Ammetto che ho il terrore di pubblicare qualcosa da quando hanno cominciato a segnalarmi il profilo però mi mancava scrivere, quindi ho scritto.
Ma è uscito fuori l'ennesimo abominio, quindi se cancellassero anche questo non creerebbe danno a nessuno anzi al contrario.Purtroppo il mio livello meno che mediocre lo conoscete già per questo vi chiedo scusa in anticipo.
Semmai leggiate, non vi fermerò dall'insultarmi.
Besitos 😘
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Se stessimo guardando una puntata di SuperQuark, sentiremmo con tutta probabilità uno dei due Angela affermare che: "Attraverso alcuni studi scientifici, si è scoperto che i gemelli monozigoti non si sentono come un individuo a sé stante, ma piuttosto come un Io - Noi.
Il gemello è visto come un interlocutore sempre presente che non lascerà mai l'altro solo, producendo anche un lieve effetto di codipendenza. Questa è vista dai gemelli stessi come eterna.Un gemello, guardando suo fratello -in questo caso identico- si identifica in esso con un effetto psicologico di specularità.
Si crea una specie di ego-sintonia, cioè un soggetto non distingue l'altro: solamente con la crescita si consoliderà il senso psicologico della distinzione.
Gli studi sulla formazione del sé dei gemelli monozigoti, cercano di scoprire quale connessione potrebbe influenzare le loro esperienze.
Tutti i gemelli affermano di provare grande amore reciproco, ma è spesso la convivenza a creare difficoltà."
Purtroppo o per fortuna però, non stiamo guardando un programma alla televisione sulla rete nazionale e quindi tutto ciò che scopriremo sui gemelli monozogoti ci verrà raccontato dai protagonisti di questa storia: Jacopo e Simone Balestra.
Jacopo e Simone hanno sempre vissuto in modo strano il loro essere fratelli gemelli.
Floriana, loro madre, al momento del concepimento non seppe subito fossero due, complice il fatto che all'epoca i macchinari non erano all'avanguardia come oggi. Lo scoprì intorno al quarto mese di gravidanza, durante l'ecografia che doveva rivelare a lei e all'allora marito Dante, se stessero per avere un maschietto o una femminuccia.
Fu la dottoressa Bazzi, una santa donna ma un tantino in là con l'età, a comunicargli la lieta novella.I due coniugi si sentirono sopraffare in un primo momento.
Erano giovani, senza una stabilità economica, ancora presi a rincorrere i rispettivi sogni professionali.
Era risultato già difficile scendere a patti con l'idea di avere un figlio, figurarsi due.Molte furono le domande che li attanagliarono dopo quella notizia.
Sarebbero stati in grado di crescere due bambini contemporaneamente?
Sarebbero riusciti a dare loro tutte le cure e l'amore di cui avrebbero avuto bisogno?
Le risposte non potevano certamente saperle, l'unica cosa di cui erano entrambi sicuri era che avrebbero dedicato tutti loro stessi alla crescita e alla cura dei due pargoli.E così fu.
I gemelli Balestra nacquero il 30 marzo, una giornata insolitamente fredda per essere collocata nella stagione primaverile.
Da quel momento in poi, tutte le fasi della vita dei due fratelli sono state contrassegnate dalla pronuncia di un'unica frase, in tutte le declinazioni, proveniente dalla bocca di chiunque li vedesse per la prima volta.
"Ma siete proprio uguali vuoi due." è difatti la prima cosa che si sentono dire da ventidue anni.
Il punto è che a Jacopo e Simone non è mai sembrato di essere uguali.
Anzi, non possono considerarsi più diversi uno dall'altro.
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Switched
Fanfiction"Occorre diffidare del quasi-uguale, del 'praticamente identico'. Le differenze possono essere piccole, ma portare a conseguenze radicalmente diverse."