"Sei in ritardo, Greengrass"

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Capitolo 11

Era una calma giornata di inizio ottobre quando Astoria si diresse in Biblioteca con lo stesso entusiasmo che avrebbe un uomo che cammina verso la morte.

Era la quarta volta che andava lì quel giorno, l'intera mattinata era stata un vortice di lezioni e un viavai dalla biblioteca, in cui aveva preso un gran numero di appunti per le ripetizioni con Malfoy.

Ricordava quando qualche giorno prima era solo una serpe solitaria che evitava la Sala Comune quando era troppo piena per evitare di parlare con qualcuno.

Poi tutto era cambiato.
Lumacorno le aveva chiesto di aiutare uno studente in difficoltà e vedendo la speranzosa espressione del professore non era riuscita a rifiutare, e ora si ritrovava a fare da tutor ad un Serpeverde, ma non uno qualunque, Draco Malfoy.

Era risaputo che l'inimicizia reciproca tra lei e Draco era totale dal momento in cui Astoria aveva messo piede a Hogwarts.

E fra tutte le persone del mondo, il fato aveva scelto proprio lei come bersaglio.

Comunque, non potendo continuare a lamentarsi decise di accettare il suo triste destino e di aiutare la donzella in pericolo...in questo caso il donzello.

Varcata la soglia della biblioteca tirò un sospiro di sollievo per la confortevole freschezza del posto e per quel odore di inchiostro e vecchi tomi.

Vide che era quasi vuota, a quell'ora molti studenti sarebbero andati a pranzo; c'erano solo altre due persone, di cui una era Madame Pince, che salutò con un piccolo inchino del capo, l'altra era Malfoy, che appena la vide corrugò la fronte.

Era seduto ad un grosso tavolo, da cui vi era una splendida vista sul Lago Nero.
Non indossava la divisa ma una camicia bianca con il colletto sbottonato e la cravatta verde-argento leggermente storta, i suoi capelli erano in disordine; anche se sembrava immacolato come sempre, era più pallido del solito.

<<Sei in ritardo, Greengrass>> le disse Malfoy irritato, una volta che l'ebbe raggiunto.

<<Sono perfettamente in orario>> rispose, prima di prendere posto di fronte a lui e appoggiare la borsa sul tavolo.

<<Sono sicuro che cinque minuti dopo l'orario previsto significhi essere in ritardo>>replicò lui, incrociando le braccia al petto.

<<Oh perdonami se ho perso tempo a cercare degli appunti per queste maledette ripetizioni>> disse Astoria ironicamente.

<<Ti considero lo stesso in ritardo>>

A quelle parole Astoria alzò gli occhi al cielo.
Poi estrasse penne,inchiostro, pergamene e forza di volontà.
<<Il professor Lumacorno mi ha detto che ti ha dato un saggio da scrivere sulla Felix Felicis. Hai già iniziato?>>

<<Solo l'introduzione>> disse Malfoy, passandole la pergamena.

<<La Felix Felicis, conosciuta anche come 'Fortuna Liquida' è una pozione...e questa ti sembra un'introduzione?>>

<<Non è proprio un'introduzione in realtà>> replicò lui.<<Non ho molto tempo a disposizione, quindi se potessi semplicemente scrivere il resto sarebbe fantastico>>

Astoria lo guardò con occhi furiosi.
<<Scrivere il resto? Per chi mi hai preso? Non ho intenzione di scrivere il tuo saggio>> ribbattè acida mentre srotolava una pergamena, leggendone subito dopo il contenuto.

<<Se avessi saputo che eri tu il
disperato a cui dovevo insegnare non avrei mai accettato>> mugugnò ad alta voce.

Malfoy aggrottò la fronte. <<Se Lumacorno non avesse scritto
a mia madre non sarei qui a discutere con un inutile quarto anno>>

<<Allora sono sicura che tua madre sarebbe davvero felice di sapere che suo figlio non ha superato gli esami>>

Le sue parole sembravano aver innescato qualcosa in Malfoy, che la guardò minacciosamente. <<Perché perdo tempo a discutere con te?>> sbottò Malfoy con una smorfia.
<<Mi chiedo la stessa cosa>> replicò lei.

<<E Bene? Hai quegli appunti o cosa? O stiamo solo seduti qui a perdere tempo prezioso?? Non ho tutto il giorno>> ringhiò lui con un'occhiata furiosa.

Astoria ricambiò quello sguardo odioso per qualche secondo, poi, dopo essersi calmata ed aver ripreso il senno della ragione disse: <<Bene...dobbiamo solo scrivere un'introduzione decente, l'aspetto, gli ingredienti, gli effetti, le limitazioni...>>

<<La sai preparare?>> chiese a un tratto Malfoy, interrompendola.

<<È una pozione molto complessa...e richiede almeno sei mesi, inoltre, se tutti i passaggi non sono seguiti in modo perfetto il risultato potrebbe essere disastroso...e poi è illegale>> precisò Astoria, scrutandolo interrogativamente. <<Perché?>>

<<Mi sorprende che la prodigiosa studentessa di Lumacorno non sappia prepararla>> commentò lui, distogliendo lo sguardo.

<<Non ho detto no>> ribadì lei.

Astoria sapeva benissimo che solo i pozionisti più abili, e spregiudicati, sarebbero stati in grado di preparare la Felix Felicis; non che si ritenesse incompetente, ma pensava che fosse irreale che a prepararla con successo fosse una studentessa del quarto anno.

A quel punto Malfoy la guardò curiosamente, ma prima che potesse dire o fare qualcosa, Astoria gli intimò di fare silenzio e gli disse di annotare ogni singola parola alla perfezione.

༄༄༄

<<Basta così, ho scritto anche troppo>> sbuffò Malfoy, un'ora dopo.

<<Si, penso che possa andare bene>> esclamò Astoria quietamente.

Dopotutto non è andata così male pensò mentre posava le varie pergamene nelle borsa.

Eccetto i mormorii e le occhiate di alcuni studenti lì intorno e Malfoy che non aveva fatto altro che lagnarsi infervorandosi con lei per la mole di studio a cui lo stava sottoponendo.

Quando entrambi ebbero posato tutto il materiale nelle proprie borse, si alzarono in piedi e rimasero in silenzio a fissarsi, senza imbarazzo.

Si fissarono per almeno mezzo minuto, prima che uno dei due si decidesse a parlare.

<Bene...suppongo che ci
vedremo tra qualche giorno>> disse infine lei, fissandosi le mani, fingendo di esaminarsi le unghie.

<<Stesso orario, stesso posto?>> chiese Malfoy, con tono seccato.

Lei scosse la testa. <<Ho chiesto al professor Lumacorno se poteva prestarci l'aula per esercitarci ed ha acconsentito. Ci vediamo lì, sabato sera, alle nove>>

<<A quell'ora non posso, ho un impegno>> disse Malfoy, passandosi una mano nei capelli.

<<Be' allora vedi di liberarti>> esclamò Astoria con un sorrisetto stampato sul volto, poco prima di allontanarsi da lui.

E mentre usciva, la giovane Greengrass si accorse che due occhi, furiosi e grigi, erano posati su di lei e questo la rese segretamente soddisfatta.

Stelle che aspettano di essere scoperte // DrastoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora