Oltre il coprifuoco

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Capitolo 24

Era notte fonda e, mentre la luna era alta e brillava nel cielo, Hogwarts era immersa nel buio e nel silenzio più totale.

Il coprifuoco era passato oramai da un pezzo e tutti gli studenti erano nei loro dormitori, ricoperti dai loro plaid con motivi scozzesi o con lo stemma della propria casa. Nei corridoi, tutti i quadri dormivano beatamente e oltre a lei non c'era anima viva.

Aveva appena lasciato la biblioteca e in quel momento, stava camminando a passo svelto per i corridoi bui della scuola, come se stesse sfuggendo da qualcuno o qualcosa. In verità, quella sera non era di ronda e quindi aveva timore di essere beccata da qualche professore, o peggio da qualche Mangiamorte. Nel caso fosse successo avrebbe dovuto elaborare una scusa abbastanza convincente per non venir punita.


Ultimamente, le era capitato spesso di passare la notte nella biblioteca della scuola a curiosare fra i vecchi tomi, alla ricerca di qualche racconto babbano celato negli angoli più bui e polverosi degli scaffali.

Quella sera aveva trovato un vecchio volume impolverato, talmente vecchio che le parole ai lati della copertina si leggevano a malapena. Lo aveva trovato inaspettatamente in mezzo ad altri tomi con pelliccia e occhi che si muovevano ad ogni minimo movimento e le era bastato uno sguardo per capire di che genere di libro fosse.


Fin da piccola, era sempre stata una ragazza curiosa, attratta da tutto quello che la circondava, soprattutto dal mondo babbano.

Purtroppo, i suoi genitori le avevano sempre impedito di leggere determinati libri legati ai babbani ed era per questo che aveva iniziato a leggere di nascosto tutto quello che riusciva a trovare su quel mondo.

E lì a scuola, con i Carrow tra i piedi, era l'ultima cosa che le era consentito fare. Amycus e Alecto Carrow, infatti, avevano ordinato a Madame Pince di rimuovere dalla biblioteca tutti i libri inerenti ai Babbani e da allora alcuni scaffali sembravano piuttosto scarni.


La scuola era iniziata da due mesi e lei già era piena fin sopra i capelli di interrogazioni, compiti e studio intenso.

Oltre all'enorme mole di compiti, i Carrow avevano iniziato a punire più duramente gli studenti: coloro che compievano atti non consoni al nuovo regolamento, venivano puniti molto severamente con le maledizioni imperdonabili, scagliate direttamente dagli altri studenti.

Nei sotterranei si sentivano spesso grida e da tempo Gazza andava in giro gracchiando di non vedere l'ora di poter tirare fuori dall'armadio manette per appendere gli studenti per le caviglie.

Astoria non sapeva dire a cosa fosse peggio assistere durante le ore con i Carrow, se al dolore dei compagni sottoposti alla Maldezione Cruciatus o al sadismo con cui alcuni suoi Serpeverde assolvevano a quel compito. In più, sentirsi dire quanto i Babbani fossero indegni di vivere almeno tre volte a settimana la stava letteralmente facendo uscire di senno.


Aveva da poco sorpassato un ripostiglio per le scope, quando arrivò all'inizio di un lungo corridoio che conduceva verso delle aule in disuso.

Astoria si fermò un secondo ad osservarlo. Sembrava vuoto tranne per i quadri che brontolavano ogni tanto. Così, iniziò ad avanzare lentamente fino a quando non si fermò davanti ad un quadro.

Nel dipinto era raffigurata una giovane ragazza che passeggiava su un prato fiorito. Indossava una veste chiara e al collo portava una sciarpa dello stesso colore del cielo.

Stelle che aspettano di essere scoperte // DrastoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora