3

300 11 0
                                    

Erano andati a caccia insieme per la prima volta e Sy'feya notò con apprezzamento che Lo'ak fosse molto bravo nonostante l'impedimento dovuto alle ferite. Si muoveva un po' goffamente, magari qualche movimento era esagerato, ma era tutto dovuto al fatto che facesse di tutto pur di non far aprire di nuovo la grande ferita che aveva riportato nello scontro con il Palulukan. Lo'ak si era costruito una lancia, ormai abituato alle abitudini dei Metkayina, mentre Sy'feya teneva un arco stretto a sé, nella faretra c'erano poche frecce, ma sarebbero bastate. Non stavano certo andando a caccia del Palulukan, cercavano una preda più facile, un erbivoro se possibile. Non aveva più scorte nella tana Sy'feya, questo perché Lo'ak non era stato previsto nella sua vita e teneva le scorte per al massimo una settimana per una persona sola.

Camminava furtiva, dietro di lei Lo'ak si muoveva lentamente ma in silenzio. Teneva alta la lancia e l'arco di Sy'feya era teso, ma ancora non completamente, si teneva pronta al tiro. Entrarono nel territorio del Palulukan e Sy'feya era sicura che prima o poi quell'esemplare sarebbe arrivato a controllare. Non era certo felice di dover incontrare quella femmina nuovamente, soprattutto con il Na'vi vicino a lei. Non era sicura di essere lasciata in pace ora che Lo'ak era con lei, ma sperava che la tregua con il Palulukan non sarebbe stata intaccata solo per la presenza di Lo'ak. La preda era davanti a loro, i loro occhi erano fissi su di essa. Sy'feya fece cenno all'uomo di restare fermo. Lo'ak abbassò la lancia e aspettò che la donna tendesse l'arco, i suoi occhi erano attenti e non distoglieva mai lo sguardo dalle mani di Sy'feya. Il tempo si era come fermato, il respiro di Sy'feya era lento e leggero. Lo'ak la scutò con attenzione. La sua pelle bianca era ormai pitturata completamente per non farsi vedere dalla preda. I capelli della donna erano raccolti in modo da non darle fastidio. Tese l'arco, gli occhi fissi sull'animale e le braccia rigide a rivolgere l'arco verso di esso. L'animale si muoveva e lei non era certa di centrarlo, Lo'ak le posò una mano sulla spalla tranquillizzandola, lei ispirò rilasciando l'aria che era rimasta nei suoi polmoni e anche la tensione. Ringraziò con un gesto l'uomo e ed ispirò ed espirò diverse volte per regolarizzare il suo respiro nuovamente, voleva mostrargli come fosse un'abile cacciatrice, ma aveva paura di non riuscire a centrare l'animale con la sua freccia. Respirò ancora un paio di volte e poi tese l'arco nuovamente. Ora era calma e sapeva di potercela fare. Lui rimase lì, dietro di lei con la lancia abbassata. Scocco la freccia e colpì in pieno l'animale facendolo cadere a terra. Corsero verso di esso e Lo'ak gli diede l'ultimo colpo, facendolo tornare ad Eywa, una volta pronunciato il rituale. Si guardarono sorridendo, lei era felice, davvero felice, non aveva mai cacciato con nessuno in vita sua. Fare ciò che più le piaceva insieme alla persona con cui stava passando le sue giornate felicemente non poteva rallegrarla di più. Sapeva che lui prima o poi si sarebbe dovuto allontanare, tornare a casa, dalla sua famiglia e compagna, ma per il momento a lei non importava, voleva solo godersi il tempo che stava passando con lui. Nel tragitto per tornare alla tana con la preda ormai catturata i due chiacchierarono in tranquillità del più e del meno, magari di qualche battuta di caccia o della via dell'acqua, cosa che Lo'ak negli ultimi giorni aveva spesso nominato e lei si stava incuriosendo sempre di più. Purtroppo però quando dei rumori sospetti si fecero sempre più vicini a loro, lei si preoccupò come non mai sapendo cosa stesse incombendo su di loro. Si portò davanti a Lo'ak, dicendogli di stare fermo e di non fare nessun movimento sospetto o improvviso. Piombò su di loro un'ombra nera. Eccola. Sy'feya la guardò con sguardo fermo. Si tenne vicina a Lo'ak per proteggerlo. Il Palulukan soffiò irritata dalla presenza di quel Na'vi estraneo, tollerava Sy'feya, non un altro Na'vi. Lei ringhiò in risposta, facendole capire che lui fosse con lei. Si scrutarono con attenzione, iniziano a girare il tondo lentamente, Lo'ak dietro la donna si muoveva con lei. Era come se stessero per scontrarsi in una lotta a costo della vita, il loro movimenti erano lenti, attenti e ben calibrati, questo perché un singolo movimento troppo veloce, o uno improvviso avrebbe significato l'inizio di quello sconto mortale. La donna ricordava come il primo incontro tra lei e la femmina di Palulukan fosse stato identico a quello che stava succedendo in quel momento: si erano guardate con astio, odio e paura, ma alla fine si erano lasciate in pace per il bene per una dei i suoi cuccioli, e l'altra per sopravvivere a quella foresta. Si erano aiutate indirettamente. Il Palulukan non avrebbe sicuramente perso uno scontro contro quella donna, ma contro due Na'vi insieme aveva paura di lasciar soli i suoi piccoli troppo a lungo, anche perché conosceva bene le capacità di quella donna, l'aveva vista uccidere animali molto feroci e darli ai suoi cuccioli in dono. L'animale alla fine decise di lasciar perdere, ringhiando l'ultima volta e sibilando. Il Palulukan se ne andò riprendendo la corsa verso la sua tana, lasciando lì quei due Na'vi stupiti. Lo'ak guardò Sy'feya scioccato, non aveva mai visto quel tipo di predatore lasciare in pace così delle prede come loro. -Perché non ci ha attaccato?- fece allibito l'uomo. Aveva il cuore a mille nel petto. Sy'feya si girò verso di lui e sorrise abbassando le orecchie. I canini erano bianchissimi, il suo sorriso splendente, sorrideva così tanto che il suo volto era piegato in una espressione di pura gioia nonostante avesse il batticuore. -D'ora in poi non dovrai più preoccuparti di lei, anche se dovessi essere da solo. Più tardi porteremo ai suoi cuccioli un dono. Sono sicura che facendo questo ti lascerà sempre in pace- disse dando un leggero colpo alla spalla del maschio. Lui sibilò dal dolore e la guardò con un occhio socchiuso. -Scusami!- urlacchiò lei scioccata. Si guardarono nuovamente negli occhi e alla fine scoppiarono a ridere come due bambini. Sicuramente Lo'ak non si sarebbe dimenticato di quella donna facilmente. Era strana, era unica, in tutto e per tutto, sia nell'aspetto, nel carattere e sia nel comportamento. Sy'feya si stava innamorando di lui, questo lo sapeva bene, anche se non conosceva la definizione di amore, né cosa effettivamente implicasse avere un compagno, se ne era andata prestissimo dal suo clan e questo le aveva impedito di imparare tutte le cose necessarie per crescere e riprodursi. Restarono lì a sorridersi senza dire nulla, erano contenti, felici insieme.

Feeling of acceptance | Lo'ak SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora