ora sono felice

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edoardo pov's

ero seduto su quella sedia ormai da ore e Anna non si svegliava, ci stavo perdendo le speranze

i dubbi continuavano a viaggiare nella mia testa in continuazione come una strada senza fine

guardavo fuori il mare sperando in un futuro con lei, anche se abbiamo litigato
lei rimane sempre la persona più importante di tutte

una lacrima mi rigó il viso, non ho mai pianto per nessuno, nè tanto meno per una ragazza

appena la vidi per la prima volta, rimasi incantato dai suoi occhi e dalla sua bellezza
che supera ogni limite

erano ormai quasi le undici di sera e Anna non mosse un dito, mi accasciai sulle mie braccia sperando di riuscire a riposare

sentii dei passi provenire dal corridoio e mi alzai

<allora? la ragazza ha mosso qualcosa?>
mi chiese il dottore

<no dottó, non ha mosso nulla>

le mise una mano sulla fronte per contraillare se avesse la febbre

<scotta molto, potrebbe avere un po di febbre, ti lascio questo termometro, tra un po' misurala per precauzione>

acconsentii e ci lasció di nuovo soli in quella stanza

presi il termometro e lo misi sotto al braccio, la fissai per un paio di minuti, le presi la mano e la accarezzai

<ti prego svegliati, ho bisogno di te> sussurrai, ripensai a tutti i momenti passati assieme felici, ed ora era stesa su un lettino priva di sensi

il termometro suonó e lo tirai fuori

vidi e aveva 39.5, era molto alta, per mia fortuna trovai alcuni panni e li bagnai con acqua fredda e gleili misi sulle braccia ed uno sulla fronte

<chi è stato così cattivo da farti questo?>
sospirai

<edoá vieni in cella che è tardi, verrai domani>

il comandante entró con un'aria molto preoccupata e le mani sui fianchi

<no comandá, resto qui>
lo guardai con gli occhi lucidi

<edoá non puoi>
affermó guardandomi negli occhi

<per favore, non riesco a lasciarla sola>
lo supplicai di lasciarmi li

non avrei dormito lo stesso, mi conosco, ho sempre il pensiero fisso su di lei, e non sarei tranquillo se fossi lontano da qui

<certo che l'amore vi fa male, vabbuó come vuoi>
se ne andò a passi svelti chiudendo la cella alle mie spalle

sentii uno strano verso provenire dal letto, mi girai e anna stava muovendo le mani

non posso crederci, si è svegliata

<anna, mi senti?> rigiró la testa più volte fin quando non aprii gli occhi del tutto

<dove mi trovo?>
disse guardandomi confusa

<tranquilla va tutto bene, siamo in infermeria> le poggai la mia mano sulla
sua accarezzondola delicatamente

lei la strinse e la accarezzó
mi sorrise
e le scese una lacrima

<non piangere> le dissi con tono dolce <mi hai salvata> mi disse con gli occhi pieni di lacrime

le feci il mio miglior sorriso, ero felice che stesse bene

cerco di alzarsi con la schiena e la aiutai
<edoá> mi guardi di scatto

<grazie di tutto, davvero>
fece un sorriso sincero, il più sincero

<di niente> la abbracciai, mi mancava tutto di lei, credevo di averla persa per sempre

anna pov's

mi svegliai stralunata più del solito, appena aprii gli occhi vidi un soffitto bianco

non capii subito dove mi trovassi, sentii una voce maschile familiare

era edoardo

<anna, mi senti?> mi disse felice

aprii gli occhi e lo vidi, in tutta la sua bellezza

<dove mi trovo?> gli domandai

<tranquilla va tutto bene, siamo in infermeria> mi tranquillizzó, mi poggió
la sua mano sulla mia accarezzondola delicatamente, e a quel tocco rabbrividii

presi la sua mano e la accarezzai
gli sorrisi
mi scese una lacrima

in quel momento provai una felicità indescrivibile

<non piangere> mi disse accarezzandomi le guance

<mi hai salvata>
mi fece uno dei suoi sorrisi più belli

cercai di alzarmi con la schiena e mi aiutó

<edoá> lo chiamai

<grazie di tutto, davvero> mi abbracció ed io lo strinsi forte a me

ma in quel momento nella mia testa si fece spazio Roberto, lui mi aveva drogata

mi irrigidii d'improvviso

<oh che è successo> mi domandó lui

<so chi è stato> esclamai

<parla, dimmelo> lo guardai negli occhi e feci un respiro profondo

<Roberto>

edoardo pov's

appena pronunció quel nome le mie orbite andarono fuori di testa

<edoá calmati, per favore> mi accarezzó le guance per calmarmi

<aspettami qui> uscii fuori dalla stanza e andai a cercare quel grandissimo pezzo di merda

lo cercai per una buona mezz'ora finché non lo trovai nella sua cella

gli diedi un pugno dritto sul naso buttandolo a terra sanguinante

gli diedi calci e pugni dappertutto <piezz e merd, j t'accir> continuai a dargli calci finché non gli presi la testa fra le mani

<se la tocchi di nuovo sj muort, c simm capit?> lo lasciai lì a terra in una valanga di sangue

corsi di nuovo verso l'infermeria non facendomi scoprire dalle guardie notturne
e ci riuscii

<edoá dove sei andato> entrai con il fiatone crecando di prendere aria

<ma che hai fatto> mi disse vedendo le mie mani piene zeppe di sangue

mi prese per mano e mi portò dall'altro lato dell' infermeria prendendo del disinfettante

<brucia troppo> esclamai

<resisti un po'> mi disse ridendo

appena finí di disinfettare fasció la mano con una garza bianca

<piccrè qualsiasi cosa accada, se vengono a scoprire che sono stato io mi mandando in isolamento per non so quanto tempo, Ciro ti sarà d'aiuto, qualsiasi cosa sulla a lui>

<va bene> mi disse lei sorridendo

unimmo le nostre fronti e ci guardammo negli occhi, ora si che sono felice

SPAZIO AUTRICE
ehiii come state? scusate per il capitolo
corto ma putroppo non sto passando un
bel periodo, il prossimo sicuramente sarà più lungo, vi voglio bene <3

un bacio, ~Evie ❤️

YOU AND ME. - Edoardo Conte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora