XI

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(mercoledì pov)
oggi ho lezione, ma enid non c'è, dice che non sta bene, quindi è rimasta in camera. Finita lezione, andai a mensa,camminai tutto il tempo con le cuffie nelle orecchie, la canzone "creep" dei radiohead mi accompagnò all'entata della mensa;
mi sedetti al tavolo di sempre e notai che non c'era neanche ajax, strano, infatti eravamo solo io e xavier al tavolo "perchè enid non c'è?" "dice che non sta bene, ajax?" "lo stesso" annuii e continuammo a mangiare.

Finito di mangiare tornai in camera, non so perchè, ma enid ultimamente mi sembra strana, vabè comunque entrai in camera, e vidi enid ed ajax, insieme, nel pieno di un bacio a stampo...
Non si resero neanche conto della mia presenza "lo sapevo." "oddio mercoledì aspet-" "non dire niente, non hai bisogno di spiegare, dio che stupida, una sola volta che mi sono fidata e mi fido anche della persona sbagliata, vabene enid, ajax, mi fidavo anche di te." le mie parole erano senza emozioni, come prima.

Mi ero fidata, ma della persona sbagliata.

Uscii dalla stanza accasciando delicatamente la porta, camminando verso la camera di xavier, nella maniera più lenta possibile, mi misi le cuffiette e feci partire la playlist in casuale, la canzone che partì fu "spifferi" ariete, questa canzone mi faceva sempre piangere, soprattutto la parte in cui dice:

"mi sento in difetto, per averti persa ancora"

perfetto per il momento in effetti, cambiai direzione, mi avviai per la città, il baretto di sempre come meta. Entrata nel bar, mi sedetti subito, cuffie ancora nelle orecchie, "L" in sottofondo "ciao, mercoledì giusto? Suppongo sia un si, che ti porto?" "un espresso" "arriva subito" se non erro si chiama tyler, carino, sempre gentile con me "ecco a te, allora, domani c'è una fiera, non so se hai sentito, per caso ci andrai?" "ovvio, la scuola ci ha obbligati, in realtà stavo pensando di scappare, non ce la faccio più, la mia ragazza mi ha appena tradita, voglio andarmene" "se vuoi ti do un passaggio, gratis, ho intenzione anche io di andarmene, jericho è sempre la stessa città, voglio qualcosa di sempre" "bene" "bene" ci stringemmo la mano e lui rimase a farmi compagnia mentre bevevo il mio caffè, era un tipo davvero divertente.
Tornata in camera, trovai enid, fuori al balcone, sigaretta in tra l'indice e il medio, non le dissi niente e mi sedetti alla mia scrivania per continuare il mio romanzo, quello stesso romanzo che parlava della ragazza con i capelli biondi e gli occhi azzuri, e che adesso non ci sarà più;
finii di scrivere e mi stesi sul letto, telefono in mano e cuffie nelle orecchie, "washing machine heart" in riproduzione, ero nella mia fase pensierosa, nel mio piccolo spazietto, mi stancai di ascoltare la musica, così presi il pacchetto di sigarette ed uscii, enid era ancora la, winston blu tra le dita "ehi" "ciao enid" presi una sigaretta e l'accesi "non voglio che rimaniamo col muso per tutto l'anno, domani sarà l'ultimo giorno qui per me, me ne andrò domani sera" "ah" ci era evidentemente rimasta male, però non mi dispiaque, non più "quante ne hai fumate fino ad ora?" "quasi tutto il pacco" dio, si stava rovindando così, da sola "penso che sia il momento in cui smetti" "chi sei tu per dirmelo?" "una persona che nonostante tutto tiene a te." dissi con lo stesso tono di sempre, indifferente, come se non me ne importasse niente, e invece era tutto il contrario, me ne importava, e anche troppo per i miei gusti "vabene.." così spense la sigaretta e chiuse il pacchetto, io intanto stavo facendo un tiro e mi sentivo gli occhi addosso, mi girai verso di lei e notai che mi stava già guardando, facemmo eye contact per qualche secondo, però poi lei non lo resse e spostò lo sguardo, mi alzai e andai a prendere la mia viola, mi sedetti, girai lo spartito ed iniziai a suonare, musica non troppo aggressiva, dolce, adatta al momento, infondo sapevo di amarla, e sapevo anche, che quel sentimento non se ne sarebbe andato facilmente, l'unica cosa che mi chiedevo era, "e se lei non si sente come mi sento io?" .

Rientrammo dopo un po' di tempo, io nel mio letto, lei nel suo, domani non avevamo lezione, quindi decisi di rimanere sveglia ancora per un po', mi girai e vidi enid che già dormiva, viso girato verso di me, non era passato neanche un giorno e il calore del suo corpo già mi mancava, mi addormentai sempre con le cuffie, "L" in sottofondo, e la frase che mi rimbombava in testa era

"mi hai fatto credere di essere speciale per un giorno, per un nanosecondo, poi m'hai sparato un colpo"

e che colpo che mi hai sparato cara enid.
(fine mercoledì pov)

creep|| wenclairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora