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- Sono sicura che Harry è come me! E' un metamorphmagus! –

Harry non riusciva a metabolizzare le parole che aveva appena sentito, mentre Sirius, che dal momento in cui Harry si era alzato l'aveva seguito e che quindi era riuscito ad ascoltare, come Harry ciò che avevano detto, non riusciva a credere a ciò che aveva sentito, credendo di aver capito male, nonostante il suo udito sviluppato.

Harry si appoggiò alla porta, dimenticando che non era chiusa, ed entrò nella stanza cadendo per terra, spaventando i Weasley e facendo voltare Remus e Ninfadora, che gli tenevano le spalle, mentre il Preside non si trattenne nel sorridere.

Harry alzò la testa verso i tre ed alzandosi in piedi in fretta, esclamò arrossendo leggermente:

- Scusate! -

Remus si voltò allarmato verso il Preside e Ninfadora sembrava non sapere cosa fare.

- Harry, sei rimasto incuriosito da cosa hai sentito? –

Sirius guardava con occhi spalancati il Preside, dando di tanto in tanto delle occhiate ad Harry che si era congelato sul posto.

Harry non avrebbe definito proprio ''curiosità'' ciò che provava, ma non sapeva cosa il Preside si aspettasse da lui.

- Non credo... non credo di aver capito bene quello che ho sentito. – riuscì solamente a dire.

Silente si mosse di qualche passo avanti mentre parlava.

- La signorina Tonks stava dicendo che, secondo la sua opinione, sei un metamorphmagus, sottintendendo che non hai mai mostrato i tuoi poteri. –

La schiettezza del Preside Silente colpì profondamente Sirius, che in qualsiasi modo non poteva reagire, e Remus e Ninfadora, che non intervenivano in quella situazione troppo indecisi sul da farsi.

La famiglia Weasley, che appena aveva sentito lo schianto di Harry sul pavimento si era precipitata sulla porta per vedere Harry come stava e aveva assistito al tutto fino a quel momento senza capire, lo guardavano increduli alternando lo sguardo agli altri membri della famiglia presenti. Charlie più che incredulo era scettico: era amico di Ninfadora dagli anni di Hogwarts e l'aveva vista trasformarsi decine e decine, anche centinaia, di volte, il suo aspetto cambiava secondo il suo volere o in base alle sue emozioni e ad Harry l'aveva sempre visto uguale. Forse non aveva mai cambiato niente davanti a lui, dopotutto non avevano passato chissà quanto tempo insieme, o forse il suo aspetto non cambiava secondo le sue emozioni, ma solo per sua volontà e non sapeva controllarlo. In qualunque caso, a Charlie rimaneva il dubbio.

- E anche lei la pensa così? – Harry voleva sentire l'opinione di Silente, perché, non per cattiveria contro Ninfadora, per lui contava di più ed era quella di cui aveva più fiducia.

- Un metamorphmagus proprio come la signorina Tonks? – Albus fece un cenno con la testa verso quest'ultima.

Harry annuì, ingoiando il groppo in gola.

- No, non credo. –

Questo chiarimento portò ad un sentimento contrastato in Harry: un sollievo mischiato a delusione. Per un certo verso, era quasi stato meglio così, perché scoprire una cosa del genere, voleva dire affrontarla e imparare a controllare una natura che aveva scoperto solo in quel momento di possedere; per l'altro verso, pensava a quando sarebbe stato bello poter cambiare il proprio aspetto così, non farsi riconoscere ogni tanto dagli altri – quando avesse imparato a trasformarsi -, poter usare questo potere come aiuto in caso avesse dovuto affrontare di nuovo, cosa che sperava non accadesse, Voldemort.

- No, lui lo è! Remus, tu lo sai che ho ragione! – Ninfadora provò a guardare Remus negli occhi, ma lui teneva gli occhi bassi. – Charlie! – Ninfadora si voltò verso questi, ma Charlie scosse la testa. – Anche tu, Charlie... -

The Legend Of Harry Potter - Book 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora