5. Naadir [parte 2/3]

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Un rumore concitato di passi. Emrad, Francis e Arïth stavano cercando le loro compagne quando avevano sentito il grido, e il presentimento che potesse trattarsi di Eleonorah li aveva spinti ad andare a controllare.

Ciò che trovarono li lasciò paralizzati. Non erano necessarie le competenze mediche di Arïth per capire che non c'era più nulla da fare per Anna.

Ci volle un po' prima che qualcuno avesse la forza di abbozzare una reazione. Emrad si avvicinò alla cuoca e le mise una mano sulla spalla. Avrebbe voluto fare di più per cercare di consolarla, ma la verità era che perfino lui si sentiva smarrito. Non credeva che una cosa simile sarebbe potuta accadere, avrebbe voluto pensare che si trattava solo di un errore, eppure...

Adesso cos'avrebbero fatto? Ora che Anna "Bandiera Nera" Bedder non c'era più, cosa ne sarebbe stato della sua ciurma?

«Beh, che state facendo?»

Tutti quanti si voltarono di colpo e per un attimo ebbero l'impressione di essere vittima della medesima illusione. Il loro capitano era lì di fronte a loro, su una spalla teneva una persona legata come un salame grazie a delle corde nere, e dalla cintura si allungava una sorta di guinzaglio stretto intorno al collo del cebo macao.

Anna attirò a sé il suo cappello e lo sbatté un paio di volte per togliere lo sporco. Solo allora passò in rassegna i volti increduli dei suoi uomini e sul suo viso apparve un'espressione di sincero stupore. «No, aspettate un secondo. Davvero pensavate che bastasse così poco per farmi fuori?»

Eleonorah balzò in piedi come una molla. «Anna!» E come un treno corse incontro al suo capitano, gettandole le braccia al collo e stringendola forte, al punto che l'uomo legato cadde a terra con un gemito.

«Dai, sto bene, davvero...» provò a dire la piratessa, imbarazzata da quella situazione.

Eleonorah allentò la presa e arretrò di mezzo passo per asciugarsi le lacrime.

«Ecco, questa dovrebbe essere tua.» aggiunse il capitano porgendo la bandana gialla.

La cuoca sbarrò gli occhi e in un impeto di gioia la abbracciò di nuovo, se possibile con trasporto ancora maggiore. «Grazie Anna! Grazie! Grazie!»

La giovane in nero, che evidentemente temeva più gli abbracci prolungati delle coltellate alla gola, rimase per alcuni lunghi secondi bloccata, incerta se abbracciarla a sua volta. Alla fine le diede un paio di pacche affettuose sulla schiena, poco dopo Eleonorah si ricordò che il suo capitano non amava quelle manifestazioni d'affetto troppo appiccicose e quindi si affrettò a lasciarla andare.

Anna si voltò verso i tre uomini della sua ciurma mentre continuava a dare pacche al suo cappello nel vano tentativo di pulirlo meglio. «Come mai siete già qui? Avete trovato qualche lavoro interessante?»

«"Interessante" sarebbe riduttivo!» esclamò Francis riscuotendosi dal suo stato di shock «Una nave da esplorazione dell'impero nowano inviata nella zona artica ha trovato un uovo di drago marino! L'impero sta già organizzando una piccola flotta per andarlo a recuperare, se riuscissimo a rubarlo, potremmo ricavarci un mucchio di soldi.»

«Anche nello spazio troveremmo sicuramente degli acquirenti interessati.» aggiunse Emrad, che tra tutti era quello meno sorpreso dal ritorno in scena del capitano. «Potremmo già rientrare dei soldi spesi per il talismano di Arïth.»

La giovane non nascose la sua soddisfazione. «Grandioso, allora salpiamo immediatamente! Non possiamo farci sfuggire un'occasione del genere!»

«Anna...» fece il medico «ma quelli...?»

AoN - 1 - Bandiera Nera [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora