Dolore

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Rosso, dopo la scoperta della morte di Lilla, prese una settimana di lutto; si sentiva vuoto, un buco nel petto si stava mangiando ogni emozione possibile, bella o brutta che fosse.

Era solo, non aveva nessuno al suo fianco a dargli supporto, non aveva nemmeno più richiamato Blu per informarlo dell'accaduto. Ci aveva provato, ma ogni volta che provava a scrivergli cancellava il messaggio e dopo il quinto tentativo, decise di rinunciare a priori, anche perché non sapeva come raccontargli ciò che stava passando.

All'improvviso qualcuno bussò alla porta, Rosso si sorprese di ricevere visite, dato che non aveva amici e la famiglia viveva dall'altra parte del globo. "Chi cazzo è ora?" chiese in maniera burbera e si alzò dal divano schivando tutto il pattume sul pavimento per arrivare davanti alla porta. Guardando dallo spioncino notò una figura alta e longilinea, riconobbe subito chi era e aprì la porta: era Blu con una grande borsa della spesa piena. "Che ci fai qui? E come sai dove vivo?" "Per l'indirizzo ho le mie buone fonti, per il resto non ti ho più sentito da quella sera, così ti ho cercato al lavoro, dato che mi avevi detto dove lavori, ma anche lì nulla e onestamente non mi sembri il tipo che salta il lavoro per delle sciocchezze, quindi, cos'è successo?" disse Blu tutto d'un fiato, per poi accorgersi che era ancora sull'uscio della porta "Ehm...posso entrare...?" chiese con dolcezza notando il disastro che c'era nell'appartamento. "Sì" rispose secco Rosso, per poi farsi da parte per farlo entrare: "Scusa per lo schifo in giro, ora pulisco" si precipitò in cucina e da sotto il lavandino prese un sacchetto dell'immondizia e iniziò a raccogliere tutto il pattume sparso per casa. "Aspetta, ti dò una mano" e anche Blu iniziò a raccogliere alcune lattine vuote da terra.

Dopo una ventina di minuti di silenzio e di sguardi evitati, si sedettero entrambi sul divano: "Beh...direi che anche per un uomo solo, fai più casino delle mie due sorelle messe insieme" tentò di sdramatizzare Blu, ma si accorse subito che l'uomo seduto al suo fianco non era dell'umore giusto "Senti, se sono di troppo, me ne vado, tornerò quando sarai pronto" non ricevendo risposta si alzò e si diresse verso la porta; "E' morta Lilla, la mia ragazza, quasi una settimana fa..." la voce roca di Rosso era tremolante, ma riprese subito a parlare "Mi sento così...vuoto, così triste, così...tutto..." si guardò le mani come se fossero sporche di sangue, come se fossero delle armi di distruzione. Blu si risedette sul divano e gli diede altro tempo "Blu... io... Mi sento così male, così corrotto da voler solo estirpare ogni cosa da dentro di me per non sentire più nulla, niente di niente...".

Blu si avvicinò a Rosso e si sorprese quando, tentennando nell'indecisione di abbracciarlo, fu proprio lui a prendere l'iniziativa. Lo strinse così forte che per poco non lo soffocò, dopo qualche secondo la stretta si allentò, ma il suo peso era comunque troppo da reggere e finirono entrambi sdraiati sul divano, nessuno dei due disse una parola o tentò di spostarsi. L'uomo nascose il proprio volto sulla spalla dell'altro ragazzo; Blu sapeva che Rosso stava piangendo solo perché si sentiva il collo bagnato dalle sue lacrime. Dopo mezz'ora sentì il suo respiro molto più rilassato "Dev'essersi addormentato" concluse Blu. Sarebbe stata una vera impresa spostarsi da lì senza svegliarlo, decise quindi di dormire anche lui.

L'amore a coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora