Erano passati alcuni giorni e i due mangiavano insieme sempre, Sy'feya aveva portato in giro sul suo Ikran anche Lo'ak per fargli capire dove fossero. Era come se ormai vivessero insieme mentre aspettavano che Lo'ak si riprendesse. Il Sully non avrebbe mai ringraziato abbastanza la donna per essersi presa cura di lui e per averlo salvato, per questo la aiutava sempre, in tutto quello che poteva. La ferita era guarita, rimanevano ormai solo i segni di quella ferita dolorosa. Lo'ak sapeva bene che sua madre Ney'tiri non sarebbe stata contenta nel vedere quella cicatrice sul corpo del suo, ormai, solo figlio maschio.
-Dovresti avviarti verso il clan, sei guarito- fece lei osservando il corpo del maschio Na'vi. -Prima voglio legare con un altro Ikran. Puoi portarmi lì con il tuo?- -Ora?- lui annuì. -Va bene- richiamò Wayla, anche se non molto contenta. Presto avrebbe dovuto dire addio all'unico Na'vi che l'avesse mai accettata nella sua diversità. Salirono sull'Ikran ed in poco iniziarono a volare sugli alberi per salire sempre più in alto. -Sei sicuro di riuscire a domare un Ikran anche se sei guarito? Scommetto che ancora ti fa male, hai lividi su tutto il fianco sinistro- -Sono il figlio di Toruk Makto, devo farcela- disse serio. Non voleva deludere le aspettative del padre, anche quando lui non era presente. Jake Sully aveva legato molto di più con suo figlio Lo'ak dopo la morte di Neteyam. Tutti avevano accettato, dopo anni, il legame tra il Na'vi e il Tulkun reietto che faceva visita al villaggio più spesso degli altri Tulkun visto che non seguiva la migrazione dei suoi simili. Lo'ak avrebbe tanto voluto raccontare al suo fratello nello spirito cosa gli fosse successo nella foresta, era certo che avrebbe raccontato tutto una volta tornato a casa, al villaggio di Tonowari, l'Olo'eyktan del clan dei Metkayina.
Volarono fino a raggiungere dove tutti gli Ikran si trovavano, scesero da Wayla e Sy'feya la fece allontanare per non spaventare gli altri Ikran. -Non interverrò qualsiasi cosa succeda, devi farlo da solo, come giusto che sia- lui la ringraziò con uno sguardo e si incamminò verso gli Ikran. Puntò uno, ma niente, volò via. Ne puntò un altro, che sembrava interessato, ma poco dopo se ne andò anche questo. Continuò per un po', fino a quando non si sentì uno strillo animalesco, un Ikran con una cicatrice sull'occhio destro si parò davanti a Lo'ak, l'Ikran l'aveva scelto ancora prima che Lo'ak l'avesse visto. Gli chiuse il muso e gli salì sopra, gemendo dal dolore quando si sbilanciò sbattendo sul fianco. Si legò all'animale e volarono in picchiata giù dall'isola volante. Sy'feya salì su Wayla una volta tornata e scese in cerca di Lo'ak. -LO'AK!- chiamò, ma nessuna risposta ci fu. Girò intorno all'isola sopra il suo Ikran, non trovando traccia del Na'vi. -SY'FEYA!- urlò qualcuno da dietro, la donna si girò subito e vide sfrecciare velocissimo Lo'ak insieme al suo Ikran accanto a lei, superandola. Sy'feya sorrise a trentadue denti, mostrando i canini affilati. -Ce l'hai fatta!- disse volandogli dietro. I due iniziarono a volare insieme, ognuno ora sul proprio Ikran. Lo'ak si era divertito così tanto a volare solo con suo fratello, era felice di potersi godere quel momento, anche se suo fratello non era più lì con lui.
Tornati alla tana di Sy'feya diedero da mangiare ai loro Ikran e poi si sederono a mangiare anche loro, stanchi per il lungo volo. Sy'feya non aveva mai passato così tanto tempo di seguito a volare e le sue gambe dolevano. Lo'ak mangiò in silenzio, osservando di tanto in tanto il volto pensieroso della donna vicino a sé. -Che c'è che non va, Sy'feya?- lei alzò lo sguardo su di lui. I suoi occhi azzurri osservarono con attenzione il volto dell'uomo davanti a sé. La sua compagna lo starà aspettando a casa, dovrebbe partire, chissà cosa penserebbe nel sapere che è solo da giorni con una donna nella foresta in casa sua. -Dovresti avviarti verso casa, ormai sei guarito- lui la fissò turbato. Era questo quello che aveva voluto dirgli? -Partirò domani, immagino tu rimarrai qui- lei non disse nulla. -Non mi vorrebbero comunque in un qualsiasi clan- fece alzandosi. -Ti sbagli, quello in cui sono io mi hanno accettato anche se diverso, sono un Metkayina ora- disse alzando la mano e mostrando le cinque dita. Lei si portò in ginocchio davanti a lui e prese la sua mano tra le sue, accarezzandola. -Non tutti sono come te- -Non mi accetteranno- lui non sapeva più che dire. -Ho giurato a me stessa su questo artiglio che non mi sarei più unita ad un clan, che avrei vissuto da emarginata- -Ma questa non è vita!- urlò lui facendo spaventare la donna che si allontanò subito, ferita da quelle parole. -Allora torna a casa Lo'ak, io ho ascoltato Eywa e ti ho salvato, dovresti ripartire, stai perdendo solo tempo qui- lui restò turbato da tali parole e la guardò allontanarsi fino a raggiungere il suo giaciglio. La guardò sdraiarsi. Il seno rivolto verso l'alto, quasi completamente scoperto. Era magra, più di altri Na'vi, ma alta, più probabilmente anche di Ney'tiri. I capelli bianchi erano sparsi intorno a lei, Lo'ak ricordava di averglieli legati pochi giorni prima in treccine, come li teneva lui. Le erano piaciuti tanto, così le aveva insegnato a farle. Si erano divertiti in quei giorni nessuno dei due osava negarlo, ma allo stesso tempo nessuno dei due provava a dirlo. Presto si sarebbero separati e nulla contava, meno si avvicinavano, meglio sarebbe stato. Alla fine lui era un Metkayina e lei no, lui sarebbe dovuto tornare a casa e lei sarebbe dovuta tornare ad essere sola. Si alzò anche lui e si mise sul suo giaciglio per riposare. Era evidente che lei non volesse parlare più, quello sarebbe stato il loro addio, quel silenzio assordante. Sy'feya aveva le lacrime agli occhi ma non aveva intenzione né di piangere né di farsi vedere. Chiuse gli occhi, nella sua mente stava urlando. Toccò con la mano l'artiglio su cui aveva giurato. Lo'ak la guardò da lontano e gli balenò in testa un pensiero. Probabilmente Sy'feya l'avrebbe odiato dopo, ma l'idea, ci pensò su, non gli dispiaceva affatto. -Sy'feya, domani andrò agli alberi dei nostri antenati, se vorrai seguirmi, sarai libera di farlo. Buonanotte- lei non rispose, si strinse solo su sé stessa.
Lo'ak non l'avrebbe lasciata nella foresta da sola.
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Feeling of acceptance | Lo'ak Sully
FanfictionLo'ak incontra Sy'feya, un'emargita per la sua diversità, e instaura con lei un rapporto mai provato prima. Tanti misteri circondano la ragazza, come il suo aspetto e le sue origini. Lo'ak riuscirà a portarla via dalla foresta in cui si è rinchiusa...