Data: 4117 d.s., prima deca
Luogo: pianeta Marath, sistema Essud
Tenebra si avvicinò con tutta calma al molo, le vele nere si ammainarono e una robusta corda color della pece serpeggiò verso la bitta libera più vicina per completare la manovra di ormeggio.
Emrad fu il primo a scendere: non attese nemmeno di srotolare la scala di corda, ma saltò direttamente sul molo, arrancò per alcuni passi e poi si lasciò cadere sul legno umido e sporco. «Anna, tu sei completamente pazza!»
La piratessa saltò a sua volta dal parapetto e atterrò elegantemente di fronte a lui. «Siamo vivi e Tenebra non ha subito danni, è questo che conta, no?»
«È stata una follia affrontare tutte quelle navi della marina.» affermò l'uomo in tono cupo «La prossima volta non saremo così fortunati...»
«Non è stata la fortuna a salvarci.» ribatté la giovane aggiustandosi il cappello nero «Sono stata io.»
Emrad fece un verso di stizza, sulle sue labbra però c'era un sorriso sincero. Non era facile avere a che fare con un capitano come Anna Bedder, nonostante questo era felice di fare parte della sua ciurma.
«Andiamo, siamo in ritardo.»
L'uomo si rimise in piedi e si accodò alla ragazza. Erano passati due mesi da quando si era unito ai pirati Bandiera Nera e a volte credeva di conoscere Anna da sempre, altre invece gli sembrava di non sapere nulla di lei. Era una persona parecchio strana: sapeva essere un capitano sanguinario e un guerriero inarrestabile, di tanto in tanto però emergeva anche un lato dolce e infantile del tutto comprensibile per una ragazza della sua età.
Mentre camminavano per le vie della città di Abandon, notò diversi sguardi che gli altri pirati riservavano a lui e al suo capitano. In realtà soprattutto al suo capitano. Non che la cosa lo stupisse: in quei due mesi avevano fatto un paio di imprese piuttosto eclatanti ed erano riusciti a fuggire per ben quattro volte alle navi della marina, col risultato che la taglia sulla testa di Anna aveva subito un'ulteriore impennata. Si sentiva quasi offeso a pensare che la sua valeva meno di un decimo di quella della ragazza.
Purtroppo non erano ancora riusciti a mettere da parte abbastanza soldi per poter comprare tutti i pezzi necessari a costruire il motore che aveva in mente, in compenso Anna aveva accettato di buon grado la sua richiesta di acquistare una coppia di robuste protezioni per gli avambracci. A vederle sembravano solo due comode difese in cuoio rinforzato, in realtà però nascondevano nella parte interna diversi cristalli magici che all'occorrenza gli avrebbero permesso di scagliare incantesimi o di sfruttare magie curative. Un comodo espediente che gli aveva già salvato la vita in un paio di situazioni.
Raggiunsero la taverna Il Kraken e, come la volta precedente, presero un boccale di nedoh a testa prima di salire sulla balconata. Anche lì la puzza non mancava, però almeno il rumore non era così forte da ostacolare le conversazioni.
Non dovettero attendere molto per vedere arrivare il primo pretendente. Era un uomo giovane, dal fisico prestante e il viso attraente, con lo sguardo fiero e il sorriso ammaliante, Emrad però lo degnò appena di un'occhiata: la prostituta che era con lui era davvero molto carina e la scollatura le arrivava quasi all'ombelico.
«Sei tu Anna "Bandiera Nera" Bedder?» domandò il nuovo arrivato con un luminoso sorriso. Probabilmente era l'unico cliente di tutta la taverna che non aveva i denti ammuffiti.
«Sono io.» confermò la piratessa prima di prendere un altro sorso dal suo boccale. Il suo tono era freddo e distaccato: se il fascino di quel tipo l'aveva colpita, di certo non lo dava a vedere.
«Il mio nome è Francisco, Francisco Basil.» Le sorrise di nuovo. «Ma tu puoi chiamarmi Isco...»
«E vorresti entrare nella mia ciurma, Isco?»
«Esattamente. Sono sicuro che insieme potremo fare grandi cose.» Le fece l'occhiolino e le mostrò ancora una volta la dentatura perfetta.
