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<Aspetti un invito speciale?> Continuò la voce che proveniva dall'auto.
Sapeva di chi era quella voce e dopo tutto quel tempo non si aspettava di sentire proprio la sua di voce.

In quel momento il suo corpo si rilassò un attimo rendendosi conto che almeno era qualcuno che 'conosceva' quindi molto probabilmente non si sarebbe ritrovata un pericolo davanti, o almeno lo sperava.

<Che ci fai qua Toji.> Disse T/n con un tono abbastanza freddo nei suoi confronti.

Non capiva cosa ci faceva là, non capiva come era riuscito a trovarla, non gli aveva dato alcun indirizzo, non gli aveva detto che frequentava l'Università nei dintorni, non gli aveva dato una minima informazione su dove viveva.

Più ci pensava, più le pareva strano.

Non voleva dargli tanto peso, per questo si girò verso l'uomo che aveva il finestrino della macchina abbassato del tutto, una mano che teneva una sigaretta tra le dita pendeva fuori da esso.

Era attraente. Dal vivo lo era ancora di più, quella maglietta nera che gli ricopriva il corpo sembrava troppo stretta per il suo torso, sembrava che da un momento all'altro gli sarebbe scoppiata di dosso. Ma gli stava bene, gli donava persino il colore che era in pieno contrasto con la sua carnagione chiarissima.

Lo stesso contrasto lo creavano i suoi capelli che erano il medesimo colore della maglietta. Erano un po' spettinati e gli ricadrvano lungo il volto, fermandosi sopra quei occhi verdi che stavano scrutando il suo corpo.

<Allora?> Disse T/n per attirare nuovamente l'attenzione di Toji, il quale dopo aver scrutato la ragazza per un'ultima volta alzò lo sguardo verso di lei e con un leggero ghigno in volto le rispose.

<Ti ho detto che non mi piace essere ignorato.> Disse mentre portò la sigaretta che aveva tra le dita verso la bocca, prendendone un tiro, per poi espirare il fumo dalle labbra. <Però questa volta ti perdono, anche se non dovessi farlo.> Continuò lui buttando poi la sigaretta a terra.

<Tu perdonare me? Sei stato tu quello che mi ha dato buca e non si è nemmeno fatto sentire... Mi hai fatto sembrare una cretina là ad aspettarti per ore intere.> Borbottò T/n rendendosi conto solo dopo che sarebbe stato meglio se avesse reagito in un modo diverso dato che dopo le sue parole sul volto di Toji si creò un sorrisetto malizioso.

Non voleva nemmeno pensare cosa aveva per la testa in quel momento, una parte di lei lo voleva, ma la sua coscienza le diceva di essere arrabbiata con lui e non dargliela vinta facilmente.

<Beh se la mettiamo così, posso pensare a qualche modo per farmi perdonare.> Disse Toji mentre il suo tono di voce diventava sempre più malizioso, continuando a lasciar cadere lo sguardo sulla ragazza.

<Porco.> Commentò T/n girando i tacchi iniziando così ad allontanarsi dalla macchina dell'uomo.

Avrebbe mentito se avesse detto che le sarebbe dispiaciuto pensare a cosa avrebbe fatto per farsi perdonare. Non era una santa nemmeno lei, però non voleva lasciarlo vincere facilmente, voleva che si guadagnasse il suo perdono.

Ad un certo punto T/n sentì la portiera della macchina aprirsi e chiudersi e in quel momento aveva capito che era sceso dall'auto. La sua ipotesi fu confermata quando sentì dei passi avvicinarsi.

<Vorresti dirmi che non lo vuoi?> Chiese lui mentre la prese per un braccio e la girò verso di per poterla guardare nel volto.

<No.> Disse T/n, cercò di sembrare convinta, ma non ci credeva nemmeno lei.

<Dillo senza guardarmi con quei occhi, per quanto siano belli, ti tradiscono in men che si dica.> Affermò lui con un leggero sorriso in volto mentre portò una mano sulla sua guancia per accarezzarla delicatamente con il pollice.

A quel tocco si creò una sensazione di brividi lungo la schiena della ragazza, una sensazione piacevole che non capiva come fosse possibile attraverso solo una carezza.

<Smettila Toji, non sono in vena di scherzi, voglio solo andare a casa... Sono stanca e ho bisogno di riposare...> Cercò di sembrare convinta, anche se lo sapeva che no  le credeva affatto.

Voleva passare del tempo con lui, voleva stare in sua compagnia, sentiva il bisogno di stargli vicino e sentire il suo calore.

Non capiva il perché di questi sentimenti così precoci nei confronti dell'uomo del quale sapeva poco e niente.

Però il mistero la teneva sulle spine, conoscere qualcosa di nuovo su di lui era come un avventura e lei voleva proprio intraprendere quell'avventura che sembrava particolarmente pericolosa.

<Ti posso accompagnare a casa se vuoi, non so quanto ti conviene camminare a piedi fino al tuo appartamento.> Disse lui e ciò gli sembrava ancora più strano.

Sapeva dove vivo? Si chiese lei mentre il suo volto la lasciò leggibile come un libro.

<Ho solo supposto che abiti lontano, non ho la più pallida idea di dove abiti tu... solo che ti ho visto camminare per un po' e pensavo di darti un passaggio.> Chiarì lui mentre portò una ciocca dei suoi capelli dietro all'orecchio.

Altra mossa che le fece venire I brividi.

<Sai cosa? Va bene, portami a casa.> Disse lei mentre lo guardava, notando subito il leggero sorrisetto che si creò nuovamente sulle labbra del ragazzo.

In men che non si dica Toji si girò senza lasciare la mano di T/n per poi trascinarla verso l'auto, facendola salire al posto del passeggero.

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SWEET TALKS ' ' toji fushiguroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora