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Sopra la Manica, Settembre 1940


Con la nuova alba venne una nuova battaglia. Charles e Cameron, insieme ad altri tre avieri agli ordini d'un nuovo sergente di rimpiazzo, stavano sorvolando la scogliera immacolata tra Hastings e Fairlight Cover, in direzione di Dover, attraverso un cielo che prometteva brutte sorprese.

«Ancora nessuno in vista. Il centro comando cosa dice, Vigor Leader?»

«Bersagli multipli in arrivo, teniamoci pronti.»

«Guardate, su Dover è iniziato.»

«Ecco il bersaglio, bimotori, 15.000 piedi. Sono in due.» Charlie fissò il respiratore al casco e strinse le mani intorno alle maniglie circolari della cloche.

«Bene, sezione gialla, attacco frontale. Sezione rossa, con me d'infilata, mirate al motore. Regolate i giroscopi.»

«Ricevuto.»

Le due squadre ruppero la serrata formazione a delta e s'infilarono in mezzo a un banco di nubi sotto di loro. Oltre il nascondiglio, li attendevano due bombardieri Heinkel He 111. Charlie, un tutt'uno con la sua mortale macchina, attraversò la coltre e sbucò di fronte alla cupola vetrata del nemico in testa. Una breve raffica mandò in frantumi la bolla del mitragliere di prua. Dietro di lui, Cameron colpì l'ala.

Il trio sorvolò il nemico e si separò, preparandosi a colpire di nuovo. Alla loro destra la sezione rossa calò sul secondo bombardiere e lo prese in pieno, lungo tutta la fusoliera. Uno dei due motori, colpito, iniziò a perdere benzina e vapore, ma resistette.

«Si sgancia, inseguiamolo» comunicò Vigor Leader mentre il bombardiere perdeva quota e imbardava. Poi il suo abitacolo andò in frantumi ed esplose in una rosa rossa.

Coperta dal sole, una squadriglia di Messerschmitt Bf 109 calò in picchiata sui tre Spitfire e li scompaginò. I due superstiti, in netta inferiorità, furono presi dal panico. Le loro urla assediavano la radio.

«Giallo Uno, andiamo a salvarli» ordinò Charles a Cameron. «Giallo Due, resta sul bombardiere.»

Rosso Uno e Due si separarono, inseguiti ognuno da una coppia di Messerschmitt. Charles entrò sulla scia di Rosso Due, più vicino, e riuscì subito ad abbattere uno dei suoi inseguitori. Il secondo s'avvitò e scartò di lato, sparendo tra le nuvole.

Cameron lo chiamò alla radio: «Giallo Leader, fuori uno.»

«Bene. Rosso Due, torna sul bombardiere.» Charles compì un mezzo giro e puntò verso Cameron, in tempo per vedere Rosso Uno ondeggiare e precipitare, l'abitacolo aprirsi, il pilota lanciato nel vuoto. Mentre spiegava il paracadute, ricomparve il Messerschmitt. Charles provò a intercettarlo, ma fu troppo lento. Il mezzo tedesco sparò e, per assicurarsi d'aver ucciso la sua preda, passò radente al paracadute. La turbolenza della sua scia fece afflosciare il tessuto e lo sfortunato silenziosamente sparì in mare.

Charles rimase a guardare terrorizzato finché non vide il corpo inghiottito dai flutti, e solo allora riprese a sparare. Il Messerschmitt lo superò e volò in aiuto del bombardiere, ignorando sia il suo Spitfire sia quello di Cameron. Era un fulmine, Charles non trovava altro da dire. Ogni loro azione, al confronto, era banale, prevedibile, inutile.

«Guarda le ali, è lui!» urlò Cameron, più in alto. «Prendilo, è l'asso!»

«Gli sono addosso.»

Charlie lo inseguì intorno all'Heinkel in panne sotto il fuoco di Rosso Due. L'equipaggio del bombardiere era intento a lanciarsi dall'aereo ormai perduto.

La scintilla dell'Adlon. CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora