Il piano proposto dall'hystricide era semplice: lui e Anna si sarebbero avvicinati ai nemici passando per la zona boscosa e li avrebbero colti di sorpresa alle spalle. Mentre avanzavano, avevano incrociato uno dei bastiodonti – evidentemente anche i loro nemici avevano in mente lo stesso piano – ma erano riusciti a sconfiggerlo e avevano raggiunto gli altri quattro aggressori.
Lo scontro era stato duro, perfino la ragazza era stata costretta ad impegnarsi, alla fine però erano riusciti ad avere la meglio.
Un rumore di passi. La giovane si voltò verso l'hystricide, abbassando per un attimo la guardia. Bastò quell'istante e il capo dei mercenari portò la mano alla fondina alla cintura, sfoderando una pistola al plasma. In unico gesto la puntò e fece fuoco.
«Defensia!»
Il proiettile si infranse su una barriera magica e Anna si riscosse, fece guizzare una zampa di energia nera e strappò l'arma dalle mani del bastiodonte. Un secondo dopo i serpenti magici si avvolsero intorno al corpo di quest'ultimo, bloccandogli i movimenti come per i suoi compagni.
Poco dopo il pellerossa li raggiunse. «Andiamocene, non so quanto resisteranno le serpi-corda.»
La piratessa annuì e insieme al mago tornò dagli altri. Appena arrivati, la giovane spiegò ad Arïth quanto era successo a Francis, e il medico si fece subito condurre alla nave per cominciare le cure.
Mentre lui si occupava del navigatore, i due maghi che erano con lui rimasero sul ponte della nave per controllare la situazione: la ragazza in nero e l'uomo rasato avevano permesso loro di sconfiggere i mercenari, però erano pur sempre pirati, quindi per il momento era meglio non abbassare la guardia.
«Grazie per averci aiutati.» disse il pellerossa in tono sincero e amichevole «Noi due siamo di Phoenix Feather; io sono Thahein e lui è Khaled.»
«Non vi preoccupate, era anche nei nostri interessi. Noi siamo i pirati Bandiera Nera; io sono Emrad e lei è il capitano Anna Bedder. L'uomo avvelenato è il nostro navigatore, si chiama Francis. Non vorrei farmi gli affari vostri, ma come mai siete qua? Siete amici di Arïth?»
«Noi due non direttamente, però è amico di un membro della gilda, e quando ci ha chiesto aiuto, noi eravamo i più vicini.» gli spiegò Khaled, il pellebruna, «Voi invece come mai siete venuti su queste isole? Immagino sapevate che lui si trovava qui...»
«Già, avevo sentito del suo arrivo qualche mese fa. La nostra era un'emergenza e quindi siamo venuti qua perché era il medico più vicino.»
«Dobbiamo dedurre che sei un alieno?»
Emrad annuì. «È così.» Quei due non sembravano venire dallo spazio, ciononostante non si stupiva della sua osservazione: per quel che ne sapeva, almeno la metà dei membri di Phoenix Feather non era nata su Marath, e questo era uno dei segreti del loro successo.
Il vicecapitano continuò a parlare con i due maghi per ingannare l'attesa, Anna invece preferì restare per conto suo, affacciata sul parapetto della nave ad osservare il moto calmo delle onde. Nonostante tutto, non riusciva a non pensare al peggio, e il timore di perdere un compagno le attanagliava la mente. Sentiva il suo corpo che tremava, e lei odiava mostrare le sue debolezze.
Dopo una decina di minuti, finalmente Arïth uscì dalla cabina del capitano dove si trovava Francis. Subito gli altri quattro gli si fecero intorno per sapere delle sorti del pellebruna.
«Sono riuscito a identificare il veleno e a neutralizzare il suo effetto. Avrà bisogno di riposarsi ancora per un po', ma ormai dovrebbe essere fuori pericolo.»
Emrad tirò un grande sospiro di sollievo e anche Anna avvertì un enorme peso che scompariva.
«A questo punto credo di dovervi ringraziare tutti quanti per avermi aiutato a scappare da quei mercenari.» proseguì il medico «E immagino di dovervi delle spiegazioni. Beh, per farla breve, devo parecchi soldi ad un tizio, solo che lui mi ha fregato e quindi adesso non ho più un centesimo. Speravo di potermi nascondere qui, ma evidentemente mi sbagliavo.»
«Ricardo ci ha detto che sei un ottimo medico, potresti unirti a Phoenix Feather.» gli suggerì Thahein «Per te è troppo pericoloso restare da solo.»
«Ti ringrazio per l'offerta, ma non posso accettare. Se mi unissi ad una gilda, andrebbe a finire che metterei in pericolo tutti i suoi membri, e magari anche la città in cui c'è la sua sede. Non riuscirei a sopportarlo...»
