5. Naadir [parte 1/3]

101 10 0
                                    

Data: 4117 d.s., ottava deca

Luogo: pianeta Marath, sistema Essud


Ga'pai era un piccolo borgo affacciato sull'oceano, popolato prevalentemente da pescatori e marinai di passaggio. L'atmosfera tranquilla e rilassata, combinata al clima gradevole, ne faceva un luogo ideale in cui fermarsi e prendersi una pausa dalla precipitosa routine delle città più grandi e fiorenti.

I pirati Bandiera Nera vi si recavano ormai quasi ogni mese e Francis sfruttava le conoscenze maturate in anni di scorribande per informarsi su possibili incarichi o, più frequentemente, sulle rotte dei galeoni impegnati nel trasporto di cristalli o altri materiali preziosi. Proprio a Ga'pai inoltre avevano trovato la bottega di un abile tatuatore dove si erano fatti disegnare in maniera indelebile il loro emblema: Emrad ce l'aveva sul braccio destro, Francis sul dorso della mano destra, Arïth sull'avambraccio sinistro, Eleonorah sul fianco sinistro e Anna sul petto, spostato dal cuore di quel tanto che bastava da non essere coperto dal reggiseno.

La ciurma si era divisa in due gruppi e i tre uomini erano andati alla ricerca di qualche notizia interessante, nel frattempo le due donne si erano concesse un po' di tempo libero per parlare di argomenti più femminili.

Francis aveva portato i suoi compagni da un vecchio amico che gestiva un piccolo chiosco di giornali e ciò che aveva sentito lo aveva lasciato incredulo, anche Emrad e Arïth erano rimasti a bocca aperta.

Giusto il tempo di ringraziarlo e già si erano allontanati: dovevano informare subito Anna, se le voci erano vere, non c'era un minuto da perdere.


***


«Guarda quel vestito, secondo me ti starebbe benissimo.» affermò Eleonorah indicando un delicato abito rosso porpora impreziosito da numerosi ricami.

«Mah, quello mi piace di più.» ribatté la piratessa indicando un vestito nero con la schiena scoperta reso più luminoso da alcuni ricercati inserti in oro.

La cuoca scosse il capo. «Dovresti dare più colore al tuo guardaroba.»

Anna sorrise divertita. «Se mai dovessi andare in un posto dove sono vietati i vestiti neri, mi metterò qualcosa di tuo.» Si girò verso un'altra vetrina dove erano esposti alcuni abiti maschili. «E poi, adesso che ci penso, mi piacerebbe comprare uno di quei soprabiti con le spalline da cui penzolano dei cordoncini... Danno molta autorità, non trovi?»

«Si chiamano spalline a frange. E poi, signora autorità, ti faccio presente che stai andando in giro in reggiseno.»

Le due donne ripresero il loro tranquillo giro, ma quando meno se lo aspettavano un piccolo animale atterrò sulla testa di Eleonorah e le rubò la bandana. Si trattava di un cebo macao[1], una piccola scimmia dal piumaggio molto colorato in grado di arrampicarsi ovunque per poi lanciarsi in precise planate, ma anche di ripetere le frasi che sentiva.

«Craah, missione compiuta!» esclamò l'animaletto, e come un fulmine si arrampicò su una grondaia.

«No!» esclamò la cuoca, incredula e preoccupata, «Era un regalo di mia sorella!»

«Ci penso io.» affermò Anna. Provò a far guizzare uno dei suoi tentacoli, ma non aveva fatto i conti con l'agilità del ladro, che senza difficoltà evitò la presa e continuò la sua corsa.

La giovane soffocò un'imprecazione. «Inseguiamolo.»

Le due piratesse cominciarono a correre dietro alla piccola scimmia, il cui piumaggio blu e verde la rendeva per lo meno facile da tenere d'occhio fintanto che restava nel loro campo visivo. Per loro sfortuna, i cebi macao erano animali furbi oltre che dispettosi, e quell'esemplare sapeva benissimo come far perdere le sue tracce. Al momento giusto si infilò in un vicolo laterale e in un attimo sparì. Una creatura tanto agile poteva essere andata ovunque.

