anche per me!"
C-:"okay"
Prendiamo 3 coca cola e andiamo a sederci agli sgabelli del bar.
Stiamo lì per una ventina di minuti poi decidiamo di tornare a casa.
Entriamo dalla parte del giardino.Piero sembra strano, guarda una finestra della casa di fronte dove ci sono due tizi che io come al solito non riconosco.
Stringe i pugni,le vene del collo iniziano a gonfiarsi ed entra sbattendo la porta.
Io-:"piè ma che fai??"
P-:"lasciatemi solo!" Urla da dentro.
Io-:"Piero!"C-:"cosa gli è preso?"
Io-:"non ne ho la più pallida idea..."
C-:"meglio se vai a controllare!"
Io-:"ora vado."Prima che lui entrasse si ferma e riesce ad agganciare il mio sguardo al suo.
P-:"per favore, voglio stare solo... Non devi venire a dirmi nulla, mi devi lasciare in pace, devo pensare ora."
Io-:"ma"
P-:"no, io mi fido di te... Vai da Clara e dille che sto bene, dille che sono solo nervoso e che non ti ho detto nulla. Lasciatemi solo e non entrate"
-ma perché fa così?
Io-:"si, ma io..."
P-:"no. So di potermi fidare di te quindi basta così"
Chiude la porta sbattendomela in faccia ed io sono costretta a dire a Clara ciò che mi ha appena detto.
Arrivo da lei e le spiego tutto, ma le dico ciò che è successo veramente, quindi tutta la verità.
Rientro dentro per vedere se si è calmato.Corro dentro arrivando alla sua stanza.
La porta è mezza aperta.
Sarà uscito prima.
La porta socchiusa lascia sentire tutto quello che borbotta.
P-:"ora lei... Io non sono stato abbastanza. La farà soffrire come al solito"Ma chi?!
P-:"poi sicuramente anche la mia... Che farà soffrire di più...che ho fatto di male? Perché non sono come lui?"
Ero con l'orecchio alla porta, quando, come una scema, inciampo su me stessa ed interrompo i suoi pensieri.
P-:"ma cosa diamine fai?"
Io-:"io, oh mio dio scusa non volevo, sono inciampata e sono caduta e entrata per sbaglio, io davvero..."
P-:"ecco lo sapevo!"
Io-:"sapevi? Cosa?"
P-:"che ti saresti venuta ad impicciare, saresti venuta qui e avresti cercato di farmi ragionare.."
-Ho il cellulare in mano e lo poggio sul mobile accanto per paura che possa cadere di nuovo insieme a me.--aspetta un attimo, ma cosa dice??-
P-:"mi stavi spiando non è così?"
Io-:"ma io..."
P-:"non dirmi che lo stavi facendo"
Io-:"io, no cioè io volevo solo."
P-:"okay hai detto abbastanza. Pensavo di potermi fidare... Almeno di te! Ma evidentemente non è così."
Io-:"ti prego fammi..."
P-:"basta!" Il suo tono ora è molto più duro del solito.
Io-:"voglio solo spieg ..."
P-:"ho detto basta!"
In questo preciso istante non c'è più il mio migliore amico che è diventato il mio fidanzato, ma c'è una persona diversa, un altro lui.
P-:"esci fuori!"
Una lacrima mi riga la guancia.
Io-:"Piero fammi parlare."
Urlo avvicinandomi a lui.
P-:"ti prego vai via!"
Mi avvicino ancora di più al suo petto.
Io-:"no" dico convinta.
P-:"no??" -Okay ora ho paura.
Guardo in alto per guardarlo, perché sono bassa.
Vedo che anche lui ha gli occhi lucidi.
Sento poi urlare Clara-:" ragazzi smettetela"Ci sono alcuni secondi di silenzio che cala nella stanza vuota.
Poi...P-:"glielo hai detto, non è così?"
Io-:"io voglio solo parlarti!"
P-:" no"
Io-:"Piero io ti amo, non sarei qui sennò!"
Mi avvicino a lui quasi a toccare con il viso il suo corpo.
P-:"smettila"
Io-:"no"
Poggio le braccia sulle sue spalle e le mie mano dietro la sua testa e di scatto senza farlo accorgere, lo bacio.
Per qualche secondo mi asseconda e le mie lacrime vanno a finire sulla sua guancia.
Poi però si stacca.
P-:"n-no... Vai via"
Mi Allontano subito da lui.
Ricomincio a lacrimare, e mettendo una mano sulla maniglia della porta sussurro-:"pensavo fossi diverso"
Poi esco.
Piangendo.
Vedo Clara.
C-:"Ei perché stai piangendo?" Chiede preoccupata.
Io-:"nulla, ora ho solo bisogno di stare sola anche io."
C-:"vabbene ma se hai bisogno chiamami" sorride.
Le sorrido debolmente e vado in camera.
Appena arrivata mi accorgo di essermi dimenticata il cellulare in camera di Piero.
Preferisco lasciarlo li ora, aspetto che esca dalla stanza.
Dopo una ventina di minuti sento bussare.
Io-:" che c'è?"
P-:"fammi entrare"
Io-:"come vuoi, è aperto" dico fredda.
Mi siedo sul letto.
P-:"girati"
Faccio quello che mi dice.
P-:"ti sei dimenticata il cellulare in camera. Tieni"
Sussurro un grazie e mi rigiro dall'altra parte.
P-:"finiscila"
Io-:"finisco cosa?"
P-:"di fare questa scenata!"
Io-:"ah, bene! Ora dovrei finita io?!" Dico sarcasticamente.
Continuo-:"mi dispiace ma hai iniziato tu...hai detto che non ti puoi fidare di me, quindi vuol dire che non ti sei mai fidato fin da quando eravamo migliori amici..."
P-:"sai che non volevo"
Ora è molto più tranquillo.
Io-:"mi hai anche scansato quando ti stavo baciando, quando sono stata io a volerti dare un bacio per una volta, e tu, non l'hai accettato"
P-:"io ero solo nervoso"
Io-:"ora sono io nervosa"
P-:"vieni qui"
Prova a stringermi al suo petto. Mi divincolo e mi libero da lui.
Io-:"e poi hai detto che non ti fidi, quindi puoi anche andare... Dopotutto ora posso dirti di andartene, prima mi hai cacciato tu."
P-:"ti prego"
Io:"io ho finito, puoi anche andare."
P-:"ora io non me ne vado."
Lo scanso e cerco di uscire dalla camera.
Mi afferra un braccio.
P-:"ora basta"
Cerca di baciarmi.
Mi mette una mano su un fianco tenendomi stretta e una sul viso per costringermi ad avere un contatto con lui, ma mi levo subito dalle sue labbra. Non volevo farlo ma ho dovuto. Sono stata obbligata a farlo.
Apro la porta ed esco, lui la apre di scatto e urla.
P-:"eh si, lo sapevo che sarebbe successo!"
Mi giro.
Io-:"sapevi che sarebbe successo? Cosa?"
P-:"questo Charl, questo!"
Io-:"questo cosa?"
P-:"abbiamo litigato per nulla"
Io-:"no, non per nulla. Per colpa tua."
Prendo il cellulare gli occhiali da sole ed esco dalla casa, diretta verso il mare.
Clara e Piero mi chiamano in continuazione ma non rispondo.
Ora sono io quella che preferisce stare sola.