L'amore a colori

Bianco e Nero

"E' quasi pronto, direi che siamo quasi in dirittura d'arrivo" Disse bianco, "ora questo posto è pronto, vedrai Lilla, vedrai ti porterò di nuovo da me, quel farabutto non ti merita per niente!!!" e con uno sguardo verso il monitor, il viso di Bianco si illuminò d'immenso nell'oscurità che lo circondava.

Il giorno dopo Bianco si presentò al lavoro, era il vicesindaco. Era il sottoposto di Nero, sindaco dell'isola su cui vivevano tutti. Bianco era ossessionato dal potere ed era sempre stato pronto a fare carte false per ottenerlo. Solo una cosa non poteva mai avere: l'amore di Lilla, che però si era innamorata di Rosso.  Bianco aveva provato di tutto per essere ricambiato, ma nulla aveva mai funzionato: rose, gioielli, niente, lei aveva solo occhi per quel buzzurro indelicato. Nessuno del villaggio si sarebbe mai aspettato una cosa simile, conoscendo il soggetto di cui si sta parlando era davvero impossibile immaginare cosa cavolo passasse per la testa di quella. 

"Bianco, hai preparato i volantini? Hai redatto il reddito? Hai chiamato la compagnia di costruzione per vedere quanto costa costruire un nuovo edificio in centro?" Disse Nero con la testa immersa nelle scartoffie varie sparse sulla scrivana. Prima che Bianco potesse rispondere il telefono squillò "Pronto, Sindaco di Varia Urbe, come posso aiutarla? AH, ma buongiorno Marrone, come procede il tutto? Oh bene, sono molto contento, a breve passerò a vedere come avete fatto, finisco di fare qua e ci vediamo tra un'ora, certo certo, a più tardi" posò la cornetta del telefono e rivolse lo sguardo a Bianco, "certo signore, è tutto pronto, ho anche riordinato i documenti di ieri, e poi ho iniziato a stilare tutto quello che mi aveva richiesto qualche settimana fa". Mentre Bianco parlava, passò i vari documenti, acconti e via dicendo nelle mani sicure del sindaco che diede una sguardo veloce a tutto e annuì soddisfatto del lavoro compiuto impeccabilmente dal suo aiutante. 

"Bene io ora devo andare al distretto di polizia, per favore finisci in fretta, una volta che hai fatto puoi raggiugermi con gli acconti, così vediamo cosa c'è ancora da fare in modo tale da non dimenticare niente" disse il sindaco prima di uscire. Bianco rimase solo e si sedette sulla sedia sfinito dalla mattina così impegnativa. Da quando erano subentrate di nuovo le elezioni il lavoro era raddoppiato se non triplicato, dopo tutto doveva far sì che l'attuale sindaco vincesse, se lui voleva continuare la sua scalata al potere per poi portarlo via e farne un uso migliore. Si rialzò e finì tutto in una mezz'oretta buona, prese quello che gli serviva, chiuse l'ufficio e si avviò alla stazione di polizia.  

Una volta raggiunto il distretto si mise a cercare il sindaco. Quando lo trovò lo vide in compagnia di Marrone mentre erano intenti a parlare della sala conferenze nuova di zecca: "Sindaco ha fatto un vero e proprio miracolo, ci voleva proprio un po' di aria fresca, ora manca solo rifornire l'arsenale e la sala mensa, dove ci sono tavoli rovinati dal tempo" disse Marrone per poi aggiungere: "oh, buongiorno vicesindaco, era da un po' che non la si vedeva in giro, come sta?" rivolgendosi a Bianco con un sorriso smagliante. "Tutto bene grazie, vedo che i lavori procedono senza intoppi, è venuta proprio bene, una volta finito possiamo chiamare la stampa e questo aiuterà ad aumentare i voti per la sua candidatura, cosa ne pensa Signor Sindaco?" 

"Penso che sia una buona idea, bene se abbiamo finito direi di ritirarci. Ah questi sono i documenti che mi aveva chiesto, spero sia tutto nelle sue corde Detective" disse Nero senza molta delicatezza e quasi mettendo alla prova l'intelligenza del poliziotto.

"Bene Bianco, oggi ho degli impegni, puoi prenderti la giornata libera, ci vediamo domani mattina. Detective, alla prossima" salutò, si voltò e se ne andò senza tante cordialità.

Una volta da solo, Bianco prese il telefono e fece una chiamata "Ehilà, sei libera stasera? Si? Molto bene, passo io a prenderti" concluse la chiamata e si avviò a fare le ultime commissioni.