camera 778

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Niki si affrettò a andare da Aoi, stava male, si capiva, in lui giaceva un vuoto enorme, la sua mente era intasata di pensieri negati; e se non dovesse farcela?, è tutta colpa mia, dovrei morire, aoi tu te ne andrai dalla mia vita vero?, Aoi tu mi lascerai non è così?.
Tutte domande che aumentavano quel senso di tristezza, un vuoto enorme dentro dentro agli occhi, i suoi bellissimi occhi si erano spenti, non reggevano più niente, erano stanchi, e dire che fino ad adesso non butto nemmeno una lacrima, non riusciva a piangere, dentro lui piano piano nasceva rabbia, rabbia per se stesso, lui non poteva vivere senza lei, non c'è l'avrebbe fatta, in questo mondo così crudele, lei era l'unica sua ragione che lo spingeva ad andare avanti:
se non c'è lei io non posso vivere, io non riesco a stare in piedi senza lei.
Dovette uscire dalla camera siccome tra un attimo i dottori sarebbero venuti a fare un controllo, si dirise verso la porta e appena lesse la targhetta " 778", non controllandosi , un pugno frecciò su quella targhetta, così dura e così pesante che gli fece sanguinare la mano.
N: Aoi puoi odiarmi se vuoi, ma devi vivere.
Disse prima di uscire .

𝘜𝘯'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘥𝘰𝘸𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora