CAPITOLO XVII : "Il mio Passato"

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Kris P.O.V

Lo guardai con curiosità, poi mi venne in mente chi era la persona davanti a me.
-...certamente. Mi ricordo benissimo di te, Ryo.-
Quel ragazzo era stato il mio migliore amico quando eravano più giovani, stavamo sempre insieme, giocavamo, frequentavamo la stessa classe, eravamo molto uniti.
Fino a che lui non decise di evitarmi per non si sa quale motivo.
Non rispondeva al telefono, se lo intravedevo cambiava direzione, e in più quando andavo a trovarlo a casa sua nessuno mi apriva la porta.
Dopo un pó di tempo lo persi di vista del tutto, scoprendo che lui e i suoi genitori si erano trasferiti altrove.
Così fu la fine di una bellissima amicizia durata dieci anni.
Mentre lo guardavo mi accorsi che il colore dei suoi occhi era differente da alcuni minuti prima: ora erano di un colore violaceo, impregnato anche di qualche fascia azzurra.
Le voglie sul collo e sull'occhio scomparirono in pochi secondi: non mi aveva mai parlato di possedere dei poteri, in realtà avevo sempre creduto fosse un semplice umano.
-Come stai 'fratellone'? E come mai solo ora hai deciso di venire a trovarmi?-
-Non chiamarmi 'fratellone'. Non lo sono più ormai. Perchè te ne sei andato così, senza avvisarmi ma soprattutto salutarmi. Perchè mi hai lasciato solo quando ne avevo più bisogno senza darmi nemmeno una piccola spiegazione?-
-Beh sono successe molte cose che per mantenere la privacy non posso svelare. La mia famiglia in quel periodo ha passato un bruttissimo momento e non mi ha lasciato salutare nessuno dei miei amici, compresa la persona a cui ero più affezzionato. Mi dispiace.-
Lo guardai negli occhi: sembrava sincero quindi decisi di credergli.
-E poi... perchè mi hai nascosto i tuoi poteri? Ho sempre pensato fossi un umano qualunque.-
-Anche questa è una lunga storia...-
-Comunque scusami ma ho abbastanza fretta, sai un mio amico si é ferito e io devo portargli alcune cose per riuscire a medicarsi.- dissi iniziando a camminare avanti stringendo la borsa.
-Oh, in questo caso ti lascio, non vorrei mai che si aggravasse la situazione. Ti do il mio numero di cellulare così poi puoi contattarmi. Mi piacerebbe tornare ai vecchi tempi, magari riscoprendo la nostra amicizia. Che ne dici?- mi domandó tirando fuori dalla tasca un bigliettino e mettendomelo in mano.
Lo guardai notando il suo numero di casa, lavoro, cellulare e la via di abitazione.
-Tu lavori in proprio?- chiesi cercando di avere più informazioni possibili. Non capivo il perchè ma quel ragazzo non mi rendeva tranquillo. Non più.
-Sì, vendo vino e uva di alta qualità. Sai continuo il lavoro di mio padre.-
-Capisco.- annuii con ancora lo sguardo sul foglietto.
-Vienimi a trovare quando vuoi.- mi disse facendomi un sorriso e appoggiando la mano sulla spalla.
Io annuii non molto convinto.
-Ci vediamo Kris. Fammi sapere in seguito come sta anche il tuo amico. Spero guarisca.-
-Sì, certamente..- gli feci un falso sorriso prima di salutarlo con la mano.

Lui si fermò iniziandomi a salutare, poco dopo scomparì dalla mia vista.
"Non ha paura di insospettire la gente mostrando i suoi poteri in quel modo?" pensai guardando ancora indietro.
"Sarà meglio sbrigarsi, Chanyeol sarà in pena."
Iniziai a correre quanto più potevo verso il bosco che vidi in lontananza, mettendomi il bigliettino in una tasca della giacca.
Arrivato sul terreno innevato del bosco proseguii per riuscire a trovare uno spazio abbastanza grande per riuscire a spiccare il volo senza il rischio di incastrarmi nel salto. Dopo un pò, trovato il punto, riuscii a volare sopra gli alberi senza problemi, solo ebbi l'impressione di essere osservato.
Quindi per cautela decisi di alzarmi di quota, così facendo il presunto osservatore avrebbe avuto più difficoltà nel localizzarmi.

***
Kai P.O.V

<<-Comunque te lo giuro non è male, è un pò permalosa e scorbutica ogni tanto ma quando vuole riesce anche ad essere simpatica.- mi disse mettendosi una mano sulla bocca per non far sentire anche a Stella, ovviamente non riuscendoci. A quell'affermazione risi ancora di più, per coprire il rossore che mi si era formato in viso senza volerlo.
-Mammaaaaaa.- si lamentò lei tirandole uno dei quattro piccoli cuscini poggiati sullo schienale del divano.>>

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