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Sy'feya si svegliò che era già giorno. Non voleva alzarsi, ma quando sentì che non c'era più il peso dell'artiglio sul suo collo si alzò di scatto. -Lo'ak!- chiamò, ma solo il suo Ikran si affacciò da un albero per vedere cosa volesse la Na'vi. È andato via? Dov'è il mio artiglio? Si guardò intorno cercandolo, rovistò ovunque, ma non lo trovò. Pensò che forse l'avesse preso Lo'ak, ma non ne capiva il motivo, perché avrebbe dovuto farlo? Rifletté su cosa si erano detti la sera prima, poi ebbe l'illuminazione. Gli aveva detto del giuramento, gliel'aveva rubato per farla uscire dalla foresta? Gli aveva pure detto dove fosse diretto. L'ha fatto a posta? -Wayla!- chiamò e subito prese a volare una volta montata sopra al suo Ikran. Che cerca di fare? Sono una Na'vi adulta, non ho bisogno che lui decida il mio modo di vivere al mio posto. Chi è per giudicarmi? Urlò rabbiosa, ringhiò. Sapeva di provare qualcosa di insolito verso quel maschio. Qualcosa che nemmeno verso suo fratello aveva provato. Lo voleva, voleva stargli al fianco, ma era albina. Nessun clan l'avrebbe voluta, nemmeno il suo. Aveva sicuramente una compagna e Sy'feya si rifiutava di guardarlo essere felice con una donna e fare figli con lei. Era un pensiero egoista, sì, ma doveva esserlo o non sarebbe sopravvissuta in quel mondo che odiava e che a sua volta sapeva odiare. Eywa, perché mi hai resa così? Perché non posso essere come tutti gli altri Na'vi? Avrei preferito essere un ibrido piuttosto che albina. Spaventava i bambini con la sua carnagione, era come un fantasma. I suoi occhi terrorizzavano chiunque, tranne Lo'ak che in quei giorni le aveva detto che i suoi occhi fossero unici e bellissimi. Gli adulti la ripudiavano, la odiavano, la chiamavano demone, mostro o anche peggio a volte, Lo'ak no, addirittura le aveva dato un nomignolo. Arrivata agli alberi vide l'Ikran di Lo'ak volare nei paraggi. È qui. Atterrò e iniziò a cercarlo silenziosamente. Spostandosi in modo furtivo da albero ad albero, non voleva essere trovata, voleva trovarlo prima che lui potesse vederla. Voleva guardarlo un'ultima volta, senza farsi notare e, se avesse avuto il suo artiglio, se lo sarebbe ripreso e gli avrebbe detto addio per la prima e ultima volta. Una mano gli si posò sulla spalla e lei saltò via dallo spavento. -Pensavi veramente di sfuggirmi così? Non salutandomi nemmeno? Non ho intenzione di partire se hai intenzione di comportarti così con me- ringhiò lui arrabbiato con lei per come l'avesse trattato. Voleva tirarlo fuori dalla sua vita senza nemmeno dargli la possibilità di scegliere. -Devi tornare dalla tua famiglia, dalla tua compagna, vai!- fece lei urlando mostrando i denti al maschio dopo qualche secondo di esitazione. Non capiva nemmeno perché fosse così agitata. -Non ho una compagna, Syfe- -Allora dovresti sceglierla nel tuo clan, dovresti anche sbrigarti, ormai se un adulto, probabilmente sei più grande anche di me- disse lei cercando di evitare lo sguardo dell'uomo. -Non voglio una donna del mio clan, né di altri clan- lei alzò lo sguardo su di lui, che non staccava gli occhi da Sy'feya. -E tu?- iniziò prendendola per un braccio per portare il suo volto vicino al quello della femmina Na'vi. -Possibile che tu non abbia un compagno visto quanto sei bella? Non ho mai visto una Na'vi così bella in vita mia. Adesso non hai nemmeno la pittura a coprirti la pelle- rispose a tono. Aveva la fronte corrugata in un espressione rabbiosa, ma allo stesso tempo di desiderio. -Ho già scelto la donna che voglio- i loro volti erano vicini, ma lei girò il suo di lato facendo spostare anche Lo'ak per tornare a starle davanti. -Smettila di provare a sfuggirmi. Più corri via da me e più ti cerco- i loro sguardi finalmente si incatenarono e restarono a guardarsi. Lei si appoggiò con le mani alle sue spalle, arrivando a sfiorargli il collo con le dita. -Non mentirmi ti prego- -Non lo sto facendo, Syfe- -Non ti credo- e così, come per magia, lui azzerò lo spazio tra di loro facendo toccare le loro labbra delicatamente. Teneva gli occhi aperti per guardarla, non voleva perderla di vista, aveva paura che potesse fuggire in un istante. Lo'ak si separò da lei, vedendo che lei avesse le lacrime agli occhi. Le accarezzò il volto con le dita. -Io ti vedo, Sy'feya- lei si portò una mano a coprirsi la bocca dallo stupore. Le lacrime iniziarono a scendere veloci, silenziosamente. -Io ti vedo. Questo non cambierà mai- le tolse la mano dal volto e la guardò piangere per la prima volta. Lei era felice, come non mai, avrebbe desiderato che quel momento non passasse mai. La baciò di nuovo e stavolta lei rispose avvicinando il suo corpo a quello di Lo'ak. Portò una mano dietro la testa dell'uomo a tenergli i capelli, lui le sfiorava il fianco destro con la mano e l'altra rimaneva sul suo volto. Si portarono in ginocchio senza staccarsi un secondo. Si toccarono. -Non voglio vederti andare via, Lo'ak- fece lei mostrando i denti per quanto stesse piangendo. -Allora vieni con me, ti prego, la mia famiglia ti accetterebbe senza esitare. Abbiamo anche un abitante del cielo, lui è parte della famiglia. Nessuno ti farà del male, se qualcuno oserà ci sarò io al tuo fianco, quindi ti prego non rimanere qui a vivere da sola- lei non rispose a parole, lo baciò desiderandolo come non mai. Lui poco dopo iniziò a baciarle il petto ed il collo. -Non osare scappare da me, Syfe- -Lo'ak... sai cosa stai per fare- lui non rispose, annuì e basta. Presero le loro trecce e si guardarono come a volere l'approvazione dell'altro, poi entrambi portarono lo sguardo sulle trecce. Si unirono ed entrambi ebbero come uno spasmo, Lo'ak sorrise avvicinando il suo corpo a quello della donna, Sy'feya invece non riusciva a distogliere lo sguardo dalla loro unione. -Siamo legati per sempre, Sy'feya, ora mi credi?- Lei alzò lo sguardo su di lui lentamente. Faceva attenzione ad ogni movimento, ogni piccola cosa. Lo baciò con violenza e Lo'ak non fece altro che assecondare tutto quello che lei voleva. La desiderava e lei desiderava lui. Quel giorno si unirono per la prima volta davanti ad Eywa. Nessuno avrebbe potuto mai separarli da quel giorno in poi, Eywa li aveva uniti, solo lei avrebbe potuto mai separarli.

Feeling of acceptance | Lo'ak SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora