2.

384 34 0
                                    

Mattia sta ancora dormendo quando Christian accosta davanti ad un museo nella città di Pontiac; un edificio di mattoni in una fila pittoresca di altre strutture. La facciata è un murales della Route 66 dell'Illinois che, sebbene scolorita, non è così male.

"Eccoci." Annuncia Christian. "Il museo più noioso del mondo."

Non era sua intenzione farsi sentire dal biondo ma ovviamente è proprio in quel momento che il ragazzo decide di svegliarsi, guardandolo contrariato prima ancora di essere completamente cosciente.

Christian spegne la macchina, estraendo le chiavi. "Bentornato nel mondo dei vivi."

Mattia si acciglia, lanciando un'occhiata fuori dal parabrezza e poi fuori dal finestrino. "Credevo che fossimo diretti al diner."

Christian respira a fondo, prima di espirare velocemente: "Sì, ma stavi dormendo così ho continuato a guidare."

Mattia lo fissa, confuso. "Hai continuato a guidare?"

"In realtà ti ho chiesto se ti andasse bene di entrare per pranzo e non mi ha risposto."

"Perché ero sotto l'effetto dei farmaci ed addormentato." Ribatte Mattia, chiaramente incredulo. "Non potevi aspettare una ventina di minuti che mi riprendessi?"

"Mi dispiace dirtelo ma è da un'ora e mezza che siamo in strada e ti sei mosso adesso per la prima volta."

"Sì, beh non sta a te scegliere cosa fare e cosa no." Continua l'altro con tono arrabbiato, poi si slaccia la cintura che sbatte contro la portiera con un tonfo metallico. "Questo è il mio viaggio e non puoi semplicemente cambiare itinerario perché non ti piacciono le mie idee."

"Volevi che trascinassi il tuo corpo incosciente nel locale solo per poter dire che ci sei stato?" chiede Christian, alzando la voce. "Hai un programma così fottutamente dettagliato di dove dovremmo essere, che immagino mi avresti urlato dietro se ti avessi lasciato dormire lì dentro, invece di guidare fin qui. La tua mania di controllo è ridicola, Mattia."

Mattia lo fissa, la linea della mascella che risalta in modo spaventoso. "Volevo il meglio per questo viaggio, così l'ho pianificato attentamente," la sua voce è bassa e per qualche motivo più arrabbiata e spaventosa di quando stava urlando. "Finora, hai messo le tue dita appiccicose su ogni cosa che ho cercato di fare."

"Dita appiccicose?" Christian ripete, offeso. "Stai dicendo che è colpa mia se ti ha punto un'ape? Se ti fossi trovato da solo non avresti nemmeno raggiunto il Dotty Diner e avresti sbandato fuori strada per via di una reazione allergica, perciò non incolparmi."

"Polk-A-Dot Drive In." Sputa Mattia prima di uscire dall'auto, sbattendo la portiera con un rimbombo assordante.

Christian alza gli occhi al cielo e lo osserva mentre raggiunge l'entrata del museo prima di scomparire, la frustrazione a stringergli lo stomaco. Considera di far partire l'auto per andarsene, immaginando già la possibile reazione di Mattia. Si ferma emettendo un sospiro profondo e buttando la testa contro il sedile, per come sono andate le cose finora lui e il ragazzo non hanno avuto un buon inizio.

Tecnicamente, nessuno lo obbliga a seguirlo nei noiosissimi posti che ha scelto, quindi si guarda attorno per trovare un posto dove passare il tempo e intravede un ristorante dall'altra parte della strada. Perfetto. Esce dalla macchina e si dirige al Pat's Diner con le chiavi appese al dito. E' convinto che Mattia sarà nero di rabbia quando uscirà e non troverà né lui né le sue chiavi, ma forse è proprio ciò che Christian vuole fare per stuzzicarlo, vuole vedere quanto ci vuole per farlo esplodere del tutto.

Il Pat's Diner è un locale semplice e assomiglia ad ogni altro diner che hanno passato fino a quel momento, con l'eccezione dello stimato Dot Diner di Mattia, ovviamente. Le cabine sono rivestite di pelle rossa lucida ed i tavoli sono abbastanza puliti, tranne che per i cerchi del caffè rimasti dai giorni precedenti. La cameriera chiede a Christian di sedersi dove vuole non appena entra all'interno e lui sceglie un tavolo vicino alla grande vetrata. Ordina un hamburger con patatine da un menù appiccicoso, quindi manda un messaggio alla chat con sua sorella per dirle che è ancora vivo, prima di mettersi ad osservare fuori dalla finestra per occupare il tempo.

Walk That Mile - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora