Capitolo 1 // Babbo Natale

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Domenica, 17 dicembre

- 8 giorni a Natale

"Manu aspetta!"

Dovrebbe perdere l'abitudine di seguirlo sempre nelle sue follie, l'esperienza non gli ha insegnato niente. Eppure ogni volta che lo guarda con quegli occhietti perde ogni capacità decisionale, e questo Manuel lo sa benissimo. Per questo li usa come espediente per chiedergli tutto ciò che vuole. Anche di accompagnarlo al centro commerciale la settimana prima di Natale, nel pieno della corsa ai regali, quando ogni posto, che sia all'aperto o al chiuso, diventa invivibile.

"Dai Simo, ce sta Babbo Natale!" gli urla di rimando lui, dalla scala mobile su cui è salito di corsa lasciandolo indietro. E anche da quella distanza giurerebbe di riuscire a vedere quanto brillano i suoi occhi mentre lo dice.
Così si affretta ad allungare il passo per raggiungerlo e quando si trova a pochi metri da lui gli urla: "Ma non sei un po' cresciuto per credere a Babbo Natale?"
"Ma sei scemo? Lo sai che diceva Roald Dahl? Se non credi nella magia, non la troverai mai"

E ha ragione. Una volta in un film ha sentito dire che Babbo Natale riescono a vederlo solo i bambini e gli adulti che sono rimasti un po' bambini. E Manuel, un po' bambino, lo è rimasto davvero.
Nella capacità di stupirsi per le piccole cose. Nel modo in cui gli si illuminano gli occhi quando è felice, o quando si imbarazza. Nella paura del buio che dimentica ogni volta che dormono insieme. E nell'abitudine che ha di cercare i suoi abbracci senza chiederli, semplicemente nascondendosi sul suo petto.

Che poi è quello che lo fa innamorare di lui ogni giorno di più, anche se adesso lo prende in giro.

"Poi mi spieghi perché m'hai costretto a venì" gli domanda qualche minuto più tardi, mentre sono in coda davanti all'ingresso del piccolo villaggio di Natale costruito al primo piano, in mezzo a una decina di bambini urlanti che reclamano il simpatico signore con la barba bianca e la giacca rossa sotto la quale, a occhio, ha nascosto chili di ovatta.

"Guarda che me l'hai detto tu che saresti venuto con me" controbatte furbamente Manuel.
"No Manu, non ci provare" ride Simone, e lo spinge appena.
"Se vuoi te ne puoi pure annà" replica il più grande, con la solita espressione sfacciata sul volto. "Aspettami giù"
"Non se ne parla neanche, non ti lascio qui da solo"
"C'hai paura che me perdo?"
"No" sorride lui. "Ma d'ora in poi potrei avere un motivo in più per ricattarti, non mi lascio sfuggire quest'occasione per niente al mondo" mettendogli un braccio intorno alle spalle.

"Quanto se cretino, Balè" replica Manuel, e gli lascia un bacetto tra sulla guancia. "Non te dimenticà che sono la tua metà mancante"
"E sai che affare" lo prende in giro Simone.
"Che vorresti dì?" replica l'altro, alzando il sopracciglio sinistro.

"Niente" ride lui. "Che se non ti avessi mai conosciuto, sicuramente adesso non sarei qui a fare 'sta figuraccia"

Ed è in quel preciso istante che, dal niente, si alza un vento freddo che li investe e li fa rabbrividire.
Manuel, ancora abbracciato a Simone, alza lo sguardo con aria interrogativa e si stringe ancora di più a lui.

"In questi centri commerciali mettono l'aria condizionata anche d'inverno" brontola un signore alle loro spalle, e Simone si volta di scatto. Non si era minimamente accorto della sua presenza.
Lo guarda, accenna un sorriso, e poi torna a dedicarsi a Manuel, in piedi davanti a lui e ancora stretto nel suo abbraccio. Ma il signore sembra che abbia voglia di parlare, e aggiunge un "Sapete già cosa chiedere a Babbo Natale?" che li fa voltare di nuovo entrambi.

"Io non devo chiedergli niente, ho solo accompagnato lui" ride Simone.
"Ne sei proprio sicuro?" insiste.
"Ehm...sì?" risponde Simone stranito. E Manuel, tra le sue braccia, sussulta.
"Tocca a noi" dice. E prende per mano Simone che stacca lo sguardo da quello dell'uomo.

Un desiderio per Natale - Simone / ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora