Dovrei scusarmi per i cinque mesi di ritardo ma temo che nessuna scusa regga il tempo passato, quindi preferisco tacere e cospargermi il capo di cenere.
Non so se qualcuno leggerà questo aggiornamento, quasi sicuramente nessuno e non vi biasimo ma ho deciso comunque di portare a termine la storia ché a me di lasciare le cose incomplete non è mai piaciuto, per cui...
Friendly reminder per me stessa: manca solo l'ultimo capitolo e metteró fine a questa straziante agonia.
Ah, é presente un pochettino di smut.
Così 🤏🏻Se vi trovate per caso a passare di qui, fatemi sapere cosa ne pensate ❤️🩹
Besitos 😘
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«Allora?»
Simone non fa in tempo nemmeno a richiudere la porta della villa dietro di sé che la voce di Jacopo lo fa sobbalzare.
«Ma sei scemo Ja! Per poco non mi facevi venire un infarto»
«Esagerato, poi dite che io sono il melodrammatico»
«Che fai ancora in piedi?» chiede quindi il moro.
«Come è andata?» ribatte il gemello.
«Io...non lo so Jaio. È andata.»
«Che vuol dì che non lo sai Simo', daje!»
«Cosa vuoi che ti dica? È andata bene...credo» fa spallucce Simone e poi continua «Mi ha raccontato delle cose, io gli ho raccontato delle cose...»
«Avete passato la serata a parla’?»
«Sì...e no»
«E dammelo 'n dettaglio succoso che te costa!»
«No»
«Sei un fratello ingrato» dichiara teatralmente Jacopo «Almeno dimme se t'ha dato er bacio della buonanotte»
«Sì. Sì me lo ha dato. Contento?»
«In piedi o in ginocchio?»
«JAIO!»
«Va bene, va bene chiederò a lui»
«Non lo farai»
«Me ce costringi te»
«Jacopo, ti prego» lo supplica Simone.
«Pe' stavolta te grazio. Forse. Mo' dammelo a me 'n bacetto che me ne vado a dormì va» dice Jacopo «Fraterno me raccomando»
«Cretino» lo appella il corvino. avvicinandosi e baciandogli una guancia. «Buonanotte»
«Buonanotte Moe, nun fa sogni troppo sconci»I giorni che seguono quella notte e dunque quel primo appuntamento, Simone sembra camminare su una nuvola.
Per la prima volta sta vivendo un rapporto con lo spirito giusto, come ogni ragazzo di vent'anni dovrebbe fare.
È più allegro del solito, più sciolto e soprattutto più distratto.
Questo lo hanno notato tutti in casa e Jacopo e Dante non perdono occasione di prenderlo in giro, lanciandosi sguardi complici.Ed è quello che accade esattamente in quel momento, mentre è intento ad inviare l'ennesimo messaggino a Manuel.
«Ti verrà l'artrosi alle dita delle mani se continui così» dice Dante.
«Mh» mugugna distrattamente il corvino.
«Er telefono tra 'n po' se squaglia» ribatte il gemello.
«Mh»
«Ma famme capì Simo', 'n sarà mica cannibale Manuel?!» domanda ironico Jacopo e solo nell'udire quel nome preciso Simone rivolge l'attenzione agli altri due.
«Cosa?» chiede confuso.
«Anvedi allora sei ancora dotato de 'n vocabolario che nun siano grugniti, hai visto pa'?» dice Jacopo «Me devi venti bigliettoni»
«Hai usato la parola magica, questo a casa mia si chiama barare, scordati i soldi»
Il ragazzo sbuffa sonoramente mentre Simone continua a guardarli come se avessero tre teste ciascuno.«Si può sapere cosa diavolo state dicendo?» domanda.
«Niente, solo che credevamo che avessi perso la lingua» risponde con tutta tranquillità il padre.
«Lo credeva solo papà, io lo sapevo che te sei solo rincoglionito»
«Non mi sono rincoglionito»
«Dillo ar Simone de 'n mese fa, che sembrava avesse ingurgitato 'na Treccani invece ora rispondi solo alla parola magica»
«Quale parola magica?»
«Manuel!» esclamano entrambi.
«Non è vero!»
«Invece sì, e per questo m'hai fatto perde pure venti euro» dice Jacopo.
«Voi scommettete su di me, dovreste vergognarvi» risponde Simone salendo al piano superiore mentre sente in lontananza gli altri due ridacchiare.
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Switched
Fanfic"Occorre diffidare del quasi-uguale, del 'praticamente identico'. Le differenze possono essere piccole, ma portare a conseguenze radicalmente diverse."