Capitolo 16

739 42 237
                                    


𝓦illow

Madison racconta aneddoti che rischiano di farmi collassare i polmoni, date tutte le fragorose risate scaturite. É piacevole stare in sua compagnia, la spensieratezze che alleggia tra noi due riesce a farmi vedere da una nuova prospettiva: più simile a una solita ragazza ventiduenne che, invece, la Willow costantemente annebbiata da un profondo dolore.

Forse sarà la mia prima uscita in amicizia, dopo mesi in cui mi sono chiusa in casa se non per raggiungere il piccolo e squallido negozio d'alimenti in fondo alla strada a Los Angeles.

Ormai devo ammetterlo a me stessa: questo giro in centro mi sta aiutando.

Prendo profondi respiri, attendendo che i crampi alla pancia si attenuino mentre imploro alla mia amica di smetterla con questi racconti ironici che mi fanno sbellicare dal ridere.

Mad, anche se riluttante, accoglie la mia richiesta con un'espressione divertita. ≪Non ti ho raccontato delle volta in cui James è venuto in Spagna, e a ogni parola che pronunciava aggiungeva una s finale!≫

≪Oh no, non dirmi che l'ha fatto per davvero...≫

La mia nuova amica sorride ampiamente, annuendo più volte con il capo. ≪Sì, invece, e per questo ha occupato un posto speciale nel cuore di nonna Gabriela.≫

≪Parlando di Spagna e delle avventure imbarazzanti di tuo fratello, tu ci sei mai stata?≫

Scrollo il capo, in segno di diniego.

Madison strabuzza gli occhi, fermandosi di colpo tra le strade affollate di Manhattan. ≪Dobbiamo assolutamente organizzare un piccolo viaggio tra te, James e io in Spagna! La mia famiglia sarà felice di conoscere una nuova Clark!≫

Elettrizzata, Madison saltella sul posto, esultando in spagnolo.

≪Ferma un attimo≫, la blocco, incupendomi. ≪Mi stai invitando in Spagna?≫ La mia voce ha una diffidenza difficile da ignorare, e quando i passanti attorno a noi ci sorpassano, dandoci spallate involontarie, Mad addolcisce i lineamenti invitandomi a continuare la nostra camminata.

Tutte le mie vecchie amicizie, la maggior parte solo di facciata per costrizione dei miei genitori, mi invitavano a casa loro solo per aver un posto assicurato nella famiglia Clark. E io all'epoca, ingenua bambina dal cuore fin troppo gentile, non riuscivo a negare e ribellarmi agli ordini che Michael e Louisa continuavano a decretare; questo duro ed estenuante circolo vizioso si è finalmente spezzato quando Jason mi ha gradualmente e tacitamente costretta a farmi aprire gli occhi sulla mia vita, o più precisamente sulla mia famiglia.

≪Perché sei mia amica! E poi, i miei amici fanno automaticamente parte della mia famiglia, è una regola di noi García.≫ Madison mi risponde in tono cordiale, spiegandomi ogni dettaglio e pronunciando ogni parola come se fossi ritornata a essere quell'ingenua e tenera bambina di una volta. La osservo, attonita, indugiando sul suo sorriso genuino.

Mad, davanti al mio sguardo perso nel vuoto, non si scompone di una virgola. Porta una mano con le unghie smaltate di un color grigio lavanda sopra la mia spalla, stringendola leggermente in un gesto di conforto. Nei suoi occhi non c'è la compassione, ma solo la comprensione.

Con una sola occhiata intuisco che lei è a conoscenza dei rapporti freddi e scostanti di James io con i nostri stessi genitori.

≪Ma conosci James da più tempo di me...≫ ribatto ingenuamente.

≪Sì, è vero, ma non ci è voluto più di un minuto per capire che sei una brava persona, Willow, hai la dolcezza scritta negli occhi. E anche se non abbiamo passato molti mesi insieme, ho intuito al volo che tu sei l'amica di cui tutti hanno bisogno.≫

Re-start, Ricomincio da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora