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Lui in quel esatto momento era lì, d'avanti a me vivo e sanissimo

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Lui in quel esatto momento era lì, d'avanti a me vivo e sanissimo. Davvero non si era ricordato di me? Ero veramente stata cancellata dalla sua mente?

Ma io non volevo, non volevo essere il nessuno per lui, forse dovevo ritornare nella sua vita cercando di fargli ricordare chi fossi?

Sì? No? Non ne avevo la più pallida idea, ero sola sul suo letto a pensare, e l'odore di lui non osava andarsene, forse questa casa mi stava distruggendo o forse lo stavo facendo io stessa...

Mi alzai per prepararmi il mio solito the caldo ma la voglia scomparve subito ributtandomi nuovamente sul letto ma sta volta a faccia in giù, cosa diamine dovevo fare?! Presi il telefono di fianco la mia faccia e chiamai Alex "ciao Ila!" esclamò felice come sempre "ciao" dissi con voce impastata dalla voglia di spararmi "stai bene?" mi chiese iniziando a preoccuparsi "potrebbe andare molto meglio" risposi sempre allo stesso modo "cos'hai?" quando lo chiese sentì un huh di sottofondo e cavoli se mi misi a fare come una bambina, Adrian era di fianco a lui e mi stava ascoltando, questa sottospecie di imbarazzo mi fece alzare in piedi "come mai hai chiamato?" mi chiese "avevo bisogno di motivazioni, non ho voglia di far tutto" dissi "capisco, senti visto che non hai voglia di far tutto che ne dici se vieni a casa di Kevin ad aiutarci con gli addobbi per il gala? Ci sono anche Ozge e James che però non stanno facendo altro che discutere su che colore combinare con il nero" poi sentì le urla di James "bianco o rosso?! il bianco è molto meglio, Ozge!" "no il rosso è più vistoso in questi incontri!" "poi c'è anche Melissa!" continuò Alex "e che sta facendo?" chiesi "sta scoppiando tra loro due" rispose "capisco, mandami quell'indirizzo e arrivo" dissi mettendomi un cappotto per uscire.

"Meli?" la chiamai appena entrai in quell'enorme villa reale ma che di tanto reale non aveva, forse era come dire... una villa mafiosa "sono qui ma tanto abbiamo appena finito, ho bisogno di te per andare a fare shopping!" continuò indossando una pelliccia nera sicuramente di Saint Laurent "cosa devi comprare nello specifico?" chiesi guardando dietro di lei per capire se c'era quel qualcuno in giro "un vestito adatto e anche te devi comprarne uno perché, cazzo, Boss Ilaria White che non va ad un gala? Impossibile dai" disse indossando dei semplici tacchi neri "bhe certo che ad ogni gala in cui ero andata non c'era tuo fratello!" brontolai "facciamo finta di crederci" sussurrò facendomi un'occhiolino "ti ho sentito!" urlai quando lei corse via verso la sua auto "menomale, dai muovi quel culetto sexy e andiamo!" giuro che le avrei sparato se lo avrebbe ridetto "non osare più dire quella cosa!" esclamai raggiungendo la mia auto di fianco la sua "culo sexy!" urlò dal finestrino partendo in retromarcia con una sgommata "Melissa Grey!" urlai mettendo in moto la mia auto, anzi quella in noleggio.

"Comunque per cosa eri venuta quì?" chiese Melissa guardando un abito che la commessa le stava mostrando "dovevo incontrare Boss Burke" risposi vedendo la commessa irrigidirsi in una maniera assurda "perché 'dovevo'?" chiese "dovevamo farlo una delle prime sere in cui ero venuta ma mi aveva detto che era molto occupato con il suo traffico di droga, Dio che gran figlio di puttana" commentai "ah, te lo ha detto veramente così tanto liberamente?" e io annuì "già" risposi "lei non ha sentito niente" dissi con una voce solida alla commessa che stava sudando diamanti ancora per un po, e lei ovviamente annuì animatamente "e ora quando tocca incontrarvi?" continuò Melissa, feci spallucce "credo tra pochissimo, ma ho una strana sensazione, come se dovesse succedere qualcosa durante questo incontro" confessai "cose del tipo una grande sparatoria?" chiese lei ironicamente "non proprio, ma morte sicura" dissi passando una mano tra i capelli "siamo messi bene allora" disse tastando il tessuto di quell'abito "vai a cercarti anche te qualcosa" propose "ottima idea" risposi allontanandomi.

"Lo prendo!" disse Melissa subito dopo aver provato l'abito che stava esaminando prima "te Ila?" chiese guardandosi allo specchio "ho già provato questo" dissi indicandole con lo sguardo l'abito che avevo tra le braccia aveva il colore del sangue fresco, mi donava molto "non dovresti guardare un qualche abito color tiffany?" chiese "ti dona tantissimo quel colore" continuò "davvero?" chiesi mentre lei annuì "va bene, nel frattempo che tu ti cambi vado a cercare qualcosa" le dissi sorridendole "okayyy! Vai a trovare qualcosa di sexy" disse alzando un braccio euforica mentre io mi allontanai il più possibile da lei per evitare di fare altre figuraccie per colpa sua.

Il tempo volò... "questo non ti sta bene dietro! Prova quest'altro" ...ormai era sera "Meli non posso prendere quello rosso e basta? Sarà il centesimo abito che sto provando" la implorai ma lei mi spinse di nuovo in camerino "la smetti di dire sempre la stessa cosa? Anche per gli ultimi quindici vestiti lo hai ripetuto" disse scocciata, ma qui quella scocciata dovevo essere io "dai veloce che dobbiamo anche cenare" continuò sempre lei "ti porto a mangiare cinese appena finiremo, sempre se finiremo" le dissi appena chiusi la vasta tenda del camerino "allora veloce, incrocia le dita che questo abito ti stia bene" mi minacciò "sappi che le tue parole non mi toccano nemmeno nel profondo" la informai nascondendo la mia voce divertita "peccato" rispose ridacchiando. "Quindi?" chiese dopo un po "se mi aiuti con i lacci indietro sono pronta" le dissi "entra" continuai e lei lo fece "okay, aspetta ora sistemo io questa situazione davvero critica" disse alzando un sopraciglio "Meli ma questo gala quand'è che si farà?" le chiesi "domani" rispose subito "fatto!" esclamò il secondo dopo "ho stretto troppo?" chiese guardando soddisfatta l'abito lungo il mio corpo "no sto bene" risposi per poi spalancare gli occhi quando mi vidi allo specchio "Dio, sono divina" sussurrai sorpresa "mamma mia, ti fa delle tette stupende" commentò anche Melissa e mi girai per guardarla molto ma molto male "che c'è? È vero" continuò facendo delle spallucce ridendo da sotto i baffi "prendila. Assolutamente" disse guardandomi con i cuori negli occhi "sono d'accordo, ora esci e cerca sul telefono qualche ristorante cinese nelle vicinanze" le dissi "siiii" canticchiò uscendo dal camerino, mi cambiai, pagammo e partimmo per cenare.

The bad boy is back -2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora