5. Confessioni

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È un capitolo di passaggio orrido in cui non succede praticamente nulla di rilevante, ma suppongo serva per arrivare alla conclusione e liberarci di questo scempio.

Ne approfitto per fare un !disclaimer! che molto probabilmente avrei dovuto fare all'inizio e invece...stupida me 😅

TUTTO QUELLO CHE È SCRITTO RIGUARDO LA CONDIZIONE DI MANUEL È INVENTATO DI SANA PIANTA -a parte la definizione in sé che ho trovato su internet, anche se qui viene descritta in modo semplificato e non psicologico- MI SCUSO QUINDI CON CHIUNQUE SI TROVI A LEGGERE E CONOSCA LA 'PROBLEMATICA' (perdonate l'uso improprio della parola) IN PRIMA PERSONA O TRAMITE TERZI.

QUESTO RACCONTO NON È VOLTO A SMINUIRE E/O RIDICOLIZZARE NÉ OFFENDERE NESSUNƏ.

Anzi, se avete storie da raccontarmi sarei ben felice e onorata di ascoltarle.

Fatta questa precisazione, se volete fatemi sapere cosa ne pensate.

Besitos 😘

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«AO CONOSCI STO PEZZO DI MERDA?» 

 La voce di Jacopo è talmente forte che riempie la stanza, forse l'intera casa.

Lo fa tremare. 

Rimane con lo sguardo basso Simone, senza proferire parola. 

«Guardami Simone!» Gli ordina il fratello «Oh guardami!» 

E lui non può fare a meno di obbedire a questo punto. 

Ha gli occhi velati di lacrime, tira su con il naso per far sì che esse non scendano a bagnargli il viso. 

 
«Io...» 

«Parla Simo’. Damme 'na spiegazione a questa assurdità che sto vivendo, perché sul serio nun riesco a capi’ perché stavo a tanto così da fini’ al pronto soccorso» 

«Puoi...puoi stenderti per favore?» gli chiede in un sussurro Simone «Lo vedo che non riesci a stare in piedi dal dolore»

«Chissà di chi è la colpa» 

«Per favore» 

Jacopo fa come gli è stato chiesto, perché effettivamente le fitte si sono acutizzate, anche se non darà soddisfazione a Simone nel farglielo presente.
Si stende, quindi, assumendo la stessa posizione che aveva quando il gemello è entrato nella sua camera. 

«Ecco qua, contento? Mo' parla» 

Simone non sa da dove cominciare. 

«Non sono uscito con Ludovica» ripete un'informazione che ha già dato precedentemente a Jacopo, per avere un principio da cui iniziare almeno.

«Me lo hai già detto questo, sei uscito con uno» 

Simone annuisce. 

«Era lui?» 

Un altro segno d'assenso, ma ancora nessuna parola. 

«Okay, sei uscito con questo tizio ma io-» Jacopo si ferma d'improvviso non terminando la frase, come se avesse avuto un'illuminazione divina che ha sciolto ogni nodo «Tu... tu ci sei uscito domenica sera» dice. 

Non è una domanda ma Simone risponde lo stesso. 

«Sì» 

«Ci sei uscito domenica sera e ti sei finto me, per questo ha detto ad Azzurra di chiedermi dove ero quella notte» afferma il ragazzo disteso supino, dopo aver collegato tutti i puntini derivati dalle frasi, a quel punto non tanto più deliranti, di Manuel.

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