CAPITOLO VII : "Lei, la Mia Fonte di Sopravvivenza"

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Stella P.O.V

Erano passate quasi due ore da quando lessi la lettera che mia nonna mi scrisse con non so quale magia, ed era da quasi due ore che intingevo fazzoletti nell'acqua fredda.
Il sonno stava prendendo il sopravvento e le mie palpebre ad ogni ticchettio di lancetta dell'orologio appeso sul muro sopra il comò, diventavano sempre più pesanti.
Ma questo non mi fermava. Ero lì, nella camera dei miei nonni che continuavo a fare 'avanti e indietro' tra i due ragazzi per rinfrescare la stoffa che posavo sulle loro fronti.
Avevo però bisogno di dormire, d'altronde erano le due di notte e a stento riuscivo a stare con gli occhi aperti. Non dovevo fermarmi perché se mi fossi seduta dopo poco sarei caduta e mi sarei messa a ronfare.

***

Dopo l'ennesimo percorso, decisi di fermarmi a sentire se la febbre di entrambi fosse scesa.
Prima andai dal ragazzo sulla poltrona per poi passare a Kai, che nel frattempo nel sonno si era girato a pancia in su. Mi sembrava di essere una mamma che cura i propri figli dall'influenza.
Fortunatamente sentii che la febbre era calata e che in generale stavano un pò meglio. Esausta mi sedetti in fondo al letto, sdraiandomi un momento per riprendere le forze. Chiusi gli occhi prima di ripensare alla lettera letta un paio di ore prima.
"Ancora non posso crederci.. insomma.. io una Dea? Ma dove?.. e poi perché nessuno non mi ha mai detto niente di questa storia. Perché mi volevano tenere segreta la mia seconda identità?"
-..perché ti volevano proteggere.. dai pericoli.. e dalle persone che potevano farti soffrire se lo avessero saputo..-
Aprii gli occhi di scatto. Chi aveva parlato e soprattutto come aveva fatto a sapere cosa stavo pensando.
Mi alzai rimettendomi seduta. Alzai lo sguardo: il ragazzo sulla poltrona alla mia sinistra si era svegliato.
-T-Ti sei svegliato.. come..stai?-
-Meglio. Grazie al medaglione.. e a te che ci hai aiutato.-
-Sono più rilassata ora. Sapere che state bene mi fa sentire meno in colpa. Mi dispiace per avervi ridotti in questo stato.-
-In fondo non é colpa tua, non devi scusarti.-
Vidi sbucare una mano da sotto le coperte e portarsi alla sua tempia.
-Ti fa male?-
-No, é solo un leggero mal di testa.-
Abbassai lo sguardo. Mi rattristiva vederli in quello stato sapendo che tutto il dolore che provavano era a causa mia.
-..posso sapere come ti chiami? Ora so che hai anche tu un simbolo sul dorso della mano.. quindi presumo tu sia un.. Lupo Mannaro. Giusto?-
Mi sembrava così strano dire 'Lupo Mannaro' in quel modo, così seriamente. Fino a poche ore prima, magia e mitologia ero convinta fossero solo storie di fantasia che gli uomini inventarono per rendere più interessante il mondo, invece in quel momento, anche se ero confusa più che mai, avevo scoperto che la sottoscritta era addirittura una Dea e che aveva dei poteri sovrannaturali.
-Sì.. mi chiamo Luhan. Sono il secondo più anziano tra i miei "fratelli".-
-Perché hai virgolettato "fratelli"? Non lo siete?-
-..vedi. In effetti no. Non di sangue. Ma siamo legati da un'amicizia così forte che ci fa sentire tali.-
-Capisco.-
"Quindi lui é Luhan. Ma, aspetta. I Lupi Mannari.. io l'ho studiata la loro storia. Sono definiti dei 'mangiatori di uomini' e dei mostri che-"
-Non lo siamo. Non siamo cattivi come ci ritraggono.-
Sussultai.
-Come fai a capire quello che penso??- dissi sconcertata.
-Me lo hai detto tu. Non te ne sei accorta? Hai collegato la tua mente alla mia. Mi hai mandato i tuoi pensieri. Io ti sento perché a quanto pare tu me lo permetti.-
-Co-come?-
-Non so. Si vede che hai il dono della telepatia.-
Non ci stavo capendo niente. Era davvero così? Potevo parlare con le persone attraverso il pensiero?
-Ma.. questa é.. UNA FIGATA ASSURDA!!- dissi alzandomi in piedi tutta eccitata.
-Sta calma, non é poi così ah~... semplice essere in grado di controllare i poteri quando si é ah~ ... alle prime armi.-
-Che ti succede?-
-Solo delle fitte alla testa, niente di che.-
-Vuoi che vada a prepararti del brodo caldo? Una minestrina? Aiuta sempre quando non si sta bene.-
-Se non ti da fastidio.-
-No, ma che dici? È una mia responsabilità tenervi al sicuro e farvi stare bene. Torno subito.-
Detto questo mi precipitai in cucina, misi una padellina piena d'acqua sul gas e diedi un'occhiata in giro per trovare qualcosa di leggero da poter cucinare che fosse digeribile senza problemi.
Passarono alcuni minuti, il tempo di far bollire l'acqua e di lasciar sciogliere il dado, anche se sarebbe stato meglio avere del brodo di pollo. Presi due ciotole nelle quali ce lo versai all'interno per poi prendere due vassoi nei quali aggiunsi anche un'arancia e del pane. Ne presi uno e ritornai in camera.
-Ecco qui. Vorresti qualcos'altro? Ti porto dell'acqua?-
-No grazie. Credo che dopo aver mangiato questo non mi serva nient'altro per stare meglio.-
-Sicuro?-
Lui annuì per poi iniziare a bere il brodo con gusto. Questo mi fece salire il morale che fino a quel momento era bassissimo per colpa della mia preoccupazione per la loro salute.
Mi sedetti sul letto appoggiando la schiena al muro. Guardai un attimo Kai facendo un piccolo sorriso dopo di che i miei occhi si chiusero un attimo. Erano quasi le tre di notte ed io ero esausta, infatti senza accorgermene mi addormentai.

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