«Unisciti a noi invece.» gli disse Anna con il tono di chi sta dando un ordine «Abbiamo bisogno di un bravo medico, e in cambio potremmo proteggerti da quel tizio che ti chiede soldi. Noi siamo già dei ricercati, uno in più non farebbe gran differenza.»
«Ecco, io...»
«Anna è un po' avventata, ma è un bravo capitano.» gli assicurò Emrad «Vedrai che ti troverai bene.»
Il medico tentennò ancora per qualche istante, poi però annuì. «Beh, penso valga almeno la pena di provare.»
«Scusate se mi intrometto, ma vorrei chiedervi un favore.» disse a quel punto Khaled «Io sono un evocatore di aquile e siamo arrivati fin qui cavalcandone due giganti, però adesso avrebbero bisogno di riposo. Non è che ci potreste dare un passaggio fino alla città più vicina?»
Anna si concesse qualche attimo per riflettere sui pro e i contro della cosa. «D'accordo, tanto avremmo comunque dovuto fermarci per fare provviste.»
«Prima di partire però dovrei avvisare gli isolani che me ne sto andando.» fece notare Arïth.
«Sì, va bene. Tenebra, hai sentito? Andiamo!»
Le vele si spiegarono da sole e la caravella cominciò a muoversi verso l'isola abitata dai pescatori.
«Nave incantata?» chiese Khaled ad Emrad.
Il vicecapitano aprì la bocca, ma dopo un attimo si accorse di non conoscere la risposta. Sapeva che su quel pianeta c'erano diverse navi a cui erano stati imposti degli incantesimi per renderle capaci di navigare in quasi totale autonomia, tuttavia non aveva mai chiesto ad Anna se Tenebra apparteneva a tale categoria. Stava per domandarglielo, ma la vide ferma davanti alla cabina dove riposava Francis e si zittì: non era il momento di chiamarla.
Un po' più in disparte, anche Arïth stava osservando la giovane in nero. Era grato a lei e al suo compagno per l'aiuto che gli avevano dato, questo però non implicava che si fidasse di loro. Era stato ingannato troppe volte, anche da gente che conosceva da tempo e di cui non aveva mai dubitato, quindi era diventato piuttosto diffidente. Solo il suo senso del dovere di medico lo aveva spinto a salire su quella nave di pirati, e l'istinto di conservazione lo aveva portato ad accettare l'offerta di entrare nella ciurma.
Nemmeno con i due maghi di Phoenix Feather poteva dire di essere in confidenza, tuttavia la loro presenza lo rassicurava: se la vita su quella nave non l'avesse convinto, avrebbe sempre potuto scendere a terra insieme a loro e cercare un altro posto in cui nascondersi.
Anna intanto era ancora ferma davanti alla porta. Quando era più giovane, aveva cercato di curare la gamba rotta del suo fratellino utilizzando i suoi poteri, il risultato però era stato solo di peggiorare la situazione al punto che lui aveva addirittura rischiato di perdere l'uso dell'arto. Da allora si era sempre sentita a disagio in presenza di malati o feriti, ormai però Francis stava meglio e il medico aveva detto che gli serviva solo un po' di riposo. Doveva andare a lui. Cavolo, lei era pur sempre il suo capitano!
Decise di farsi coraggio e abbassò la maniglia. Entrò con passo incerto nonostante quella fosse la sua cabina, e con uno sforzo di volontà si decise a guardare verso la branda. Il suo navigatore era ancora sdraiato sopra le coperte, tranquillo. Avvisato dal rumore, aprì gli occhi per vedere chi fosse entrato.
«Capitano, mi dispiace per tutti i problemi che ho causato.»
Il viso teso della giovane si sciolse in un'espressione di dolce sollievo. «Va tutto bene, non è colpa tua. E poi sembra che il medico che ti ha curato sia disposto ad unirsi alla ciurma, quindi tutto sommato è andata bene.»
Il vecchio annuì.
Anna fece un passo verso la porta, ma prima di uscire si voltò sorridendo. «Ora riposati, e goditi la mia cabina finché puoi. Da domani si torna al lavoro.»
Note dell'autore
Thahein di Phoenix Feather è presente anche in La volontà dell'incantatore e in ArMa - 1 - La piccola incantatrice.
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AoN - 1 - Bandiera Nera [da revisionare]
FantasyATTENZIONE! REVISIONE IN CORSO! Anna Bedder è una giovane piratessa e possiede un potere talmente straordinario che, nonostante la sua giovane età, si è già guadagnata una fama piuttosto invidiabile. Grazie alla sua Black Soul può viaggiare per...