13. Dodicesimo Giorno

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DODICESIMO GIORNO
Gran Canyon, Arizona

É ancora troppo presto, pensa Christian tra sé e sé. É troppo presto per svegliarsi, tornare alla realtà e cercare di capire di chi sia il corpo caldo premuto contro al suo. È troppo presto per sorridere, prima ancora di aprire gli occhi, soltanto perché Mattia dorme sul suo petto e russa come un gattino.

Secondo i suoi conti, è insieme a Mattia da dodici giorni, e gli sembra ancora di non conoscere minimamente l'altro ragazzo. Sente uno strano calore alla bocca dello stomaco e un senso di protezione del tutto ingiustificato verso il biondo. Vuole sapere tutto di Mattia, e vuole che l'altro sappia tutto di lui. Tuttavia, non gli è permesso di chiedere o desiderare nessuna di queste cose. Ciò che gli è consentito chiedere, pensa, sono dei baci giocosi ogni tanto e qualche carezza; devono fingere di voler stare insieme solamente per divertirsi, a patto che mantengano il loro cuore e i loro sentimenti lontani, nulla di più.

Christian deglutisce e si sente come sul bordo di un precipizio, con la paura di farsi male da un momento all'altro. Non sarà lui quello a rimanere fregato, non sarà lui quello ad essere lasciato.

Sdraiato sul letto con il corpo caldo di Mattia addosso pensa che entrambe le cose, purtroppo, stanno diventando realtà.

Con uno sforzo enorme, Christian rotola via dal corpo del biondo e atterra sul pavimento lentamente, cercando di non fare rumore. Si sente come se fosse un intruso. Sta indossando i boxer a rovescio, la sua schiena è totalmente graffiata, i suoi capelli sono un disastro. Non aiuta il fatto che non appena mette piede in bagno e si guarda allo specchio si mette quasi ad urlare per lo spavento. Mattia, tuttavia, non si muove di un millimetro dalla sua posizione e Christian potrebbe quasi sentirsi offeso a riguardo.

Decide di lasciar perdere, dopo aver usato il bagno e aver trovato il biondo ancora beatamente addormentato a letto. Il più piccolo si è spostato verso il cuscino utilizzato da Christian, occupando completamente la zona dove ha dormito fino a poco prima. L'orologio sul comodino segna appena le sette e non vuole svegliare l'altro ragazzo e rimettersi subito in viaggio. Stare una mattinata a letto con Mattia è in cima alla lista delle cose che più gli piacerebbe fare, quelle cose che è abbastanza sicuro di non poter nemmeno desiderare. A meno che, naturalmente, non se le prenda con la forza.

Costeggia il bordo del letto per mettersi nel lato opposto, sistemando le coperte mentre si sdraia dietro al più piccolo, accucciandosi contro il corpo caldo del ragazzo. Bacia dolcemente l'angolo della spalla di Mattia e appoggia la testa sul cuscino. Chiude a malapena gli occhi quando sente la voce roca di Mattia rompere il silenzio.

"Non ero bravo a fare il cucchiaio grande?"

Christian tiene gli occhi chiusi, fingendo di essere caduto in un sonno profondo come se fosse la bella addormentata, ma Mattia comincia a muovere i fianchi contro di lui e a questo punto Christian non può davvero più ignorarlo.

"Non mi piace molto, in effetti." risponde, cercando di trattenere un sorriso.

Mattia si gira verso di lui velocemente, facendo muovere l'intero letto e tirando per ben due volte un calcio nel suo stomaco a causa delle sue ridicole gambe lunghe. La sua idea di passare una mattinata pigra a dormire si è volatilizzata.

"Buongiorno." dice Mattia non appena si sistema comodo sul materasso.

Christian ride dolcemente. "Buongiorno." sussurra infine.

Mattia aveva bisogno di guardarlo in faccia per augurargli una buona giornata.

"Perché ti aggiravi furtivamente per la stanza?" chiede il biondo mentre gli occhi vagano sul suo viso.

Walk That Mile - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora