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📍Barcellona
18/09/2022
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appena scesi vidi il mio amico d'infanzia pedri in lontananza, così iniziai a correre verso di lui per poi mollare la valigia e abbracciarlo più forte che mai e lui ricambiò immediatamente <tu non sai quanto sono felice di vederti piccolo mostriciattolo> disse lui staccandosi dall''abbraccio e prendendo la mia testa tra le mani <mi sei mancato da morire pedri> dissi io con qualche lacrima agli occhi <no mads non piangere> mi disse sorridendomi dolcemente <dai vieni che gli altri ci stanno aspettando al campo> continuò lui, così andammo verso la macchina e quando salimmo ci guardammo <musica?> <MUSICA> risposi io, così attaccammo a tutto volume le canzoni che entrambi amavamo cantandole a squarciagola.
quando arrivammo al campo io mi bloccai <ei che hai?> mi chiese <non so, ho ansia, non vedo mio padre da quasi 1 anno, e poi.. devo conoscere anche tutta la squadra quindi non so se riesco a scendere> dissi io in preda al panico <oh e insomma di che cosa vuoi avere ansia? tuo padre ti sta aspettando e poi vedrai che ai ragazzi piacerai, sono simpatici fidati> disse cercando di rassicurarmi così io ancora poco sicura aprii la portiera e scesi entrando nella struttura affiancata da pedri, quando poi entrammo in campo iniziai ad avvicinarmi a mio padre <papà> esclamai, lui di scatto si girò e mi venne in contro con tutta tranquillità mentre io stavo praticamente correndo, quando arrivammo una davanti all'altro ci abbracciammo <te extrañé mucho papá> gli dissi <tu tambien mi amor> a quel punto sorrisi mio padre era veramente una persona dolce quando voleva e lo adoravo per questo <ragazzi finite il giro e venite qua che devo presentarvi una persona> urlò letteralmente ai poveri ragazzi che stavano correndo, quando finirono il giro si avvicinarono tutti a dove eravamo io e mio padre e poi quest'ultimo iniziò a parlare <ragazzi lei Madison, mia figlia è da oggi in poi sarà con noi a tutti gli allenamenti, quando ovviamente non li avrà anche lei ahah>
ha un senso dell'umorismo pessimo mi ricordò la vocina nella mia testa
si concordo con te sta volta continuai il "dialogo" io
<oh ma si ma io ti conosco, sei quella ballerina famosa, quella che è uscita quest'anno dall'operà de paris, o sbaglio?> <non sbagli> dissi io guardandolo fisso negli occhi <sei aggiornato su quello che succede nel mondo al di fuori del calcio> continuai guardando casualmente il mio amato amico pedri <comunque non mi hai detto il tuo nome..> <Pablo, Pablo Gavi> disse tendendomi la mano, io pensai che volesse stringerla come due persone normali quando si conoscono e invece no, quando allungai la mano lui la prese delicatamente e come se fosse un principe la baciò <Gavira contieniti o il grande capo ti staccherà la testa> disse un ragazzo ridendo contagiando di conseguenza anche tutti gli altri <papà tu per caso sai dov'è mamma? vorrei andarla a salutare più tardi, finiti gli allenamenti ovviamente> dissi io guardando il ragazzo che aveva detto di chiamarsi Pablo, mi accorsi solo in quel momento che i suoi occhi erano bellissimi, sembravano verdi, ma era un inganno della luce del sole, quindi se li guardavi meglio capivi che erano marroni, ma non un marrone così basta che sia, no, erano di quel marrone in cui ti ci perdi dentro, tipo il colore delle foglie cadute in autunno.
scacciai questi pensieri e quando notai che pure lui mi stava guardando distolsi velocemente lo sguardo andandomi a sedere sulle panchine

spazio me
ecco il secondo capitolooo
spero vi piaccia🫶🏼

mi regalo más bonito||pablo gaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora