Feeling of acceptance | Lo'ak Sully

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Sy'feya camminava per il villaggio da ormai diversi minuti, cercava Lo'ak, voleva parlargli, voleva fargli vedere come stesse imparando velocemente il linguaggio dei segni. Era entusiasta della sua nuova casa. Il rapporto con Kiri migliorava di giorno in giorno, stavano diventando amiche e le due ragazze non potevano essere più felici di così. Avevano parlato molto, l'una di come avesse incontrato e salvato Lo'ak nella foresta, includendo tutti i dettagli che era riuscita a mettere in quella descrizione, e l'altra del suo rapporto contorto con il figlio del capo clan. Kiri infatti aveva finalmente trovato qualcuno con cui confidarsi, sentiva che Sy'feya non avrebbe detto una parola a nessuno di quello che stava succedendo nella sua testa e nel suo cuore, era in confusione aveva sinceramente bisogno di una mano, o di almeno raccontare a qualcuno tutto quello che stava succedendo. Era incerta sul suo futuro, sapeva che prima o poi, molto probabilmente, si sarebbe dovuto unire ad Ao'nung, il pensiero la mettevo un po' a disagio, ma non in modo negativo, semplicemente si sentiva ancora un po' incerta o per meglio dire sottopressione. Non voleva certo correre, aveva tutta la vita davanti e si era ripromessa di viverla anche in nome del suo fratello defunto, argomento che ancora non era uscito. Infatti, riguardo a Neteyam, Sy'feya aveva sempre più dubbi, erano ormai giorni che lei si trovava in quel villaggio e non aveva ancora incontrato il fratello del suo compagno. Camminò per ancora un po', le mancava andare a controllare vicino la costa dove c'erano un po' di scogli. Quando vide gli scogli da lontano, le scappò un sorriso vedendo una figura blu che spiccava dall'acqua in prossimità di questi. Saltellò in avanti, cercando di nascondere le proprie emozioni. Appiattì le labbra e strinse le mani dietro la schiena l'una nell'altra. Entrò in acqua ed iniziò a nuotare verso la figura, l'aveva riconosciuta subito era il suo compagno, Lo'ak Sully. Mano a mano che si avvicinava, però, notò un'altra figura accanto a lui, una Metkayina. Era Tsireya. Trattenne il fiato, troppo scioccata, si bloccò sul posto smettendo addirittura di nuotare. Non aveva ancora parlato dei suoi sentimenti riguardo a quella giovane donna, Lo'ak, e vederli un'altra volta insieme metteva altamente a disagio l'albino. I due scherzavano e ridevano come bambini, Sy'feya non poteva vederli. Lei si voltò, non volendo più guardare la scena. Velocemente chiamò la sua cavalcatura da guerra, non avendo ancora legato con un Ilu. Lo Skimwing fece rumore battendo le pinne sulla superficie dell'acqua. Tsireya e Lo'ak che fino a quel momento non aveva notato la sua presenza, si girarono sorpresi da tali rumori, interrogandosi su cosa stesse succedendo. Quando videro Sy'feya rivolgere la sua cavalcatura verso il reef, Lo'ak in particolare sembrò rimanere paralizzato. Che sta facendo? Pensò lui. La giovane del clan del mare guardò l'altra donna allontanarsi velocemente, si girò verso Lo'ak, colpendo ripetutamente il suo petto con una mano in modo frenetico. -Dobbiamo fermarla! Non sa orientarsi in mare! E non può sicuramente entrare nel reef da sola!- urlo per poi richiamare la sua cavalcatura con dei versi gutturali, cosa che fece anche Lo'ak. -Vai a chiamare aiuto! Le andrò io dietro- gridò lui disperato. Il cuore in petto gli batteva a una velocità spaventosa, sentiva le dita tremare, le braccia deboli, ma si fece forza e una volta che il suo Skimwing arrivò si tenne stretto a lui per cavalcare il più velocemente possibile. Sapeva bene che la sua compagna fosse molto brava a cavalcare le creature del mare, lo aveva capito subito, dalla prima volta che l'aveva vista sul suo Skimwing. Doveva sbrigarsi, sapeva che era stato avvistato un esemplare di Akula non troppo lontano dalla baia e Sy'feya non aveva nemmeno idea dell'esistenza di tale creatura, non poteva lasciarla in balia delle creature del reef. Sapeva bene che lei fosse una donna forte, che era cresciuta da sola e fin troppo in fretta, ma non sarebbe bastato a salvarla da un animale feroce come quello, non era nemmeno sicuro che lui sarebbe arrivato in tempo, né che sarebbe riuscito a riportarla sana e salva a casa. L'unico incontro che aveva avuto lui con un Akula era stato quasi fatale per lui, era stato salvato dal suo fratello nello spirito, ma lei non lo possedeva, e comunque dubitava che i Tulkun si sarebbero addentrati in quel periodo nella baia, erano probabilmente ancora lontani da quella meta. Guardò intorno a sé diverse volte, urlò il nome della propria compagna più e più volte invano. Sentire una morsa nel suo petto, terzo nei suoi pensieri più terrificanti. Ricordava quella sensazione, quando pensi di stare per perdere qualcuno a te caro. Il destino non poteva riservare una cosa del genere ancora una volta per lui, ma più che questo, non poteva riservarlo a lei, che non aveva mai veramente vissuto. I pensieri martellano nella sua mente. Prima la video galleggiare senza vita, poi vide al posto del corpo del fratello morto a causa di un proiettile, Sy'feya, poi poi ancora la video viva davanti a sé che le sorrideva, ma con l'incombere di quel feroce animale alle sue spalle con le fauci spalancate. Non poteva succedere, no, non poteva permetterlo. Urlò un'ultima volta disperato, allungando l'ultima vocale del nome della sua compagna di vita. La voce strozzata gli fece stringere la mano ancora di più alla maniglia alla quale si teneva alla sua cavalcatura. Ti prego, ti prego... E come per magia venne riportato alla realtà da un urlo terrificante ed un suono di fauci che schioccavano. Girò la testa, facendo muovere subito l'animale sotto di sé velocemente in direzione di quei rumori. La vide e proprio dietro di lei, come la aveva immaginata, c'era un Akula assetato di sangue. -SY'FEYA!- urlò lui avvicinandosi a lei. La vide guardarlo per un breve istante. -IMMERGITI! LO ATTIRO DIETRO DI ME! FUGGI!-  così lei si immerse e fece lo stesso anche lui per non perderla di vista. Lei era terrorizzata, non sapeva cosa fare, non aveva mai visto un animale simile. L'arrivo di Lo'ak non fece che preoccuparla ancora di più.