Minsk, Luglio 1944
Attaccarono ben prima dell'alba, annunciati dall'artiglieria. Con ancora il favore del buio, Krämer e Weinrich si nascosero in una buca, pregando di non essere colpiti, e quando le prime mitragliatrici iniziarono a falciare, con le armi ancora in pugno strisciarono via dal fronte. Nelle retrovie incapparono nelle truppe ancora in piena evacuazione, dirette a Sud sotto la protezione di ciò che rimaneva della 5. Panzer–Division. Krämer tirò Weinrich in un vicolo e gli tappò la bocca mentre uno dei giganti di ferro passava davanti a loro, seguito da uno squadrone di blindati. Una volta passato il panzer e tutti gli altri mezzi, tornarono in strada, diretti verso il campo che veniva smontato e smobilitato.
«Voi due!» li chiamò un ufficiale, «Dove andate?»
Weinrich vide il riflesso pallido del Totenkopf d'acciaio.
«Parla tu, digli qualcosa» gli intimò Krämer a bassa voce.
Albert fu attraversato dal panico. «Servono munizioni, Obersturmfüher, signore!»
Illuminato dalla luna gibbosa, l'ufficiale delle SS parve poco convinto. Avvicinò la mano alla fondina.
«Muovetevi, tornate al fronte!»
I mortai coprirono le sue parole.
«Come?» urlò Krämer.
«Ho detto...»
Krämer gli sparò. La faccia dell'ufficiale si piegò innaturalmente e l'uomo cadde all'indietro, morto.
«Che hai fatto?» urlò Weinrich con voce querula.
L'orso s'abbassò e iniziò a perquisire il cadavere. «Dammi una mano, trasciniamolo nel vicolo.»
Altri mortai e artiglieria più pesante illuminarono il cielo e coprirono la luna prossima all'orizzonte. La contraerea si aggiunse al coro. Krämer non trovò ciò che cercava e bestemmiò, menando un calcio al corpo immobile. «Non ha nulla, il bastardo! Andiamo, qui non c'è più nulla da fare!»
Tornarono nel campo, superarono le truppe che disordinatamente s'affollavano intorno agli autocarri, i trattori che trainavano in salvo gli obici e gli edifici in macerie ridotti a carcasse cave; corsero tra la folla isterica e per la vuota desolazione verso Ovest, prima che il nemico, arrivando con l'alba, chiudesse la sacca. Nel caos nessuno li fermò.
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La scintilla dell'Adlon. Completa
Ficción históricaCharles Acton e Leonhard Von Hinten sono due figli dell'aristocrazia. Il primo inglese, il secondo prussiano, s'incontrano all'Hotel Adlon nella Berlino del 1932 e tra i due si accende presto una passione bruciante. Le loro vicende si intrecciano a...