Emrad era già stufo di lui e del suo atteggiamento, così si scolò l'ultimo sorso di nedoh e si alzò.
«C'è qualcosa che sai fare?» domandò Anna con fare tagliente.
Le labbra del giovane si distesero in un'espressione eloquente. «Ci sono molte cose che so fare...»
La prostituta che era con lui non riuscì a trattenere un risolino e gli si appiccò ancora di più.
Anna contrasse lievemente le labbra e poi anche lei mandò giù gli ultimi sorsi della sua bibita. A quel punto Emrad non poté che compatire il giovane: aveva impiegato un mese per capire che quello voleva dire che il suo capitano si stava per arrabbiare, e quando il suo capitano si arrabbiava c'era il serio rischio di rimetterci qualche osso, se ti andava bene.
«Allora? Sono dentro?» chiese il pretendente con quella sua aria da dongiovanni.
La ragazza lo trafisse con uno sguardo fin troppo eloquente. «Sorridi ancora in quel modo e ti spacco i denti.»
Il giovane non poté fare a meno di schiudere le labbra con aria divertita. «Quale modo?»
Emrad scosse il capo. Addio al suo bel sorriso...
Il pugno di Anna fu talmente rapido che il giovane non lo vide nemmeno arrivare. Si udì un colpo, poi il disperato grido di dolore dell'uomo che crollava a terra. La prostituta urlò spaventata e corse via, appena in tempo per non vedere il suo cliente che sputava una mezza dozzina di denti insanguinati.
«Anna...»
La ragazza si voltò verso il suo vicecapitano e probabilmente quella distrazione salvò il giovane, che senza sorridere arrancò via.
I due pirati Bandiera Nera rimasero fermi a fissarsi per alcuni lunghi secondi, poi il capitano se ne tornò a sedersi.
«Non l'avrei ucciso, se è questo che ti preoccupava.»
«Secondo il Codice è anche vietato scatenare risse nei locali.»
«Spaccare la faccia a qualcuno non è scatenare una rissa.» obiettò lei dopo aver raccolto il cappello da terra.
Emrad fece un verso di stizza. A volte Anna riusciva a sorprenderlo anche in senso negativo. «Vado a prendere dell'altro nedoh. Ne vuoi?»
Lei fece di sì con la testa mentre dava qualche pacca al suo copricapo per cercare di levare lo sporco.
Altri pirati si offrirono di entrare nella ciurma dopo il giovane, però non ebbero maggiore fortuna e tutti quanti vennero allontanati in modo più o meno gentile.
«Se ti annoi, puoi anche andare a cercarti qualche prostituta.» disse ad un tratto Anna «Quella di prima mi sembra che ti piaceva. Non ci trovo nulla di male, se è questo il problema.»
Emrad rimase senza parole. Non sapeva bene cosa rispondere: non si era mai trovato ad affrontare un simile argomento con il suo capitano, ma nemmeno con una qualsiasi altra donna in realtà.
«Ti conviene sbrigarti, perché tra un po' potrei cambiare idea e decidere di farti fare qualcosa di molto meno piacevole.»
L'uomo sollevò le mani e si alzò. L'ultima volta che Anna aveva usato le parole "qualcosa di molto meno piacevole", si era trovato a combattere all'ultimo sangue contro un altro pirata in una gabbia a bordo di un galeone. Aveva vinto, tuttavia in quei momenti il pensiero di lasciare i pirati Bandiera Nera era stato parecchio forte. Alla fine però aveva deciso di restare: far parte di quella ciurma era qualcosa di unico, e in seconda battuta non aveva intenzione di ricominciare daccapo la ricerca di una nave su cui lavorare. In ogni caso non voleva ripetere l'esperienza, soprattutto se l'alternativa era passare un po' di tempo con quell'affascinante fanciulla di prima...
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AoN - 1 - Bandiera Nera [da revisionare]
FantasyATTENZIONE! REVISIONE IN CORSO! Anna Bedder è una giovane piratessa e possiede un potere talmente straordinario che, nonostante la sua giovane età, si è già guadagnata una fama piuttosto invidiabile. Grazie alla sua Black Soul può viaggiare per...