La cuoca si guardò intorno sempre più preoccupata, aveva addirittura le lacrime agli occhi. Doveva tenere davvero molto a quella bandana.

«Craah, topi in trappola! Topi in trappola!»

La voce da pappagallo del cebo macao attirò l'attenzione delle due ragazze, che in un istante sollevarono lo sguardo. La scimmia si trovava sul bordo di un tetto e da lì le osservava, ovviamente senza mollare la sua refurtiva.

Anna socchiuse gli occhi, decisa a non farsi scappare di nuovo quel piccolo ladruncolo. «Adesso ti...»

Uno scoppio improvviso la interruppe e dal nulla si sollevò una densa nuvola di fumo. Subito cominciarono a tossire e i loro occhi si riempirono di lacrime, ma per fortuna il capitano riuscì a limitare i danni spazzando via il gas. Ma adesso dov'era il cebo macao?

Un uomo si presentò dinnanzi a loro. Era un pelleocra e i suoi capelli-aculei erano di un marrone molto scuro, lo stesso di baffi e pizzetto. Portava una fascia sulla fronte di foggia tipicamente piratesca e il suo viso aveva dei tratti gradevoli, con gli zigomi un po' pronunciati e gli occhi truccati.

Senza dire nulla corse in avanti con un lungo coltello in pugno, deciso ad ingaggiare battaglia. Anna, che non aveva nessuna intenzione di perdere tempo con uno scontro, scatenò un'onda d'urto contro di lui.

Non ottenne alcun risultato.

Colta di sorpresa, la piratessa ci mise un attimo ad elaborare una contromossa e l'aggressore era già ad un passo da lei. La giovane arretrò con un balzo, scansando il coltello del misterioso aggressore, a quel punto però arrivò il grido di Eleonorah: «Anna! Attenta!»

La ragazza non fece in tempo a voltarsi che qualcuno la prese alle spalle, colpendola a tradimento con il suo coltello.

Il primo aggressore svanì nel nulla, rivelandosi per l'illusione che era, ma la cuoca nemmeno se ne accorse. I suoi occhi dorati, ora sbarrati per lo sconcerto, erano bloccati sulla terribile immagine comparsa dinnanzi a lei.

Si udì un tonfo e il cappello di Anna planò in una pozza di fango.

Lo sguardo del capitano dei pirati Bandiera Nera era perso nel vuoto, assente. Era come se nemmeno lei riuscisse a crederci: i suoi occhi stavano osservando il suo stesso corpo senza testa, reso ancora più inquietante dagli zampilli di sangue che uscivano dal collo. Ciò che restava di lei rimase immobile alcuni lunghissimi secondi, barcollò un istante e poi cadde in ginocchio, fino a stramazzare in avanti, riversando sangue a fiotti.

Eleonorah tremava, incapace di una qualsiasi reazione.

Anna era... Anna era...

L'assassino prese la testa della sua vittima e in un attimo corse via, sparendo tra i vicoli di Ga'pai.

La cuoca continuò a fissare il cadavere di quella che era stata il suo capitano. Arretrò di un passo, andando a sbattere contro un muro. Strisciò su di esso fino a quando non fu a terra.

Non riusciva a crederci. Anna non poteva essere... morta.

Finalmente i suoi polmoni si riempirono d'aria e urlò, talmente forte che alla fine le fece male la gola. Avrebbe voluto gridare ancora, chiamare i suoi compagni, ma non riusciva più a muoversi. I suoi occhi erano talmente pieni di lacrime che non riusciva nemmeno a vedere ciò che aveva davanti, ma forse questo era un bene. Si strinse le gambe al petto e nascose il viso sulle ginocchia, rannicchiandosi impotente su se stessa.


--------------------

[1] Il nome di questo animale deriva dal cebo cappuccino, una piccola scimmia, e dall'ara macao, un pappagallo molto colorato.


AoN - 1 - Bandiera Nera [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora