1. Primo Giorno

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PRIMO GIORNO
Chicago, Illinois

Christian si sveglia in tarda mattinata il giorno in cui dovrebbe iniziare il viaggio per Los Angeles. Ha un leggero mal di testa dovuto alla sbronza e la pelle sudata, e mentre si gira sul divano di Alex cade bruscamente a terra. Ci sono andati giù pesante con l'alcol la sera prima, forse più del solito, visto che non si vedranno per nove mesi. Tecnicamente saranno entrambi a casa per le vacanze di Natale, ma gli shottini sono comunque andati giù facilmente.

La sua mente sta pulsando mentre si alza dal pavimento per mettersi in piedi, inciampando sulle sue stesse scarpe mentre cerca di raggiungere il bagno. Guarda il cellulare dopo essersi lavato le mani e si ferma a controllare l'ora. Alex gli aveva detto che Mattia sarebbe passato verso le nove a prenderlo; considerando che il ragazzo dovrebbe arrivare tra due minuti, Christian pensa che la situazione non sia delle migliori.

Decide allora di evitare la doccia, di raccogliere le sue cose e di recuperare il caricatore del cellulare, il tutto con la testa che gli martella incessantemente. Sente una macchina parcheggiare di fronte al condominio alle nove esatte ma decide di ignorarla, infilando invece le scarpe nel borsone. Non è possibile che Mattia si presenti davvero puntuale.

Il suono del campanello gli dimostra di essersi sbagliato e sbuffa un lamento, i martelli aumentano il ritmo contro le sue tempie.

"Dovrebbe essere Mattia." Sente sussurrare Alex da qualche parte nel corridoio, la voce che si fa più alta mentre raggiunge la porta principale. "E' molto serio riguardo i suoi programmi."

"Avresti dovuto avvisarmi." Ribatte Christian chiudendo la borsa, un po' a corto di fiato per via dello sforzo. "Potevo almeno provare a fargli una buona impressione."

Alex gli lancia una lunga occhiata. "Ops, scusa." Replica, senza mostrare un minimo di convinzione.

Christian controlla il proprio riflesso sullo schermo della televisione mentre Alex apre la porta, il tono dell'amico è troppo alto per essere mattina presto. La voce che gli risponde, tuttavia, è bassa e metodica, ricorda quelle voci che si sentono negli audiolibri. Christian si sistema i capelli, annusa la maglietta ed è pronto per incontrare Mattia Zenzola.

"Eccolo!" esclama Alex quando Christian appare dietro di lui, spostandosi in parte per permettere al ragazzo di entrare.

Mattia è più alto di quello che si aspettava, quasi quanto lui, le spalle larghe e la vita stretta, ed i suoi capelli sono decisamente più corti rispetto a quelli della foto che ha visto due settimane fa; corti ai lati e con delle morbide onde che vanno a formare un ciuffo al centro. Christian pensava di essersene ormai dimenticato ma chiaramente il suo subconscio stava soltanto aspettando il momento giusto per fargliela tornare in mente.

"Christian Stefanelli." Si presenta con il suo miglior atteggiamento da vero adulto. Gli porge la mano e si perde a fissarlo quando l'altro ricambia la stretta, guardando i muscoli dell'avambraccio contrarsi durante il movimento.

"Mattia." Dice. "E' un piacere conoscerti."

"Anche per me." Risponde automaticamente. Osserva quindi le Nike del ragazzo ed i jeans neri attillati, la t-shirt bianca, i capelli tirati indietro a scoprire il volto e la sua ridicola mascella. Gli occhi di Christian ricadono sulla maglia che ha una semplice scritta nera sul davanti: women are smarter, sorride prima di rispondere. "Carina la maglietta."

Mattia guarda velocemente verso il basso come se si fosse dimenticato della frase scritta sulla sua maglietta e a Christian pare di scorgere un rossore sulle sue guance, ma Mattia riporta velocemente l'attenzione davanti a sé. "Grazie mille."

"Sono quasi pronto." Lo informa, distogliendo lo sguardo dal viso dell'altro. "Prendo solo le ultime cose."

Mattia annuisce piano e Christian pensa che si stia trattenendo dal guardare l'orologio al polso.

Walk That Mile - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora