ricordi

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anna pov's
"amo ma che vuoi fare,dove stiamo
andando?" ci stiamo dirigendo nella cella di
Filippo senza farci vedere dalle guardie,ma la voce squillante di Nad si fa sentire "ragazze dove andate?" Liz ci viene incontro con le braccia incrociate "ehm Liz stiamo
andando a prendere una cosa in laboratorio che abbiamo dimenticato" dico sperando di essere credibile "esatto" dice Nad difendendomi "vabbuó ma fate presto, entro 5 minuti vi rivoglio qui" "sisi Liz tranquilla" spero che abbia creduto alle
nostre parole,altrimentisaremo finite,se lo verrá a sapere la diretttrice farà un casino sicuarmente "amo se mi stai portando da Filippo non ci pensare proprio,scordatelo" "amo devi parlarci,si vede che ti manca,anzi vi mancate a vicenda" lei sbuffa,non le do peso,voglio vederli di nuovo assieme,sono così carini,e poi sono sicura che sono fatti l'uno per l'altra "amo entra e vacci a parlare" "no amo non entro" non ho mai visto una ragazza più testarda di Nad,fa sempre di testa sua,e non va sempre. a finire bene "ehi ragazze,che ci fate qui?" Filippo esce dalla cella con uno sguardo confuso,notai Nad molto agitata,senza farmi accorgere spinsi Nad nella cella di Filippo e li chiusi la porta,Nad mi lanció uno sguardo di sfida,me ne andai soddisfatta del mio lavoro sorridendo,beh di sicuro dopo Nad mi urlerà contro,ma sono certa anche che mi ringrazierà per aver chiarito con filippo

"dai ragazzi, venite ora d'aria" Liz dice aprendo le celle di ognuno di noi,passando dalla cella di Nad vedo Silvia molto triste,non è un buon segno "ehi sil tutto ok?" "si amo, non ci far caso,sono un po' triste" è da un paio di giorni che Silvia continua a tenere il broncio il chè mi dispiace ma non dice a nessuno il motivo,spero solo che non abbia litigato di nuovo con totó, ultimamente le cose tra loro due non vanno molto bene,litigano di continuo e non riescono neanche a parlare come due persone civili "amo hai litigato di nuovo con totó?" lei mi guarda e si fionda fra le mie braccia sighiozzando "amo dai non fare così,vedrai che tutto si risolverà,io ci sono sempre,ti aiuterò ad ogni costo,tranquilla" le accarezzò i capelli per tranquillizzarla, lo faceva sempre mia madre da piccola per calmare i miei attacchi di panico

*flashback Anna (8 anni prima)*
"Anna,ti prego calmati,tesoro va tutto bene,respira" dice mia madre cercando di calmare il mio pianto isterico che va avanti da quasi un ora ma con scarsi risultati "tesoro ti prego,ascoltami,andrá tutto bene,te lo prometto,staremo bene" mi accarezza la testa con le lacrime agli occhi "m-mamma non res-piro" "oddio mio,chiamo un'ambulanza subito" "salve,vi prego aiuto,mia figlia ha un attacco di panico e non respira più,aiutatemi vi prego" le urla di mia madre sono più forti del solito,io non capisco nulla,volevo solo chiudere gli occhi "signora si calmi, mi dica la via è le manderò un'ambulanza a sua disposizione" "certo,via San Giorgio Del Prete ll" ero distesa sul divano priva di sensi,non sapendo cosa stesse succedendo intorno a me,vedono uomini vestiti con una tuta bianca e mia madre che mi teneva la testa,non sentivo nulla,solo la vocina nella mia testa che diceva "resisti,resisti per tua madre,fallo per lei,resisti" feci il più possibile ma i miei occhi non reggevano più di cinque secondi,ogni volta che provavo a chiuderli mi sentivo cadere nel vuoto,ero sudata ed esausta,mi sentivo in una bolla,piangevo,non volevo avere una vita così piena di problemi,ero solo una ragazzina che provava a godersi un briciolo della sua adolescenza,ma a quanto pare non potevo fare nenache quello,la causa degli attacchi di panico è l'ex di mia madre,mi picchiava e mi urlava di uccidermi o di andarmene da casa,mamma non se ne è mai accorta dell'uomo che avesse davanti a lei,solo dopo che feci una registrazione audio mentre si prendeva gioco di una ragazzina,una ragazzina innocente,mia madre lo lasció,ricordo come se fosse ieri quella scena,mio "padre" urlava contro mai madre che lui non aveva mai detto quelle cose ma mia madre con gli credette neanche per un nano secondo,ero seduta sul divano a guardare,quell'uomo prima di lasciare la nostra casa per sempre mi lanció uno sguardo omicida,voleva farmela pagare,ma non ci sarebbe riuscito,da lí non mise piede più in casa nostra,non l'ho mai più visto è mai lo rivedrò.
*fine flashback*

"amo mi hai sentita?" stavo quasi per piangere,avevo gli occhi lucidi e le lacrime minacciavano di uscire,Silvia se ne accorse "amo che è successo?" "nono nulla amo,brutti ricordi" dissi mentre mi asciugavo le lacrime "ti va di parlarne?" "magari non oggi,io vado ci vediamo
dopo" me ne ansia in cella,mi chiusi in bagno e scoppiai a piangere,non ho mai detto a nessuno del mio passato con quell'uomo,mi è difficile aprirmi molto con le persone,mi ritornó tutto in mente come se stessi rivivendo la stessa scena di 8 anni fa in prima persona,io e mia madre abbiamo sofferto tantissimo per liberarci di quel mostro che ci ha perseguitate per anni,dopo quell'accaduto non riuscivo più a fidarmi di nessuno,avevo poche persone,i mei compagni di scuola mi prendevano in giro,non avevo modo di confidarmi con nessuno,e tenersi tutto dentro fa male,molto male, non auguro a nessuno di vivere quello che ho vissuto io,solo chi lo sta vivendo o è anche per lui il passato potrá almeno capire l'altro lato di me.

spazio autrice
scusate scusate scusate, so di star aggiornando poco ma non sono stata bene,vi prometto che il prossimo capitolo uscirà molto presto 🫶🏻

un bacio ~Evie ❤️

YOU AND ME. - Edoardo Conte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora