Svegliata sul divano da un insistente bussare alla porta del suo appartamento, Camila Cabello si preparò a congedare qualsiasi amico o ex amante avesse deciso di passare senza preavviso. Invece, cadde in un silenzio sbalordito alla vista della sua vicina di casa Lauren, la bella donna relativamente matura per la quale aveva avuto una fiamma particolarmente vigorosa negli ultimi tredici mesi, che strascicava ansiosamente i piedi sul tappeto di benvenuto, elegantemente vestita e apertamente sconvolta. I suoi vividi occhi verdi si illuminarono alla vista di Camila, il che fece cantare il cuore di Camila. Aprì la bocca per offrire a Lauren un saluto amichevole ed espansivo, pensando a malapena a chiedersi perché qualcuno con cui aveva parlato raramente se non per scambiarsi convenevoli casuali nella lavanderia o alla cassetta delle lettere avrebbe potuto bussare alla sua porta così tardi un sabato pomeriggio.
Prima che Camila potesse tentare un saluto affascinante, Lauren ruppe il ghiaccio con un gesto goffo. "Ciao." Si schiarì la gola, così apertamente nervosa che lo stomaco di Camila si contorse per l'empatia. "Non sono sicura se ti ricordi di me, ma—"
"Lauren. Certo che mi ricordo di te." Aprendo di più la porta, Camila si appoggiò al suo telaio fortunatamente robusto e tentò un sorriso spensierato. "Come va?"
"Ciao." ripeté Lauren, un po' inutilmente. "E, beh, è..." Fece un respiro profondo e schivò l'argomento. "Sei Camila, vero?"
"Sono io." Camila incrociò le braccia sul seno, desiderando di aver indossato un reggiseno fino alla porta. Se avesse saputo chi c'era dall'altra parte, si sarebbe fermata per indossarne uno. "Cosa posso fare per te?"
"Beh..." Lauren diventava più rossa a ogni secondo di silenzio inquieto che permetteva di allungare tra di loro. Dopo un'esitazione insopportabilmente lunga, mormorò, le guance in fiamme: "Sai una cosa? All'improvviso sembra un'idea davvero terribile. Penso che dovrei..." Si mosse di mezzo passo verso destra, chiaramente flirtando con l'impulso di fuggire verso la sicurezza del suo appartamento. "Mi dispiace averti disturbata."
"Lauren." Camila entrò nel corridoio per afferrare la sua vicina per il polso. "Cosa sta succedendo? Avevi bisogno di qualcosa?"
Lauren sobbalzò al contatto, così Camila la lasciò andare e permise al suo sguardo di scivolare sui capelli lussuosamente spessi e lucenti di Lauren, che cadevano appena sopra le sue spalle strette e vantavano un'infarinatura di gloriose ciocche d'argento intrecciate attraverso la naturale bruna scura. Agitata dal pensiero di quanto spesso si fosse masturbata fino a dormire con Lauren nel ruolo da protagonista di una delle sue fantasie preferite da amanti più maturi, Camila si sforzò di non rivelare quanto fosse attratta. Era sempre sembrato dolorosamente ovvio che Lauren la considerasse un po' una ragazzina. Probabilmente anche una bambina selvaggia, dato che condividevano il muro della camera da letto affollata di Camila e la sua porta girevole di donne sessualmente libere - e spesso vocali - di ogni età, forma e colore.
Ovviamente Lauren la guardava e la vedeva come una bambina. Come poteva sapere cosa voleva veramente Camila? Chi era veramente? Camila non condivideva quelle speranze e quei sogni con chiunque. Nemmeno con le donne che abbellivano il suo letto.
Lauren riuscì a sorridere tesa. "Ad essere sincera, sono venuta a chiederti un favore del tutto inadeguato e del tutto inappropriato... una richiesta che quasi certamente ti avrebbe portato a sbattermi la porta in faccia. Cosa che avrei capito perfettamente, in realtà. Non sono sicura del motivo per cui ho mai pensato... Ma non ero sicura di cos'altro fare, quindi... "
"Allora chiedimi il favore." Più incuriosita che intimidita dopo quella sconclusionata dichiarazione di non responsabilità, Camila fece cenno a Lauren di seguirla nell'appartamento. "Che ne dici di entrare e sederti prima? Forse sarà più facile così."
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The Sex Therapist Next Door
FanfictionCamila si ritrova improvvisamente ad essere l'assistente di Lauren per i suoi seminari sessuali. Storia TRADOTTA, ogni diritto va all'autrice originale. Presenza di linguaggio esplicito, smut.